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Splendor XXXVI, il cinema che narra la famiglia

Edoardo De Angelis, Max Croci e Antonio Albanese fanno viaggiare lo spettatore in esperienze che reinventano le esistenze familiari.

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domenica 2 aprile 2017 - Splendor

I registi Edoardo De Angelis e Max Croci, Antonio Albanese e Piero ed Elisabetta Villaggio sono gli ospiti dell'ottavo appuntamento della nuova stagione di Splendor - Suoni: in questa puntata Albanese e il teatro, i registi cinematografici Edoardo De Angelis (il cui film Indivisibili è stato premiato con 6 David di Donatello) e Max Croci (La verità vi spiego sull'amore), Piero ed Elisabetta Villaggio, figli di Paolo, e autori di due libri come scrittori, fanno viaggiare lo spettatore all' interno delle esperienze del palcoscenico, del set e della scrittura, che riflettono, o reinventano, lo sfondo delle loro esistenze familiari che li hanno portati proprio lì dove sono.

Edoardo De Angelis è tra i registi più apprezzati del panorama cinematografico italiano, il suo Indivisibili si è ha ottenuto, nel corso dell'ultima edizione 2017, ben sei Premi David di Donatello tra cui quello alla Miglior Sceneggiatura, andato al regista, a Nicola Guaglianone ed a Barbara Petronio, che hanno saputo raccontare in parole la bellezza, l'infelicità, la rivalsa di due gemelle siamesi, non per loro volontà divenute fenomeni da baraccone in una terra così poco ideale.
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"Mi attrae la scoperta di situazione e personaggi inediti - ha spiegato De Angelis -, lo stupore è una linea guida del mio lavoro estetico e linguistico. Sono sempre alla ricerca di immagini iconiche, che affascinino lo spettatore ed anche me. In Indivisibili, le due gemelle sono la personificazione di un'idea, due elementi della stessa mente che tirano in due direzioni opposte: paura e desiderio". Tra i riconoscimenti ottenuti anche i due David ad Enzo Avitabile nella categoria Miglior Canzone originale e Miglior musicista. "Io ed Enzo abbiamo lavorato a strettissimo contatto: sceneggiatura, scenografia e musica erano un tutt'uno. Durante le prove c'era la musica, ogni scena aveva il suo ritmo e durata, anche la lingua delle gemelle è simile a una melodia. Sebbene alcune parti siano incomprensibili, la loro lingua oscura restituisce una forma di chiarezza inaspettata".


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In foto Max Croci.
In foto Piero ed Elisabetta Villaggio.
In foto Antonio Albanese.

Antonio Albanese ha la stessa concentrazione dinanzi alla macchina da presa e in teatro, però alle telecamere di Splendor ha confidato di non aver mai improvvisato e "ne sono anche orgoglioso". Il suo momento più difficile? Tanti o forse nessuno, provo sempre gioia nel confrontarmi con il pubblico: "Una sera ero in teatro a Firenze, avevo 39 di febbre ed ero indeciso se entrare in scena o no. Però sono entrato, e mi sentivo benissimo, quando sei davanti ad una platea attenta e interessata è celestiale. È sempre una gioia straordinaria". Piuttosto la sua più grande paura è quella di perdere l'entusiasmo, per evitare che ciò accada "non smetterò mai di essere curioso, non perderò la voglia di abbracciare gli spettatori e molto presto tornerà con uno dei personaggi più iconici che ho creato: Alex Drastico".

Al cinema da giovedì 30 marzo, La verità vi spiego sull'amore è la terza opera di finzione di Max Croci, che è anche art director e illustratore: "Sono sempre con la matita in mano, sin da piccolo disegnavo e guardano vecchi classici in tv che hanno stimolato la mia passione per il cinema. La matita mi aiuta quando costruisco una storia. In questo film ho voluto tratteggiare personaggi fragili ma romantici, un padre in fuga e la ricerca del suo sostituto, o di una nuova forma d'amore che può essere anche la consapevolezza della propria forza e valore".
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Piero ed Elisabetta Villaggio, figli del celebre Paolo, chiudono l'ottava puntata di Splendor. Loro fanno parte di una famiglia speciale ed autore di due libri, attraverso la scrittura entrambi hanno saputo esprimere se stessi attraverso strade simili. Mentre Elisabetta ha ambientato il suo "La Mustang Rossa" a Los Angeles, nel 1988, in un'epoca di grandi sogni musicali: "Ho vissuto in LA in quegli anni, ho raccontato la terra che conoscevo e le persone piene di sogni che la abitavano". Quella di Piero, invece, è un'autobiografia in cui racconta il suo rapporto con la tossicodipendenza: "In 'Non mi sono fatto mancare niente' racconto i sette anni della mia vita in cui ho combattuto con la tossicodipendenza. In quel periodo ne ho combinate di tutti i colori, sino al recupero a San Patrignano".


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