Il successo fu talmente enorme, il lavoro suscitò un tale furore che ad ogni momento il pubblico inmassa s'alzava in piedi per coprire Rossini d'acclamazioni". Stendhal, spettatore della prima alla Scala nel 1817, descrive come "Rossini fu prima stanco di salutare che il pubblico d'applaudire". Duecento anni dopo un rossiniano di rango come Riccardo Chailly riporta questa celeberrima opera semiseria sul palcoscenico dove ha visto la luce. Un capolavoro di grazia e brillantezza capace anche di descrivere senza perifrasi gli eccessi del potere.
Per l'occasione debutta alla Scala Gabriele Salvatores: il regista, cofondatore del Teatro dell'Elfo e premio Oscar 1991 per "Mediterraneo", torna al teatro per raccontare la storia della serva Ninetta, ingiustamente accusata di furto. Il cast raccoglie il meglio della nuova generazione del canto rossiniano: con Rosa Feola al debutto ascolteremo il tenore Edgardo Rocha, i bassi Alex Esposito e Paolo Bordogna oltre a Teresa Iervolino e al canto esperto di Michele Pertusi.