Jennifer Garner è un'attrice statunitense, produttrice, produttrice esecutiva, è nata il 17 aprile 1972 a Houston, Texas (USA). Oggi al cinema con il film Deadpool & Wolverine distribuito in 106 sale cinematografiche. Jennifer Garner ha oggi 52 anni ed è del segno zodiacale Ariete.
Un peluche sul letto e il mascara in mano, con una maturità non ancora non delineata e l’impazienza di crescere. Addormentarsi a tredici anni sulle proprie insicurezze, per svegliarsi l’indomani.., nei panni di una trentenne e avvenente Jennifer Garner! Senza sapere cosa sia avvenuto e cambiato nel tempo così a pie’ pari saltato.
È la nuova avventura cinematografica della Elektra di Daredevil l’attrice americana vincitrice di un Golden Globe con la serie televisiva Alias. Abbandonati gli stivaletti da kickboxing da spia della Cia, o il costume dark e provocante dell’eroina, ecco Jennifer con scarpe da tennis e bubble gum in 30 anni in 1 secondo, la nuova produzione della Columbia Pictures che negli States ha già divertito e conquistato. Ora, sorriso ingenuo e vivace, è Jenna Rink, la ragazza di tredici anni che, soffocata da genitori oppressivi, ignorata da compagne di scuola più ammirate e dal ragazzo per cui ha preso una cotta, umiliata alla sua festa di compleanno, esprime il desiderio di essere già adulta. E, grazie a quel soffio di magia che ha sfiorato Tom Hanks in Big o Renato Pozzetto in Da grande, il sogno si avvera. Nel nuovo giorno, è una donna di successo, splendida (come può essere la Garner), con un lavoro fantastico e un bellissimo appartamento sulla Quinta Strada. Un futuro ormai presente che presto la seduce. Ma... Ma qualcuno manca in quella vita improvvisamente mutata. Dov’è finito il suo migliore amico Matt, il grassottello vicino di casa? Non solo ha perso ogni contatto con lui, ma addirittura scopre che questi sta per convolare a nozze, e nel frattempo è diventato un affascinante Mark Ruffalo, straordinario interprete di Conta su di me. Capisce che tutto quello che ha non basta senza Matt, e decide di concedersi una seconda possibilità per riportarlo a sé.
Per Jennifer Garner la conferma del suo talento anche al di fuori da ruoli d’azione. «Questo film ce la mostra come non l’abbiamo mai vista prima - dice Donna Arkoff Roth, una delle produttrici insieme a Susan Arnold -. Oltre al-le azioni spericolate che compie in Alias, Jennifer è ben nota per il suo talento comico: chiunque trascorra qualche minuto con lei o la veda in un’intervista televisiva si rende subito conto che ha un tempo comico perfetto». «Sembrava già incarnare lo spirito infantile ma maturo di Jenna» aggiunge Gma Matthews, altra produttrice.
E per la fascinosa texana oggi trentaduenne, per la prima volta sugli schermi nel 1995 col film Tv Zoya, passando attraverso la danza, la chimica ed esperienze da hostess -‚ il piacere di ripercorrere gli anni belli e terribili dell’adolescenza: «Allora ho vissuto a lungo una situazione imbarazzante -dice - suonavo nella banda della città, non indossavo mai vestiti alla moda e portavo dei grossi occhiali.
Speravo solo di crescere in fretta e imparare a cavarmela e tenere una conversazione in modo decente. Ah, e portare lenti a contatto». Confessando: «Era il mio chiodo fisso». Jennifer come Jenna: sogni intrecciati a paure.
Per rientrare nella veste della teenager ha pure trascorso una notte con le figlie tredicenni delle produttrici, insieme alle loro amiche, per ritrovarsi ben presto crollata nel sonno mentre le ragazzine continuavano a riempirsi di chiacchiere fino all’alba.
Nel cast anche Judy Greer, (Il ladro di orchidee e Quello che le donne vogliono), e Andy Serkis, ex Gollum de Il signore degli anelli, sotto la direzione di Gary Winick (vincitore del Sundance Film Festival 2002 con Tadpole - Un giovane seduttore a New York). «L’età non è esattamente questione di tempo», detta la locandina di 30 anni in 1 secondo; e il tempo sembra aver già consegnato un’indiscussa star. Ma presto tornerà a calar la notte: scenari cupi, forze del male e azione. Jennifer di nuovo nella sua “elettrica” sensualità, per l’annunciato Elektra, il sequel di Daredevil.
