Prima dei celebri e graziosi incisivi accavallati di Letizia Casta, la Francia ha conosciuto quelli separati di Sylvie Vartan, volto e voce di un'intera epoca. Gli anni '60 l'hanno eletta regina della musica pop, icona musicale dello yéyé e del twist, instancabile connubio tra doti canore e carisma da palcoscenico. Showgirl a tutto tondo, tre le prime a cantare e ballare simultaneamente, Sylvie Vartan ha sempre conservato un'aura di persona intelligente prima che di personaggio leggero. Interprete vivace, parte e mai vittima dello show business, ha ricevuto diverse onorificenze (al merito e all'onore) in Francia e in Bulgaria. Nel corso della sua carriera è riuscita ad estendere il suo talento anche in Italia, apparendo spesso in programmi televisivi nostrani. Lo sguardo di Sylvie Vartan rimane impresso, con i suoi occhi che celano la problematicità di un percorso umano nato tra le difficoltà, poi andato avanti tra picchi di successo e qualche fermata dovuta all'accidentalità del caso. Il cinema non si è potuto esimere dall'inglobarla ed ospitare la sua icona discreta anche sul grande schermo.

Note biografiche
Classe '44, Sylive Vartan nasce a Iskretz (Bulgaria) da genitori di origine armena e ungherese. Cresciuta in un paese oppresso dall'occupazione sovietica, si sposta più volte assieme alla sua famiglia, prima trasferitasi a Sofia e poi emigrata a Parigi nel 1952. Stesso anno in cui Vartan esordisce in un film bulgaro (Podi goto) con una piccola apparizione. Una volta in Francia, a stretto contatto con un paese dallo storico fervore artistico e con un fratello produttore, si avvicina presto al mondo della musica. L'appoggio fraterno la spinge verso l'esordio da cantante solista, sancendo l'inizio di una carriera in rapida ascesa, iniziata ufficialmente nel 1961 con un contratto discografico offerto dalla Decca Records. Oltre ad una discografia ricca e costante, Vartan si presta a continue apparizioni televisive, si esibisce dal vivo assieme al marito (la rockstar Johnny Hallyday) e conosce l'onore di aprire il concerto parigino dei Beatles. L'onda del suo successo approda anche al cinema con Sciarada alla francese (1963), commedia musicale con altre star musicali transalpine, con Da dove vieni cow-boy? (1963), in cui e protagonista assieme ad Hallyday e con L'amico di famiglia (1964), nella sua più significativa prova d'attrice. All'apice del suo percorso artistico, Vartan affronta la disgrazia di un incidente stradale in cui la sua compagna di viaggio e amica (Mercedes Calmel) perde la vita. La cantante riporta gravi lesioni facciali ed è costretta ad un intervento chirurgico. Solo un anno dopo Vartan riprende la sua attività di cantante, esplorando nuovi generi musicali come la disco music. Per rivederla al cinema bisogna aspettare oltre un decennio. Il film drammatico L'angelo nero (1994) sancisce solo una fugace comparsa e non un assodato ritorno sui set. Al contrario, le sue canzoni entrano spesso nelle colonne sonore di molte pellicole, come accaduto nel recente Ruby Sparks (2012). La ritroviamo nella commedia corale Benvenuti a Saint Tropez (2013), ulteriore conferma di una ciclica e reciproca attrazione per il cinema.