È un pezzo che teniamo d'occhio lo scrittore T.A. Spagnol, dal tempo in cui veniva pubblicando sull'Italiano" certi suoi saporitissimi ricordi di Hollywood e dell'Italia 1924.
Spagnol rappresenta assai bene una categoria di scrittori che da noi, intendo qui in Italia, ha pochi seguaci, e a torto, quella degli scrittori di professione. Spagnol scrive, dichiaratamente, per il grande pubblico; ma ogni tanto, come un dono, il prezzo che doveva esser facile serba la traccia di una ispirazione sentita e non volgare.
Tra l'altro il simpatico Spagnol è un "patito" del cinema, come molti che sono della sua generazione, tra i trenta e i cinquanta; quando il cinema apparve come un regalo improvviso di una civiltà per tanti versi ripugnante e tediosa. E Spagnol ogni tanto al cinema ritorna con qualche articolo sempre interessante e vivace, articolo cui l'esperienza americana dà un particolare sa
pore...
Nell'ultimo di questi articoli Spagnol ha scoperto in un brutto film italiano, Turbamento, un'attrice, Mariella Lotti. Giusto, abbiamo detto noi, siamo solidali. Ma poi, nell'articolo aggiunge che la critica non si è accorta di lei. E questo è meno giusto, Perché ci siamo noi, che tanto a proposito del film citato come di Fari nella nebbia avemmo occasione di lodare la giovane attrice.
Ma voi avrete capito che la questione non sta qui. Spagnol non ha nessun obbligo di leggerci. La questione è un'altra, nella disattenzione in cui i giovani attori sono tenuti costantemente dalla critica dei giornali.
Non è che se ne parli male, tutt'altro; anzi son lodi come se piovesse. Ma queste lodi vengono tributate a "tutti" indistintamente gli interpreti dell'opera presa in esame. Ora, com'è evidente, lodare tutti è come non lodare nessuno. Tanto il sottoscritto come Spagnol notammo per esempio la strana eleganza di Renzo Ricci nel film citato, ma fummo i soli; per cui quel bravo attore di prosa sarà persuaso che portare giacchettine estive con maniche tagliate, cinturini ed altri ammenicoli sia una pratica da incoraggiare, mentre è semplicemente ridicola.
In altri termini la critica o è troppo scettica, e parte da una svalutazione aprioristica della nostra produzione, o si diletta in una banalità laudativa che è più dannosa che utile, e che alla fine delle fini avrà conseguenze funeste per l'avvenire di un'industria cui siamo tutti molto attaccati.
La salvezza verrà soprattutto dai giovani attori. Hai voglia di avere buoni registi, geniali sceneggiatori, se poi manca l'interprete che dia una corposità, una presenza fisica all'immagine vagheggiata. Un piccolo errore di gusto, e tutto va all'aria. Sono le attrici come Mariella Lotti, i giovinotti come Checchi, Cortese, Rimoldi che ci salveranno dai guai.
Da Bertoldo, 7 Agosto 1942
