Sottotrame e misteri al servizio di un cast azzeccatissimo. Una serie che ha fatto breccia nel cuore del pubblico.
I passeggeri del volo Oceanic 815 precipitano su un’isola misteriosa, molti di loro muoiono nell’incidente e alcuni sono dispersi, perché la coda dell’aereo si è staccata nella caduta dalla parte principale. Ma questo non è che l’inizio, anzi neppure, perché la storia comincia molto prima, nel passato di ognuno di loro che sarà raccontato attraverso numerosi flashback e li svelerà legati da un destino comune e da pochi “gradi di separazione”. Kate cerca una nuova opportunità e nasconde il proprio passato, Sawyer sfoggia come una criniera la propria natura ferina, Locke vive il mistero dell’isola come una sfida da prendere di petto mentre Jack tenta di tutelare la comunità che si forma tra i sopravvissuti allo schianto.
Ricordo con nostalgia la sensazione di essere parte di qualcosa, di questa comunità di persone che guardavano la serie e ne discutevano e facevano teorie, c’era una gran quantità di speculazioni sulla mitologia di Lost. C’era passione nella voce delle persone che parlavano della serie. Credo sia stato uno show davvero pieno di vita e molto a lungo ed è questo che vorrei fosse ricordato: l’entusiasmo e l’eccitazione delle persone che seguivano la serie. - Damon Lindelof
Oltre ai numerosi misteri dell’isola tropicale, che sembra ospitare una minacciosa quanto sfuggente creatura, tanto forte da poter sradicare gli alberi, Lost non ha mai perso di vista i segreti dei suoi personaggi, quasi tutti con un passato ricco di avvenimenti e di enigmi. Si tratta di una serie del resto dai grandi primati, per esempio fu la prima ad aver portato su un canale generalista come ABC due protagonisti coreani. Jin e Sun avevano flashback che potevano occupare larga parte di un episodio e andavano in onda sottotitolati. Inoltre la barriera linguistica li rendeva poco penetrabili dagli altri personaggi e dava loro un codice segreto per esprimersi senza essere compresi.
L’indiano Naveen Andrews fattosi notare con Il paziente inglese, vestiva i panni di Sayid, un arabo nel 2004 quindi non molto dopo l’11 settembre. Infatti sarà il primo sospettato per la caduta del volo e finirà torturato da alcuni altri sopravvissuti che pensano sappia qualcosa, ma la tortura per lui è una sorta di espiazione, visto che l’ha praticata in prima persona.
Inoltre l’isola rivela, molto lentamente, una storia estremamente complessa che porta altri personaggi nella serie, legati alla misteriosa Dharma corporation, di cui i sopravvissuti trovano piuttosto presto un video di introduzione che li lascia a dir poco perplessi. Tra loro saranno indimenticabili l’ambiguo e minuto Benjamin Linus, diventato uno dei favoriti del pubblico, e la dottoressa Juliet, che scombinerà il triangolo romantico principale della serie tra Jack, Sawyer e Kate.
Prodotta da J.J. Abrams ma con Damon Lindelof e Carlton Cuse come showrunner, Lost con la sua straordinaria complessità è stata la risposta dei network alle serie di prestigio delle reti cable, e ha dimostrato che il pubblico generalista poteva appassionarsi a una vicenda ricca di sottotrame e misteri, difficile da seguire e che richiedeva una partecipazione quanto mai attiva. Fu anche un grande successo, soprattutto nelle prime stagioni, e si rivelò un caso irripetibile. Chi cercò di replicarla non ci riuscì, spesso perché non aveva capito che oltre ai misteri servivano i personaggi e quelli di Lost sono stati capaci di fare breccia nel cuore del pubblico, anche grazie a un casting azzeccatissimo, con una buona miscela di bellissimi e di bravi attori.