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Chi nasce tondo..., la grande poetica delle piccole storie

Nato all'interno di un percorso formativo, è un film autonomo, sincero e divertente.
di Marianna Cappi

Il progetto

mercoledì 7 maggio 2008 - Incontri

Il progetto
Chi nasce tondo... è un progetto innovativo. È un film che racconta la vecchia Roma con le forze più giovani che il cinema ha a disposizione: i ragazzi delle scuole. Protagonisti di questa commedia verace, spassosa e "malincomica" sono Valerio Mastandrea e Raffaele Vannoli, due cugini alle prese con l'evasione della nonna dall'ospizio, ma, dall'altra parte della macchina da presa, questa volta si contano molti più lavoratori del solito. La Digital Desk, casa di produzione capitanata da Pier Giorgio Bellocchio e Andrea Margotti, ha intrapreso, infatti, un progetto di formazione nell'ambito del cinema digitale, al quale ha chiamato a partecipare gli studenti di quattro licei romani, che hanno collaborato con il regista Alessandro Valori, premiato di recente al Roma Indipendent Film Festival proprio per quest'opera seconda, che segue a Radio West.

Come si è svolta la partecipazione degli studenti al progetto?
Il nostro desiderio era quello di coinvolgere i ragazzi dei licei in modo attivo, evitando le classiche lezioni frontali. Per questo, dopo una selezione in cui abbiamo premiato chi dimostrava più entusiasmo e più interesse, per un anno e mezzo i ragazzi scelti hanno seguito passo per passo la nascita del film: dal soggetto alla sceneggiatura e poi la preparazione dei vari reparti (fotografia, costumi, scenografia) fino alle riprese, dove c'è chi ha fatto la comparsa, chi è andato a prendere il caffè col motorino e chi è stato semplicemente spettatore da vicino.

Un bilancio dell'esperienza?
Lo scambio tra professionisti e ragazzi è stato uno scambio biunivoco. Di fatto i secondi rappresentavano il nostro potenziale pubblico, per cui è stato utilissimo averli a fianco, perché ci davano immediatamente il polso di ciò che poteva funzionare e di ciò che andava migliorato. D'altro canto, con il nostro aiuto, loro hanno scoperto un mondo che non conoscevano affatto bene e anche - perché no? - un possibile mondo del lavoro.

Qual è lo spirito del film?
Esattamente la volontà di recuperare lo spirito con cui si faceva il cinema nel passato. Con molta inventiva, pochi mezzi e grande passione. Io credo che ci siamo riusciti. Abbiamo voluto portare in scena la risata ma anche quello che ci sta dietro. Si ride di una banda di disgraziati ma si riflette anche sul cosa li ha portati ad essere così. È una commedia di battute forti ma mai fini a se stesse, mai facili.

Qual è il futuro distributivo del film?
Per ora Chi nasce tondo... uscirà in poche sale a Roma e in provincia, ma ci muoveremo anche sulla rete e nei blog, utilizzando delle strategie di promozione alternativa. Sono fermamente convinto che sia necessario continuare a fare queste piccoli produzioni, che permettono di fare ricerca. Prima o poi il mercato si interesserà. Intanto... confidiamo sul passaparola!

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