| Anno | 1955 |
| Genere | Commedia |
| Produzione | Italia |
| Durata | 100 minuti |
| Regia di | Carmine Gallone |
| Attori | Fernandel, Gino Cervi, Leda Gloria, Memmo Carotenuto, Claude Sylvain Gaston Rey, Umberto Spadaro, Saro Urzì, Carlo Duse, Guido Celano, Mario Siletti, Marco Tulli, Lamberto Maggiorani, Luigi Tosi, Renzo Giovampietro, Giovanni Onorato. |
| MYmonetro | 3,31 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 aprile 2021
Peppone si presenta candidato nelle liste del Fronte Popolare per le elezioni del 1953, ma gli occorre la licenza di quinta elementare.
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Peppone, il sindaco comunista di un paesino emiliano, si è iscritto nelle liste elettorali. Una compagna, mandata dalla sede centrale del partito per aiutarlo, fa invaghire l'uomo, ma ci pensa il combattivo Don Camillo a non compromettere la serenità della famiglia di Peppone. Il sindaco, ottenuta la candidatura, si prepara a lasciare il paese: l'amore per la sua terra, però, finisce con l'avere il sopravvento sull'ambizione politica.
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Come si fa a non amare i grandissimi don Camillo e Peppone, alias Fernandel e Gino Cervi? Questo film è un altro stupendo, meraviglioso e incomparabile capolavoro della serie dei due nemici/amici ed è praticamente impossibile stabilire quale dei cinque film sia il più bello. Le risate e la comicità non mancano mai e si potrebbero vedere le avventure del prete e del sindaco [...] Vai alla recensione »
Come per i racconti e romanzi di Suanìn(Giovannino)Guareschi, così per i film(in genere, come anche in questo caso, per questo"Don Camillo e l'onorevole Peppone", 1955)diretto da Julien Duvivier, regista vero e di valore indubbio, vale, eventtualmente(ma sempre meno, certo)la pregiudiziale, l'apriori ideologico, per cui qualcuno si insospettisce, ma, come sappiamo, la [...] Vai alla recensione »
Questo terzo film della saga Guareschiana è forse il più divertente a cominciare da quando Don Camillo comperà il giornale da Peppone e scopre che questi è candidato al Parlamento al pistolotto finale alla stazione quando Don camillo dicorda al suo rivale che nel Paese lui era qualcuno ma a Roma sarà solo una voce tra tanti e convince Peppone a non partire .
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