Elisabeth Tèa (si pronuncia Tay-uh) ha ereditato il talento per la recitazione dalla nonna, attrice formatasi a Broadway e soprannominata Sarah Bernhardt per la sua tendenza a ruoli drammatici. In realtà Tèa, terminati gli studi di antropologia e psicologia, si concede una pausa a Tokyo e poi in Italia. È solo dopo essere tornata a New York che inizia il solito tran tran dell'aspirante attrice. Qualche audizione, l'idea di cambiarsi il cognome, accorciando l'improponibile Pantaleoni in un più cinematografico, Leoni. L'origine italiana, in ogni caso, è una carta da giocare. Non a caso l'esordio di Tèa è nei panni della mediterranea Lisa Di Napoli, nella serie tv Santa Barbara. È il 1989. Le soap sono un ottimo rifugio, in attesa di tempi migliori, che però si fanno aspettare. Intanto inanella particine in Nei panni di una bionda (1992), Ragazze vincenti (1993), Wyatt Earp (1994). Niente di particolare. Fino al ruolo di coprotagonista in Bad Boys (1998), accanto a Will Smith. Mentre le altre dive emergenti corrono, lei sembra camminare. Chiamata nel cast della serie The Naked Truth, si tinge i capelli di biondo e fa subito parlare di sé per una presunta love story con Chris Thompson, produttore. Funziona: Tv Guide la nomina tra i 10 nuovi visi più "caldi" della tv. Su People disserta di salute e cucina, su Interview dispensa pillole di saggezza. Esquire la classifica tra "le donne che amiamo". Per gli altri è la sexy diva della sitcom. Al cinema, interpreta Amori e disastri (1998), Deep Impact (1998), The Family Man (2000) di Brett Ratner in cui interpreta la moglie di Nicolas Cage. Successivamente gira Jurassic Park 3 (2001) e Intolerable Cruelty (2002).
