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Il falco e la colomba, una storia d'amore in costume

Conferenza stampa con colpo di scena al Roma Fiction Fest.
di Alessandra Giannelli

Una fiction che sembra realtà
Sabina Began (49 anni) 22 ottobre 1974, Amburgo (Germania) - Bilancia. Interpreta Beatrice Carfagna nel film di Giorgio Serafini Il falco e la colomba.

venerdì 10 luglio 2009 - Televisione

Una fiction che sembra realtà
Ultima anteprima italiana, per la scuderia Mediaset, qui al Roma Fiction Fest ma la prima in costume che, oltre alla classica presentazione, ha offerto un colpo di scena per l'indignazione espressa da Sabina Began, Beatrice Campireali nella fiction ovvero la madre di Elena, la protagonista, scontenta che nella clip mandata in visione al festival la si veda poco e "muta", dice lei. L'attrice, emozionata e impacciata, ha cominciato a piangere e ha abbandonato per un po' la conferenza. Il resto del cast, le donzelle Cosima Coppola (Elena Campireali), Anna Safroncik (Lisetta) e Alessandra Barzaghi (Marietta), hanno provato, ostentando una certa pacatezza, a riscattare l'accaduto, parlando della grande gioia nell'aver realizzato questo progetto, per aver lavorato insieme ed essere state dirette da Giorgio Serafini. Una fiction che, per le magiche ambientazioni, dichiarano all'unisono, sembrava realtà. Tuttavia, a consolare la Began, il direttore Giancarlo Scheri, che ha spiegato come a lei sia stata affidato un ruolo difficilissimo, anche solo per il fatto che veniva sottoposta a un trucco di invecchiamento ogni giorno. Per il resto, durante la conferenza è intervenuto il produttore Guido De Angelis, lusingato di questa realizzazione anche per i luoghi in cui è stata girata (e per i gradi, ben 38, che vedeva gli attori in costume!) solitamente inediti alle altre produzioni (per l'occasione si è potuto girare alla Villa Medicea "I Collazzi", che mai aveva ospitato una troupe, ma anche in Toscana e a Roseto degli Abruzzi).

Un'ambientazione post-medievale
Una bella storia d'amore, richiesta dal pubblico, a detta di Scheri, che ha parlato anche del fascino dell'epoca raccontata. Esattamente ci troviamo nel 1527, il Sacco di Roma, puntualizza il regista; un'epoca che potrebbe essere definita sia post-medievale che pre-rinascimentale. Si è voluta, comunque, prediligere questa seconda visione e questo lo si capisce anche dalle immagini, spesso solari (come quelle girate a Pienza, preferendola alle atmosfere più cupe di Viterbo), ha svelato Serafini. Egli ribadisce che si tratta di un film corale, con numerose sottostorie: "È stato un piacere lavorare a questo progetto, il più bello che io abbia mai realizzato, non solo perché girato in luoghi inediti, e questo è stato un lusso, ma perché ho avuto un cast magnifico: tutti professionalmente validi". Il cast meraviglioso, prosegue Serafini, che oltre alle attrici presenti (nel cast figura anche Anna Galiena), vede la partecipazione di Giulio Berruti, nei panni di Giulio Branciforte. L'attore, attualmente all'estero sempre per una serie Mediaset, è l'amante protagonista; oltre a lui, anche gli attori Enrico Lo Verso (Armido), Davide Paganini (Fabio Campireali), etc...Ispirata all'opera di Stendhal "La Badessa di Castro", la serie, in onda dal prossimo ottobre per dodici puntate, è una storia di passioni e di intrighi, ma guai a fare i paragoni con la più famosa Elisa di Rivombrosa. A parte lo sdegno della Began, poi riapparsa, le altre attrici hanno voluto raccontare del loro personaggio. Così la Coppola si dice onorata di un simile ruolo, ringrazia Serafini per averla diretta e averle dato consigli preziosi; Anna Safroncik spiega che molti saranno i colpi di scena del suo personaggio, un ruolo drammatico, ma forte che le ha dato modo anche di divertirsi; Alessandra Barzaghi ribadisce l'ottimo affiatamento del gruppo.

Temete il confronto con Elisa di Rivombrosa?
Coppola: No perché si tratta di due epoche molto differenti e poi anche il linguaggio è diverso, più moderno (fattore importante e ricercato a detta del produttore).
Anna Safroncik, quali sono le differenze con Elisa dove hai avuto un ruolo?
Qui non sono cattiva, ma molto buona direi! Ci sono delle differenze, le vedrete; soprattutto, vedrete davvero tanti colpi di scena. Qui sono una popolana romana, mi sono divertita, mentre in Elisa ero un'aristocratica.
Giorgio Serafini, lei si ispira al cinema per realizzare una fiction?
Confesso che amo il cinema di David Lean e film come Il Dottor Zivago o Lawrence d'Arabia, in cui, sebbene grandiose siano le immagini, si parla sempre di un unico protagonista ed è splendido.

Cosima Coppola, si è ispirata ai suoi fatti privati per interpretare il suo personaggio?
Devo dire che ho letto il romanzo e ho rivisto tante volte Romeo e Giulietta. Ho anche ripensato alle mie esperienze personali per il mio personaggio.
Le altre attrici hanno fatto uso delle loro esperienze personali?
Safroncik: Io ho cercato di guardarmi intorno e ho notato che la gente soffre molto, non solo da un punto di vista affettivo, ma anche lavorativo. Soffre, ma con dignità va avanti ed io ho puntato su questo.
Chiude la Began, più volte incoraggiata e consolata dagli altri della serie, spiegando che in quello che fa mette tutta se stessa, ma forse poteva usare parole diverse!

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