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La canzone più triste del mondo nasce nel Canada

Guy Maddin ambienta nella sua città natale una storia d'amore, egoismo, tristezza, sesso, musica e soldi.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Guy Maddin, l'uomo, il cinema e la città natale

mercoledì 16 luglio 2008 - Incontri

Guy Maddin, l'uomo, il cinema e la città natale
A Winnipeg, in Canada, è nato e opera, da ormai più di due decenni, il regista Guy Maddin. Il suo cinema prende spunto (per poi trasformarsi in arte visiva) dalla sua infanzia e dai racconti tramandati dalla famiglia. È proprio la famiglia a nutrire la visionarietà di Maddin che ne La canzone più triste del mondo stravolge la sceneggiatura originale di Kazuo Ishiguro - ambientata a Londra alla vigilia della Perestroika, nel momento in cui la Cortina di ferro stava per cadere - per raccontare un'altra epoca, quella in prossimità della caduta del proibizionismo, e un altro luogo geografico, Winnipeg per l'appunto. Girato in un teatro di posa ricavato da una vecchia fabbrica abbandonata, il film del regista sfrutta i musicisti accorsi al festival canadese Folkarama per trovare nei loro costumi i colori del mondo e nelle loro musiche il suono della tradizione e della Canzone più triste. E se le protesi scintillanti di Lady Helen Port-Huntley (Isabella Rossellini) sono state create da un soffiatore di vetro e fagottista della Winnipeg Symphony Orchestra, la bevanda dorata che le riempie proviene dalla Fort Garry Pale Ale, una fabbrica di birra di Manitoba. Canadese nel midollo, dunque, La canzone più triste del mondo mette in scena la visione di Maddin del suo paese e del mondo di oggi, attraverso una storia d'amore, egoismo, tristezza, sesso, musica e soldi.

La canzone più triste del mondo secondo Maddin
Guy Maddin: Il film racconta di come i paesi del terzo mondo possono sopravvivere solo perdendo tutta la loro dignità, oppure mantenere la loro dignità facendo l'elemosina con astuzia. Non volevo che fosse una satira politica, così ho inserito il melodramma familiare al centro della trama. I componenti della famiglia Kent sono tutti musicisti e grandi manipolatori. Attraverso l'autocommiserazione cercano di manipolarsi a vicenda.

Lo scenario (reale) in cui si sono svolte le riprese
Guy Maddin: Quando ho iniziato a lavorare al mio film, l'America si stava preparando a entrare in guerra contro l'Iraq e se ne ricevevano notizie solo attraverso la CNN o altri mostri simili. Hai la percezione di quanto la radio sia influente come agenzia promozionale in momenti come questi. Avrei voluto inserire maggiori stacchetti della trasmissione radiofonica nel film giusto per rendere chiaro un concetto: la radio serve per vendere, che sia una bevanda alcolica o un carico di armi.

Isabella Rossellini, una diva al servizio di Guy Maddin
Isabella Rossellini: Guy è un grandissimo artista e una persona amabile. Ci sono molti modi di dirigere gli attori, c'è chi lo fa con autorità e chi intimorendo l'attore. Guy dirige con charme, e questo fa sì che faresti qualsiasi cosa per lui. Sembra sempre che cammini sui gusci delle uova e questa fragilità che ha è commovente. Lavorare con lui è come lavorare con qualcuno che sta reinventando il cinema, come ai tempi poteva essere stato con Hitchcock per il montaggio o con mio padre per il neorealismo.

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