Cucina e delitti
Il febbraio del cinema a casa si apre all'insegna della varietà e della qualità. L'uscita imperdibile per grandi e piccini è Ratatouille (dal 13), ultimo nato di casa Pixar, la stessa del già ottimo Gli Incredibili. Nella vicenda del topo-chef che, guidando le mosse di un imbranato lavapiatti, riesce a diventare il cuoco più celebrato di Parigi, la casa d'animazione di John Lasseter raggiunge vette inimmaginabili quanto a poesia, realismo della messa in scena, dinamicità delle forme. I più scettici non si facciano ingannare: è un cartone, ma godibilissimo anche per i "grandi", che non potranno fare a meno di accostarlo alle scintillanti commedie musicali anni Cinquanta di Vincente Minnelli e Stanley Donen.
Se propendete per generi più adulti, godetevi La ragazza del lago, piccolo caso all'ultimo Festival di Venezia e forte di incassi ragguardevoli grazie al favore della critica e al passaparola del pubblico. Ottimo giallo d'atmosfera alla Simenon, ambientato in un remoto paesino di montagna del Friuli, il film nasconde sotto la solidità delle regole del genere una riflessione non banale sulla solitudine, la disperazione e le colpe dei padri, e si avvale di interpretazioni di esemplare misura, sulle quali svetta quella del commissario Toni Servillo.

L'impegno rumeno
Gli amanti dell'impegno troveranno pane per i loro denti in 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu, Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes, penalizzato dalla distribuzione italiana che l'ha inopinatamente sprecato in agosto. Nella Romania alla vigilia della caduta di Ceausescu l'aborto è ancora illegale, e una studentessa assistita da un'amica vi si sottopone strapagando un macellaio e rischiando nel migliore dei casi la galera, nel peggiore la pelle. Sul dramma umano, universale e ritratto in maniera scarna e aliena da falsi pietismi, incombe la cappa della dittatura, che pervade anche il più insignificante gesto quotidiano. Il film, che mostra senza giudicare, è illuminante per tutti, non solo per le donne, che lo guarderanno comunque con lo stomaco e il cuore stretti in una morsa.

E due blockbuster
Ad alleggerire toni e tematiche ci pensano due blockbuster dai cast grondanti glamour. Invasion è un debole remake del classico di Don Siegel del 1956, L'invasione degli ultracorpi. Gli spunti inquietanti della classica fantascienza politica, dell'atavica paura del diverso, annegano in una banale struttura da thriller e da action, e il carisma di Nicole Kidman, affiancata da uno svogliato Daniel Craig, non basta a riscattare le pecche di regia e sceneggiatura.
Stardust (dal 12), infine, è una simpatica e intelligente rivisitazione del fantasy. La favola del giovane Tristan (il bravo Charlie Cox), che si innamora di una stella cadente con le leggiadre fattezze di Claire Danes, è adatta anche a un pubblico adulto perché baciata dall'ironia e impreziosita da caratterizzazioni di razza, dalla sexy-decrepita strega Michelle Pfeiffer al pirata en travesti Robert De Niro.