Candice Bergen (Candice Patricia Bergen). Data di nascita 9 maggio 1946 a Los Angeles, California (USA). Candice Bergen ha oggi 78 anni ed è del segno zodiacale Toro.
Figlia del ventriloquo Edgar Bergen e dell'ex modella e attrice Frances Bergen, Candice cresce nell'ambiente dello spettacolo e debutta in radio, alla trasmissione del padre, già all'età di 6 anni. Avvantaggiata dalla posizione privilegiata dei genitori, la ragazza compie i suoi studi presso la rinomata scuola per ragazze Westlake, a Los Angeles, proseguendo poi la sua formazione alla Cathedral School di Washington D.C. e alla Montesano School, in Svizzera. Nonostante la sua passione per le arti creative, Candice non terminerà l'Università della Pennsylvania, a causa dei voti troppo bassi. Ma tra una scuola e l'altra la giovane si cimenta anche come modella per la nota agenzia Ford, lavoro che le permette di acquistare macchine fotografiche professionali per perseguire la sua passione per la fotografia.
Grazie alla sua bellezza glaciale (per la quale viene spesso paragonata a Grace Kelly) debutta al cinema nel 1966 nella pellicola di Sidney Lumet Il gruppo, nella quale interpreta Lakey, una giovane fredda e sessualmente deviata che va a vivere con una baronessa tedesca (il film segna anche l'esordio sul grande schermo di Joan Hackett e Joanna Pettet). Da quel momento iniziano ad arrivare parecchie proposte, sia da parte di produzioni statunitensi che estere; Candice viene scelta per interpretare la donna contesa da Jack Nicholson e Art Garfunkel in Conoscenza carnale (1971) e la donna rapita dallo sceicco marocchino Sean Connery in Il vento e il leone (1975). Contemporaneamente si crea un nome come fotografa lavorando per importanti magazine, quali Life, Playboy ed Esquire; fa la storia divenendo la prima donna a condurre come ospite il celebre show televisivo Saturday Night Live e ottiene una nomination all'Oscar come Miglior attrice non protagonista per E ora: punto a capo (1979). Insieme a Jacqueline Bisset recita nella pellicola di George Cukor, Ricche e famose (1981), nella quale la madre appare in un cameo. Nel 1985 Candice debutta a Broadway prendendo il posto di Sigourney Weaver nella commedia nera di David Rabe, Hurlyburly e alla fine degli anni '80 ottiene la parte da protagonista nella serie tv Murphy Brown (1988), dove veste i panni della cinica e agguerrita conduttrice di una trasmissione televisiva; il ruolo le porta ben cinque Emmy e due Golden Globe.
Quando il marito Louis Malle, sposato nel 1980, si ammala gravemente, Candice si allontana dal mondo dello spettacolo, e alla sua scomparsa (nel 1995) torna a lavorare al cinema - mantenendo sempre il ruolo di Murphy Brown sul piccolo schermo - mostrando una predilezione per le commedie leggere. Nel 2000 recita in Miss detective, con Sandra Bullock e Michael Caine; nel 2002 in Tutta colpa dell'amore, con Reese Whiterspoon e Josh Lucas; nel 2003 in Matrimonio impossibile. Dal 2005 veste i panni di Shirley Schmidt nella serie televisiva Boston Legal.
È stata la protagonista dell’acclamata e celebre serie televisiva Murphy Brown, grazie alla quale ha ricevuto cinque Emmy e due Golden Globe. La Bergen aveva già riscosso uno straordinario successo di critica e di pubblico per l’interpretazione di una studentessa coinvolta nei tumulti che scoppiano nel campus nel film L’impossibilità di essere normale (Getting Straight), per il ruolo di tipica ragazza dei sogni americana degli anni ’40 in Conoscenza carnale (Carnal Knowledge) di Mike Nichols e nei panni di moglie che lascia il marito in E ora: punto e a capo (Starting Over), che le è valso una candidatura agli Oscar come migliore attrice non protagonista.
La Bergen è attualmente impegnata nel ruolo dell’avvocato sexy e in gamba Shirley Schmidt nella serie di David E. Kelly Boston Legal, grazie al quale è stata candidata a un Golden Globe e a un Emmy. Di recente, ha interpretato un ruolo nel remake cinematografico di The Women, che ha riunito la Bergen con la creatrice di Murphy Brown Diane English. L’attrice ha ripreso il personaggio di Enid Mead nel film di successo Sex & the City, dopo avere interpretato il personaggio nella serie da cui è stato tratto il film.
