Anno | 2024 |
Genere | Storico |
Produzione | USA |
Regia di | Frederick E.O. Toye, Jonathan van Tulleken, Charlotte Brändström, Takeshi Fukunaga, Hiromi Kamata, Emmanuel Osei-Kuffour |
Attori | Cosmo Jarvis, Hiroyuki Sanada, Anna Sawai, Tadanobu Asano, Yûki Kedôin Tommy Bastow, Hiromoto Ida, Emi Kamito, Toshi Toda, Yasunari Takeshima, Nobuya Shimamoto, Paul Chih-Ping Cheng, Dakota Daulby, Ryuta Kato, Hitoshi Masaki, Yuki Morita, Nestor Carbonell, Ned Dennehy, Louis Ferreira, Hiro Kanagawa, Takehiro Hira, Fumi Nikaidô, Nelson Leis, Ako, Yoriko Dôguchi, Paul Moniz de Sa, Shinnosuke Abe, Moeka Hoshi, Tokuma Nishioka, Joaquim de Almeida, Kasey Ryne Mazak, Philip Cabrita. |
Tag | Da vedere 2024 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 febbraio 2024
La serie composta da 10 episodi è ambientata in Giappone nell'anno 1600, all'alba di una guerra civile che segnerà un secolo.
CONSIGLIATO SÌ
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Shogun segue le avventure di John Blackthorne (Cosmo Jarvis), un navigatore inglese che naufraga in Giappone nel 1600. Catturato in un mondo sconosciuto, Blackthorne diventa un pedone nelle complesse lotte di potere tra i signori feudali giapponesi, e in particolare quelle che coinvolgono Lord Toranaga (Hiroyuki Sanada). Mentre cerca di adattarsi alla cultura giapponese, Blackthorne forma un legame con Lady Mariko (Anna Sawai), una nobildonna dal passato turbolento, che diventa la sua traduttrice e guida. Attraverso intrighi politici e personali, Blackthorne si trasforma da estraneo a giocatore chiave, influenzando le dinamiche di potere nel tumultuoso Giappone feudale. La serie esplora il conflitto e l'unione tra culture diverse, con un forte focus su amore, lealtà e strategia politica.
FX ci propone un riadattamento dell'omonima miniserie degli Anni '80, Shogun, distaccandosene significativamente.
E lo fa non solo evitando le insidie di una recitazione statica e di un tipo di produzione, quella di un passato non troppo lontano, che valorizzava l'eurocentrismo, ma anche per come incarna un'epopea moderna nel contesto degli ultimi giorni del Giappone feudale. Basata sull'omonimo bestseller di James Clavell, questa rivisitazione si impone come un dramma epico in costume, riuscendo dove la sua antenata aveva vacillato: nella creazione di un'opera capace di trascendere il suo materiale d'origine.
Shogun emerge per la sua produzione sontuosa e per un cast talentuoso, evitando sentimentalità o sensazionalismo. Creata dai coniugi Justin Marks (Street Fighter - La leggenda, Il libro della giungla) e Rachel Kondo, Shogun reinventa la storia di Blackthorne, elevando le voci dei personaggi giapponesi, in particolare di Lady Mariko, interprete di Blackthorne, e di Yoshii Toranaga, il Lord che lo protegge e lo manipola, segnando un netto cambiamento rispetto all'originale del 1980, e rispecchiando una maggiore sensibilità culturale nel contesto televisivo globale attuale. Mentre la sua antenata evitava per lo più l'uso di sottotitoli per riflettere la confusione del protagonista di fronte a una cultura completamente nuova, la miniserie FX fa la scelta opposta, utilizzando i sottotitoli per rendere la narrazione immediatamente più comprensibile; questo cambiamento enfatizza la volontà di trasmettere con chiarezza le dinamiche e le sfumature culturali del Giappone del Diciassettesimo Secolo.
Con un'enfasi sui dettagli storici e culturali, che conferiscono autenticità alla rappresentazione del Giappone feudale, la serie si distingue per un gusto raffinato e una tecnica superiore, ispirandosi alla maestria dei classici film di samurai giapponesi e ovviamente utilizzando le nuove potenzialità tecnologiche per gli effetti speciali e per la costruzione di scenografie maestose. Questo approccio, unito a un'attenzione per la multiculturalità, colloca Shogun in una zona di comfort poliglotta.
Tuttavia, nonostante queste lodi, Shogun non è immune da critiche, in particolare riguardo alla scelta linguistica predominante. L'evoluzione dal chiaro eurocentrismo degli Anni '80 ha portato a una nuova forma di centralità: quella della recitazione anglofona. La serie, pur mirando a una rappresentazione autentica del Giappone feudale, inciampa nella sua scelta di sostituire lingue come lo spagnolo e il portoghese, che storicamente avrebbero avuto un ruolo nelle interazioni culturali del periodo, con dialoghi in inglese. Questa scelta non solo semplifica eccessivamente la ricchezza linguistica dell'epoca ma introduce anche traduzioni in un inglese a volte improbabile, creando dissonanze narrative all'interno di una trama che pone al suo centro proprio la traduzione e l'interpretazione culturale. In un momento in cui la fedeltà storica e culturale è sempre più valorizzata, questa scelta appare come un compromesso che, sebbene pratico, sottrae alla serie parte della sua potenziale ricchezza.
Anni di lavoro e attesa hanno comunque fruttato un dramma esigente che si immerge profondamente nel contesto storico del Giappone del 1600, affrontando temi profondi quali religione, commercio e diplomazia, e presentando una realtà spesso brutale con una rappresentazione grafica della violenza e della sofferenza umana. Cosmo Jarvis (L'ombra della violenza, Raised by Wolves), che sostituisce Richard Chamberlain nel ruolo di Blackthorne, offre una performance a tratti priva di carisma; al contrario, Anna Sawai (Pachinko, Monarch: Legacy of Monsters), che interpreta Mariko, e Hiroyuki Sanada (L'ultimo samurai, Sunshine, Speed Racer, 47 Ronin), nel ruolo di Toranaga, dominano la scena con interpretazioni magnificenti e dalla forte attrazione visiva. La comparazione recitativa riflette idealmente il contrasto tra individualismo occidentale e il senso di dovere e sacrificio giapponese, inserendosi in un dialogo continuo tra accuratezza storica e romanticizzazione occidentale del Giappone.
Nonostante questi elementi possano essere visti come cliché di una fascinazione occidentale per il Giappone, Shogun riesce comunque a superare vari ostacoli narrativi e offre una storia coinvolgente e ricca di sfumature, rinnovando e trascendendo la sua eredità, e creando un efficace dramma epico e multiculturale.
Eccezionale, imperdibile, non risco a trovare nulla che non mi piaccia, cast fantastico, citazione speciale per Cosmo, che ha saputo interpretare il ruolo in modo crudo realistico, (molto meglio dell'ingessato Chamberlain della prima versione), ma altrettanto hanno saputo fare gli altri protagonisti e tutti gli attori presenti, una storia avvincente, allo stato dell'arte, eccellenti regia, [...] Vai alla recensione »