Un documentario sulla sofferta gestazione dell'ultimo capolavoro di Miyazaki, dolente riflessione sulla morte. Documentario, Giappone2024. Durata 120 Minuti.
Uno sguardo sul passato e sul futuro di Miyazaki e sugli eventi e le persone che hanno influenzato umanamente e professionalmente le sue opere. Espandi ▽
Il genio di Hayao Miyazaki è celebrato in un documentario che si sofferma sulla difficoltosa realizzazione di Il ragazzo e l’airone, ennesimo “ultimo film” del grande regista di animazione, seguito ad annunci di ritiro e clamorosi ritorni alla regia. Un documentario pervaso da riflessioni sulla morte e su come questa abbia portato via amici, colleghi e rivali di Miyazaki, ormai ottantatreenne, durante la concezione di un film che, inevitabilmente, si confronta con la caducità dell’esistenza umana. Come rendere interessante l'ennesimo doc su Miyazaki e sui suoi ritiri annunciati e ritrattati? Per Kaku Arakawa la risposta sta nel concentrarsi al massimo sui ritiri e sulle marce indietro, sulle eccentricità e i simbolismi dell'inafferrabile maestro (e inaffidabile narratore, su se stesso e sulle sue opere). Dopo Never Ending Man: Hayao Miyazaki Arakawa ritorna dietro la macchina da presa per un lavoro biografico sul sensei del cinema di animazione: una missione di vita condotta in maniera maniacale, inseguendo il soggetto del documentario tra pubblico e privato, cercando di carpire ogni riflessione espressa ad alta voce dal maestro, alle prese con dubbi esistenziali sempre più pressanti. Senza alcun ricorso alla voce narrante - a parlare è quasi esclusivamente Miyazaki, oltre al bonario produttore Suzuki – il dispositivo di Hayao Miyazaki e l’airone si affida a un montaggio frenetico e a riprese spesso condotte con camera a spalla, quasi “rubate”, per replicare il flusso dei pensieri di Miyazaki e per tracciare associazioni tematiche ed emozionali tra elementi biografici e opere del maestro. Recensione ❯
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Dentro gli archivi iconici e inediti, e tra le testimonianze dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi e di coloro che lo hanno avversato e criticato. Espandi ▽
Prima le società e gli investimenti nell'edilizia, poi l'emittenza televisiva. Infine, la politica. Ma quella appartiene al Berlusconi "vecchio": la serie documentaria diretta da Simone Manetti si ferma infatti al giuramento di Berlusconi al Quirinale dell'11 maggio 1994. La parabola fortunatissima e spregiudicata di Silvio Berlusconi invece inizia nel 1976, con la costruzione del quartiere residenziale di lusso Milano 2, ai margini della metropoli, e ancora prima del complesso Edilnord di Brugherio (MB). E proprio dalla tv via cavo di Milano 2, riservata a un gruppo chiuso di residenti, il futuro creatore di Fininvest, poi Mediaset, accorpandola ad altre emittenti locali, costruisce una costellazione di tv che trasmettono in tutto il Paese, dando l'impressione di un network nazionale. L'obiettivo: vendere la pubblicità.
La docu-serie si concentra sulla filosofia aziendale, il marketing e il successo economico delle imprese berlusconiane, lasciando fuori le vicende giudiziarie e rinviando all'intelligenza dello spettatore le considerazioni sul merito dei metodi e delle condizioni che hanno permesso la sua ascesa.
Siamo di fronte ad un'operazione molto apprezzabile, dal ritmo deciso e dai riferimenti puntuali di storia della televisione e della comunicazione politica. Recensione ❯
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Un documentario sensibile sul potere del tango come ballo passionale e terapeutico. Documentario, Italia, Lettonia2024. Durata 76 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Claudio e Ivana. Due coniugi che convivono da vent'anni con la diagnosi di morbo di Parkinson che ha colpito lui. Il tango non cura ma aiuta. Espandi ▽
Da vent'anni Claudio convive con il morbo di Parkinson. Gli era stata annunciata un'impossibilità di deambulazione nell'arco di due anni ma ancora oggi si muove e lavora nei campi di sua proprietà. Ad aiutarlo, oltre alle cure, è stata la passione per il tango.