Da Film Tv, n. 35, 2004
Tutto cominciò con una studentessa insoddisfatta e annoiata che si lasciava incantare dalle lusinghe di una vita pericolosa al servizio della patria. Lei è Sydney Bristow, brillante, intelligente, attiva, sola. È un’agenzia supersegreta dello spionaggio americano a contattarla. Per loro farà lavori sporchi in tutto il mondo, dimostrando insospettate abilità, forza fisica e doti camaleontiche. Poi il colpo di scena: la ragazza ci ripensa, vuole mettere su famiglia con l’amato e ha qualche scrupolo a tenergli segreta la sua seconda vita. Il ragazzo è fatto fuori senza troppi complimenti. Lei indaga e scopre che A) il nemico è papà; B) l’agenzia SD-6 è in realtà dedita al crimine in proprio; C) le sue doti sono “genetiche” e potenziate: spia il padre, spia la madre morta e anche lei predestinata alla professione di famiglia fin dall’infanzia. Passata alla Cia, quella vera, la ragazza pianifica la vendetta, scopre che il padre è uno spione ma in fondo è un brav’uomo, la madre... beh, meglio tacere. E che l’amore è sempre dietro l’angolo, anche mentre si inganna, uccide, ruba, preparano bombe e attentati. Alias alla sua prima stagione nasce in sordina come una serie abbastanza povera: la protagonista Jennifer Garner è una quasi sconosciuta dal volto un po’ spigoloso ma è incredibilmente sexy e agile, le location sono inesistenti, per lo più fondi fotografici o panoramiche di repertorio, i set “spartani” e ripetitivi; l’unico. investimento è sulla colonna sonora, sempre attuale e glamourous. Ma è ideata da J.J. Abrams, un autore che ha già qualche “merito” Tv, che gli arriva dalla serie Felicity. Attualmente in replica su Raidue (lun.-ven., 15.40), vengono proposti in questi giorni proprio gli episodi a cui partecipa Jennifer Gamer, futura Sydney, che su questo set conoscerà il futuro (già ex) marito, Scott Foley. Ora sappiamo che J.J. Abrams è un genio perché, mentre portava al successo la quarta stagione di Alias, oggetto di un culto crescente (punte di oltre 10 milioni di spettatori negli Usa e una media a puntata di 10), concepiva anche uno degli hit seriali della stagione 2004-05: Lost (Fox, man., 21.00; in autunno-inverno su Raidue). Intanto, mentre Sydney si accanisce nel tentativo di smantellare la SD-6 e vendicarsi del suo capo Sloane, quasi marginalmente entra in campo il nome dello scienziato rinascimentale Mio Rambaldi, una specie di Leonardo. Avrebbe costruito una macchina prodigiosa e letale, mentre in un suo libro appare il disegno di una donna identica a Sydney: viene definita la “Prescelta“, destinata a cambiare le sorti del mondo. La serie prende a questo punto una svolta determinante: ci sono sempre le spie e Cia contro SD-6, ma anche la gara per trovare i progetti di Rambaldi, in cui entrano in gioco altre organizzazioni criminali e con loro la mammina cara di Sydney, Irina Derevko (Lena Olin, finalmente un’attrice di prima grandezza ma Alias è ormai di culto e le guest star sono sempre più importanti: da Tarantino a Cronenherg). Insomma la serie si fa sempre meno realistica e più fantasy. Nella terza stagione, troviamo una Sydney con un buco nella memoria di circa 2 anni, in cui è stata data per morta e ha lavorato come... Killer a pagamento! (quando si dice la predisposizione), un ex fidanzato che nel frattempo ha sposato un’altra e lasciato la Cia per darsi all’insegnamento, un padre che non si è mai arreso, una madre sempre più ingombrante e un’incredibile zia che come spia e donna d’azione è anche peggio della sorella (Isabella Rossellini), che la SD-6 è stata smantellata e i suoi membri integrati a vario livello nella Cia e il pessimo Sloane riabilitato. Anche la terza stagione si presenta con le caratteristiche che hanno fatto il successo della serie: colpi di scena, identità e personalità multiple, niente e nessuno è mai ciò che sembra, tutti sono pronti a nuove alleanze o tradimenti, tutti mentono a tutti e la verità è sempre dietro l’angolo (ma, simile a una matrioska, nessuno la riconosce più). Questo permette che, salvo qualche new entry (Lauren, la moglie di Vaughn; Nadia, sorellastra di Sydney, figlia di Sloane e Irina) e i soliti camei di fama, il cast possa restare sostanzialmente invariato: Jack Bristow, l’agente Cia Vaughn, il biondo e cattivo Sark, Sloane, Dixon, Marshall, Irina... Inutile forse dire quindi che anche la quarta serie, quella appena finita negli Usa e in onda da noi su Raidue dal 16/6, pane con i consueti colpi di scena e inversioni di ruolo: a capo della Cia c’è una donna (Angela