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Ultimo aggiornamento venerdì 11 maggio 2018
Un'odissea sulla terra e nello spazio, per raccontare l'amore e l'amicizia ma soprattutto la voglia di esprimere il proprio talento e di realizzare i propri sogni. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Addio Fottuti Musi Verdi ha incassato 698 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Ciro è un grafico che non riesce a trovare impiego stabile e ospita spesso in casa gli amici Fabio e Matilda, i quali litigano così costantemente che Ciro non riesce a dichiarare a Matilda i suoi sentimenti, nemmeno mentre lei sta per partire per l'estero in cerca di fortuna. Ciro è inoltre il dirimpettaio di sua madre, che lo controlla dalla finestra di fronte e lo rifornisce di manicaretti perché non diventi "sciupato". Tutto cambia quando, per accontentare Fabio, manda il curriculum a un sito che promette di diffonderlo nello spazio. La notte stessa viene rapito dagli alieni e, superato lo shock iniziale, scopre che questi hanno davvero bisogno di un grafico. Gli extraterrestri hanno però anche una ragione più sinistra per stazione così in prossimità al nostro pianeta...
Commedia fantascientifica demenziale che fonde Guida galattica per autostoppisti con il cinema di Edgar Wright e ovviamente con lo spirito tutto napoletano degli stessi The Jackal, ma se ci si aspetta un esordio degno di L'alba dei morti dementi c'è di che restare tremendamente delusi.
I The Jackal, che pure sono tra i migliori della scena italiana di YouTube, dimostrano fin troppo presto che le loro idee hanno le gambe corte, tanto che già nei primi minuti di film si ricorre a battute sul trito luogo comune dei cinesi che non sarebbero riconoscibili l'uno dall'altro. Da lì le cose non fanno che peggiorare tra qualche auto-omaggio, citazioni da vari film e una recitazione completamente sopra le righe, fatta di smorfie e grida che risulta sfiancante dopo pochi minuti (e non a caso di solito le loro opere durano appunto pochi minuti).
In una Napoli dove sono ancora chiarissimi "gli effetti di Gomorra sulla gente", tanto che un ristorante cinese si è riconvertito nella friggitoria napoletana "Deux Frittur", la precarietà dei giovani si unisce all'arte di arrangiarsi e a un invincibile kitsch che dà il peggio di sé nei filmati dei matrimoni, cui Fabio lavora insieme al padre. Ci sono i cameo di Fortunato Cerlino e Salvatore Esposito, alias Don Pietro e Genny Savastano di Gomorra, che qui sono gli incontentabili proprietari dell'azienda di piselli in scatola per cui lavora Ciro. Ma il cameo migliore è quello davvero irresistibile di Gigi D'Alessio, ben costruito perché più volte evocato nel corso del film prima della sua apparizione. Inoltre i The Jackal citano anche uno dei loro cortometraggi di maggior successo, The Parker, dedicato a un parcheggiatore abusivo, figura che appare anche nel film.
Tutto questo potrebbe bastare ai loro fan più accaniti e non dubitiamo che il film avrà un discreto esito nel napoletano, ma fuori dall'area dialettale di riferimento è difficile perdonare un'opera così slabbrata, coraggiosa ma al di sopra dei mezzi dei suoi autori e attori, spesso ripetitiva e con personaggi che più che perdenti per cui parteggiare sembrano davvero solo idioti. E nemmeno adorabili idioti, bensì di quel tipo loquace, chiassoso e molesto da cui si preferisce prendere le distanze. Il film dei The Jackal nasce poi dalla stessa tragica constatazione di fondo, sulla quasi impossibilità di trovare in Italia, che già era alla base dell'esordio dei The Pills, solo che almeno il gruppo romano aveva avuto un'idea un minimo più provocatoria, immaginando che dietro i "bangla" ci fosse un'organizzazione alla Breaking Bad e ironizzando su certi luoghi comuni milanesi.
Qui invece si salta direttamente agli alieni e allo spazio senza neppure provare a fare la satira di alcunché. Infatti non c'è nemmeno il coraggio di azzardare una battuta sulla criminalità organizzata, con il protagonista che quando deve cercare aiuto si rivolge alla polizia e alla Chiesa e neppure ci pensa all'anti-stato. Ogni carica comica potenzialmente eversiva e ogni accenno di cattiveria appaiono castrati in origine, sostituiti da una parodia di avventura spaziale che non è né avventurosa né divertente e ci lascia solo con un vuoto, letteralmente, cosmico.