Sullo sfondo c'è una meta che va raggiunta prima che gli arti inferiori non rispondano più ai comandi, che non siano più in grado di seguire quelle figurazioni che il tango richiede. La meta è Buenos Aires, una città simbolo di una nazione in cui questa danza fa parte del patrimonio culturale comune, in cui ci sono locali dove non ci si esibisce per i turisti ma maschi e femmine di ogni generazione ballano per il puro piacere.
Oggi questa danza, che i perbenisti consideravano peccaminosa, può essere anche un coadiuvante nella terapia del morbo. James Parkinson non poteva neppure ipotizzarlo (quando pubblicò il suo studio nel 1817 il tango non era ancora stato inventato). Claudio ed Ivana lo hanno sperimentato e vissuto. Recensione ❯
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Asif Kapadia presenta Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia un documentario che guarda al futuro e alle sfide che il mondo dovrà affrontare tra 50 anni. Espandi ▽
Nel 2073 la capitale delle Americhe (non degli Stati Uniti) è New San Francisco, una città desertificata e devastata dall’inquinamento, monitorata in ogni angolo da frotte di droni, videocamere di controllo e polizia, anche robotica. Trentasette anni prima si è verificato l’Evento: un disastro meteorologico, politico, sociale. In un ex magazzino Bloomingsdale’s sopravvivono alcuni resistenti, tra cui Ghost che dopo l’Evento ha smesso di esprimersi verbalmente, ma la cui voce fuori campo guida lo spettatore. Il film inizia con il suo lanciare un messaggio nella bottiglia. “Nessuno ha fatto qualcosa per fermarli. È troppo tardi per me. Ero sola. Potrebbe non essere troppo tardi per voi”. 2073 è opera che stordisce, con la sua successione vorticosa di dichiarazioni, immagini violente di repressione ed esercizio autoritario e autoreferenziale del potere politico, non più concentrato sui bisogni della comunità umana. Recensione ❯
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Un'interessante riflessione sul nostro rapporto con il cibo, per stimolare un pensiero più consapevole. Documentario, Gran Bretagna2024. Durata 97 Minuti.
Un documentario che sfida le convenzioni sul veganesimo. Espandi ▽
Io non potrei mai diventare vegano.
"Dove prendi le proteine", "la soia sta distruggendo le foreste pluviali", "il cibo vegano è costoso", "il cambiamento climatico non esiste".
Non passa giorno senza che qualcuno dica a Tom perché non potrebbe mai diventare vegano.
Tom decide quindi di intraprendere un viaggio per indagare le tante ragioni che ha sentito nel corso degli anni, per capire se siano fondate o meno. Recensione ❯
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Il doc-film racconta la vita e le battaglie di don Oreste Benzi, il "parroco dalla tonaca lisa", fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Espandi ▽
Don Oreste Benzi è stato un sacerdote che sin dagli anni’70 ha deciso di non restare chiuso nella propria parrocchia ma di andare per le strade di notte a cercare gli ultimi. In particolare avvicinava in particolare le prostitute provenienti dall’Africa (ma non solo) e ridotte in schiavitù per proporre loro la possibilità di una fuga e di una vita diversa.
Un documentario frutto di anni di raccolta e di realizzazione di materiali ricostruisce la personalità di un sacerdote fuori dagli schemi. Gianfreda mostra le molteplici iniziative portate avanti non solo in Italia a favore degli emarginati e degli sfruttati così come non nasconde prese di posizione sulla prostituzione su cui era possibile il dissenso. Ciò che conta però è l’assoluta disponibilità di quest’uomo a mettersi in gioco per sottrarre a un’effettiva schiavitù donne che in lui hanno visto la possibilità di un mutamento della loro condizione di vita. Recensione ❯
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Un doc originale e dai risvolti noir, persino thriller, su uno dei più curiosi misfatti nel mondo dell'arte italiana. Documentario, Italia2024. Durata 71 Minuti.