Figlia di Frances e dello scomparso Edgar Bergen, Candice ha frequentato la Westlake School for Girls a Los Angeles e la Cathedral School a Washington, oltre ad avere studiato in Svizzera. Ha poi frequentato l’università della Pennsylvania, dove si è diplomata in storia e scrittura creativa. Quando ancora frequentava il college, lavorava come modella a New York. In seguito, mentre frequentava l’università, ha debuttato sul grande schermo nei panni della misteriosa e affascinante Lakey in Il gruppo (The Group).
Abbinando la carriera di attrice all’insaziabile desiderio di conoscere il mondo, la Bergen è partita per Taiwan per recitare al fianco di Steve McQueen e Sir Richard Attenborough in Quelli della San Pablo (The Sand Pebbles) di Robert Wise; è poi passata per la Grecia per apparire nel film Il giorno in cui i pesci uscirono dal mare (The Day the Fish Came Out); infine, è approdata in Francia per affiancare Yves Montand in Vivere per vivere (Vivre pour Vivre) di Claude Lelouche. L’attrice ha preso parte anche a T.F. Baskin, L’ultimo avventuriero (The Adventurers), Soldato blu (Soldier Blue), Gioco perverso (The Magus), Il giorno dei lunghi fucili (The Hunting Party), Niente può essere lasciato al caso (11 Harrowhouse), Il vento e il leone (The Wind and the Lion), Stringi i denti e vai (Bite the Bullet), Il principio del domino: la vita in gioco (The Domino Principal), La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (A Night Full of Rain) e La storia di Oliver (Oliver’s Story).
La sua filmografia più recente comprende Matrimonio impossibile (The In-Laws), Tutta colpa dell’amore (Sweet Home Alabama) e Miss FBI Infiltrata Speciale (Miss Congeniality). Ha anche lavorato con Jacqueline Bisset in Ricche e famose (Rich and Famous), ha interpretato il ruolo di Margaret Bourke-White in Gandhi di Richard Attenborough e ha recitato al fianco di Burt Reynolds in Stick.
Nel corso degli anni la Bergen si è affermata nel mondo della fotografia e del giornalismo. Ha scritto articoli per riviste e realizzato servizi fotografici ricchi di intelligenza e arguzia, osservando il mondo con un occhio attento ai dettagli e all’umorismo. Ha scritto un articolo di copertina per il New York Magazine sull’esperienza con Lina Wertmuller in La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia e articoli sui Masai del Kenya e sull’imperatore d’Etiopia Haile Selassie, mentre su Playboy ha raccontato il suo viaggio di quattro settimane nella Cina rossa, dal titolo ‘Can a Cultural Worker from Beverly Hills Find Happiness in the People’s Republic of China?’. Ha anche scritto l’articolo di copertina sul ritorno di Charlie Chaplin negli Stati Uniti per la rivista Life.
I suoi articoli sui temi più vari – dal resoconto del suo primo film, Il gruppo (The Group), agli sfrenati spettacoli di roller derby, da una storia sociale su Bel Air, ai profili del sindaco di Los Angeles Sam Yorty, di Oscar Levant, di Paul Newman e di Lee Marvin, fino alle primarie presidenziali del 1968 – sono stati pubblicati su Esquire, Vogue, Cosmopolitan e Ladies Home Journal.
La Bergen ha debuttato a Broadway interpretando Darlene nell’acclamato Bugie baci bambole & bastardi - Hurly Burly, diretto dall’amico di vecchia data Mike Nichols, a cui hanno partecipato anche William Hurt, Judith Ivey e Ron Silver. Oltre a Murphy Brown, sul piccolo schermo la Bergen ha partecipato ai film Casa d’appuntamento di Mayflower Madam (Mayflower Madam), Murder: By Reason of Insanity e Mary & Tim. Ha anche preso parte alla molto apprezzata miniserie Le signore di Hollywood (Hollywood Wives), tratta dal romanzo bestseller di Jackie Collins. Oltre a ciò, l’attrice si è esibita in due show sulla Oxygen Network: Exhale e Candice Checks It Out.
L’autobiografia dell’attrice, Knock Wood, alla quale si è dedicata per cinque anni e che è stata pubblicata ad aprile 1984, ha riscosso un notevole successo di critica ed è stata nella classifica dei bestseller del New York Times per svariate settimane.