Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi raccontano la loro esperienza sul set del film del film di Ozpetek. Dal 28 dicembre al cinema.
di Alessandra Vitali
In una Napoli sospesa tra magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana, travolta da un amore improvviso e un delitto violento. Questo racconta il nuovo film di Ferzan Ozpetek Napoli velata. Protagonista del film, Giovanna Mezzogiorno deve vedersela proprio con la città di Napoli, che assurge in primo piano col suo potenziale esplosivo, la sua straordinaria energia linguistica, le sue contraddizioni interne. Così la religiosità popolare, nelle sue forme più esasperate (culti, icone, maschere, santini), in Napoli Velata si coniuga con un sostrato pagano che accorda in modo ribaldo le tradizioni folcloriche antiche e moderne.
Mescolando i generi ma privilegiando l'approccio plastico a tutto tondo del melodramma, il regista traduce la forza dirompente della città in una struttura narrativa che intreccia fili in profondità.
Inscritto nel quadro di un'indagine poliziesca, ma mai realmente interessato al suo intrigo, il film coglie e rende visibili i flussi emotivi della sua protagonista e le correnti passionali che legano i personaggi agli amanti. Al ruolo virile e fragile di Alessandro Borghi replica il corpo assediato di Giovanna Mezzogiorno, nuovamente musa di Ozpetek.
In occasione dell'uscita di Napoli velata al cinema, il 28 dicembre, i due protagonisti raccontano ad Alessandra Vitali l'esperienza sul set del film.