Bassett), mentre Sloane (che si scoprirà avere un sosia, l’attore Joel Grey) lo è di una nuova sezione supersegreta - l’APO, Authorized Personnel Only - che lui gestisce... e nel solito modo. Jack Bristow è il cattivo di turno: non solo ha mentito sempre alla figlia su quanto le era/stava accadendo ma ammette anche di avere ucciso (questa volta per davvero?) Irina. Nadia, sul cui passato continuano a emergere particolari inquietanti, e Sydney vivono e lavorano insieme e cerca no di costruire un’idea di famiglia, pur con i problemi che ci sono a causa dei rispettivi padri. Rambaldi e le sue predizioni e macchine sono messi in secondo piano (riemergeranno a fine stagione) a favore di un ritorno all’intrigo spionistico-tecnologico che dominava nel primo anno. Spunta fuori una terza sorella Derevko - ed è anche peggio delle altre due - e forse una nuova sorellastra/fratellastro di Sydney. Vaughn, che sta scoprendo particolari imbarazzanti sull’integrità professionale del proprio defunto padre, è perseguitato dai rimorsi per avere ucciso Lauren e la sua annosa storia d’amore con Sydney ne risente (forse c’è anche un rivale...). Cresce l’ossessione di Abrams per il numero 47, l’episodio n. 19 è diretto dalla stessa Garner, il 13 - con una donna sepolta viva che riesce a fuggire dalla bara - è un omaggio a Kill Bill vol. 2, tra le guest oltre alla Bassett e a Grey spicca Sonia Braga. L’ultima puntata si chiude su un terribile incidente d’auto (ma non vi diciamo chi ne è vittima) che pare rimettere tutto in gioco. Ovvero: che ne sarà della quinta stagione ora che - colpo di scena!! - Jennifer Garner è incinta? Già si diceva che Abrams avrebbe voluto un tono meno dark e violento. Per scoprirlo, l’appuntamento è (negli Usa) per settembre 2005, al giovedì, ore 20, sempre su Abc.
Da Film Tv, n. 24, 2005
Ha vinto i premi Golden Globe, Screen Actor’s Guild e People’s Choice per l’interpretazione di Alias. Nel corso delle cinque stagioni della serie, la Garner è stata candidate ad altri quattro Emmy, a quattro Golden Globe e a due Screen Actors Guild per l’interpretazione di ‘Sydney Bristow.’ Tra breve la vedremo nel film della Universal Picture The Kingdom, accanto a Jamie Foxx, Chris Cooper e Jason Bateman. Il film parla di una squadra di agenti del governo americano che vengono inviati in Medio Oriente per investigare su un attentato dinamitardo contro un’impresa americana; il film sarà nelle sale americane a partire dal 28 settembre 2007.
Di recente la Garner ha interpretato il film della Columbia Pictures Se proprio lo vuoi, lascialo andare, nel quale interpreta ‘Gray,’ una donna che lotta per accettare la morte del marito e i segreti che questo le ha nascosto per tanti anni mentre tenta di ricostruirsi una vita.
Nel 2005 la Garner ha fondato la sua società di produzione, insieme alla sua assistente personale da anni, Juliana Janes. La società, la Vandalia Films, porta il nome originale dello stato della Virginia Occidentale, dove è nata Jennifer. La Vandalia Films ha attualmente tre progetti in fase di sviluppo: Be With You per la Warner Bros.; Sabbatical per la Disney e Devil In The Junior League con Scott Stuber e Mary Parent.
Tra i film della Garner ricordiamo il film della Revolution Studios 30 anni in un secondo, il blockbuster della Twentieth Century Fox Daredevil, seguito da Elektra, Pearl Harbor e dalla commedia della 20th Century Fox, fatti, strafaffti e strafighe?
Tra gli altri suoi film ricordiamo Mr. Magoo, Harry a pezzi, 1999 e Washington Square-L’ereditiera. Passando al piccolo schermo, ricordiamo un ruolo ricorrente nella serie drammatica di Jennifer Love Hewitt Time of Her Life, e in Significant Others di Bright/Kaufman/Krane oltre ad un ruolo ricorrente in Felicity. Ricordiamo inoltre le partecipazioni a Spin City e Law and Order, e i piccolo ruoli nei film per la televisione quali Rose Hill, Dead Man’s Walk, Zoya e Harvest Fire.
Jennifer è stata nominata di recente testimonial del marchio Neutrogena e in questa veste sarà la protagonista delle campagne pubblicitarie televisive e sulla carta stampata.
Garner si occupa attivamente di volontariato e beneficenza. È una attiva sostenitrice della Elizabeth Glaser Pediatric AIDS Foundation e fa parte della National Breast Cancer Foundation e del Women’s Cancer Research Fund. L’estate scorsa, Jennifer ha dedicato parecchio tempo al Children’s Defense Fund e ha fatto visita alle vittime dell’Uragano Katrina.
La Garner è nata a Houston, è cresciuta in West Virginia e attualmente risiede a Los Angeles con la famiglia.