Cinque titoli americani dell'età d'oro del cinema, a partire dal 26 settembre, con il quotidiano Libero.
di Pino Farinotti
Il quotidiano Libero, a partire da martedì 26 settembre, settimanalmente, offre cinque titoli del cinema americano, classici autentici. Quarto potere (Welles 1941), King Kong (Cooper-Schoedsack 1933), Il sospetto (Hitchcock 1941), Il massacro di Fort Apache 1947), Notre Dame (Dieterle 1939). Bastano i titoli e bastano i registi. Tutti della RKO, un marchio che merita qualche riga. Non disponeva dei mezzi di major come la Metro, la Paramount o la Warner, ma sapeva scegliere e usare al meglio le risorse: non molti titoli ma tutti di altissima qualità, come quelli citati sopra. Ma una citazione merita la serie con Fred Astaire e Ginger Rogers, che fecero storia, musicale -partecipavano i più grandi compositori americani, da Gershwin a Porter a Berlin-, ed estetica.
Era successo che tanti grandi artisti di lingua tedesca, della Scuola di Weimar che aveva riformato cinema, teatro e arti figurative, dovessero abbandonare la Germania con l'arrivo di Hitler. Approdarono a Hollywood, portando la cultura espressionista che si sarebbe combinata con l'attitudine spettacolare di quel cinema.
Una chimica che, se ben gestita, avrebbe prodotto film (quasi) d'arte. E la RKO la seppe gestire. Quarto potere è un perfetto esempio in quel senso: certi tagli di luce violenti, che nascono da fonti innaturali, o contrasti in bianco e nero che forzano l'espressione, appunto. Welles seppe tenere a bada quell'estetica, ma non solo quella perché poi ci sono i contenuti, e furono tali da portare quel film al primo posto della classifica assoluta, stilata dalla piattaforma inglese Sight & Sound, il magazine inglese che fa testo.