L'accusa
A coronamento di un'annata cinematografica importante, conclusasi con i riconoscimenti e i premi ottenuti grazie alla sua interpretazione in Saturno contro, Ambra Angiolini è stata scelta per aprire le danze della 64° edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Una scelta che indubbiamente rispecchia il desiderio del direttore della manifestazione di tenere d'occhio le nuove generazioni Marco Müller, ma che finisce per innescare numerose polemiche.
A sferrare l'attacco contro la giovane attrice il critico cinematografico Tullio Kezich che, in un'intervista, l'ha definita «Il nulla con il vento in poppa. E con simpatia le auguro di durare quarant'anni, come la Loren». A rincarare la dose Gianni Boncompagni, considerato il padrino artistico di Ambra (la lanciò nella famosa trasmissione Non è la Rai) che di lei ha detto «Non c'era niente di meglio in giro. Noi italiani siamo poveracci. Fosse per me, la farei Papa».

La difesa
La giovane attrice, sorpresa di leggere critiche provenienti da chi l'ha premiata con il Nastro d'Argento e il David di Donatello, si dichiara in parte d’accordo con chi la mette in discussione: "Non ho esperienza, ma da qualcosa di nuovo nasce sempre qualcosa di buono... Spero di non sbagliare troppo!" rispondendo ai suoi detrattori con il sorriso sulle labbra e con la consueta ironia: "Vuol dire che avrò una carriera di quarant'anni come la Loren e poi diventerò Papa".