La poesia e il teatro di strada diventano l'unico mezzo per rappresentare la rivolta ed esprimere il rifiuto di un eterno destino da esclusi. Espandi ▽
Un edificio semiabbandonato di Bamako, la capitale del Mali, poco prima dello scoppio della guerra civile. Un luogo di transito, uno dei tanti in Africa. Punto di ritrovo per uomini e donne erranti in cerca, ognuno, di un proprio Eldorado, ma destinati a incontrare solo un'eterna attesa. Il tempo passa, senza che si possa agire, in compagnia dell'altro, non più sconosciuto. Ed è in nome di questa comune condizione che i sacrificati del nuovo ordine economico rifiutano l'invisibilità. La poesia e il teatro di strada diventano allora non solo un modo per abitare quel luogo davanti alla macchina da presa del regista, ma l'unico mezzo per rappresentare la rivolta, esprimere il rifiuto di un eterno destino da esclusi.