L'irriverente documentario di Manfredi Lucibello sull'arte contemporanea e le sue derive. Espandi ▽
Giancarlo Politi nel 2000 invita il fotografo Oliviero Toscani a curare una sezione della prima edizione della Biennale d’arte di Tirana. Il documentario inizia proprio a casa di Toscani. Un Toscani però fittizio, non reale, un attore che racconta lo sviluppo del progetto. Dopo aver seguito i passi che hanno portato dalla chiamata al fotografo fino alla creazione di questa sezione della biennale, il regista torna a casa di Oliviero Toscani, quella vera. Il fotografo non sapeva nulla. Non era stato lui. Gli artisti non esistevano. Erano stati creati da qualcuno che si era messo nei panni del fotografo italiano. Il regista affascinato da questo mondo che, appunto, ha regole tutte sue, indaga con minuzia ed ironia il progetto sotto i suoi diversi aspetti, cercando i motivi, i moventi che hanno portato alla creazione di artisti e opere inesistenti, trovando il misfatto. Il film, narrato con uno stile documentativo con inserimenti dall’aspetto di cinema thriller, scompone parti di un sistema basato sulle idee e sulle operazioni degli artisti. Recensione ❯
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Il racconto del naufragio di Lampedusa del 2013 in un'opera che riesce a non far spegnere mai l'attenzione. Documentario, Italia2024. Durata 74 Minuti.
La straordinaria storia di otto amici che si ritrovano casualmente coinvolti in uno dei più tragici naufragi di migranti sull'isola di Lampedusa. Espandi ▽
Notte del 3 ottobre 2013. Un gruppo di amici su un’imbarcazione da diporto si trova in prossimità dell’alba davanti a una situazione sconvolgente: il mare intorno a loro è pieno di persone che chiedono aiuto oppure non sono più in grado di farlo perché hanno perso la vita. Questo documentario racconta ciò che accadde. È un’opera che sfida le regole riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Davide Lomma con questo suo importante reportage sfida una delle regole non scritte ma vigenti del giornalismo contemporaneo: “No images No news”. Se non ci sono immagini la notizia non c’è. Come realizzare allora un documentario che mantenga desta l’attenzione senza quella che, nella cosiddetta civiltà dell’immagine, risulta essere la materia prima? Lomma ha avuto la consapevolezza che le testimonianze alternate di coloro che si trovavano sull’imbarcazione che per prima avvistò i naufraghi, unite ad immagini di Lampedusa sarebbero state più che sufficienti per descrivere quella tragedia il cui bilancio fu di 368 morti accertati, 20 presunti dispersi e 155 salvati. È esattamente ciò che accade. Grazie alle loro parole veniamo progressivamente accompagnati nell’orrore da loro visto e vissuto. Recensione ❯
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Silenzio, lentezza ed equilibrio per raccontare la storia e il lavoro dello scultore Jago. Documentario, Italia2024. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita, i viaggi, i sogni e le ambizioni di un giovane scultore italiano che ormai tutti conoscono nel mondo come il nuovo Michelangelo. Espandi ▽
Il film racconta due anni della vita di Jago, da quando si trasferisce da New York a Napoli e, in piena solitudine, lavora giorno e notte alla sua nuova scultura: una versione moderna e personale della Pietà. Per diversi mesi sarà da solo assieme al blocco di marmo, in uno stretto rapporto di amore e odio, desiderio e paura. Ma Jago non è solo l'artista che ripercorre le orme dei grandi maestri del Rinascimento, è anche una giovane pop star con oltre un milione di followers sui social che seguono costantemente ogni suo progresso e sono presenti in massa alle sue mostre. Ed è un instancabile viaggiatore che si muove in ogni angolo del mondo e un imprenditore che ha sfidato le regole dell'arte contemporanea per fuoriuscire dalle logiche del mercato e provare a indicare ai ragazzi una nuova strada per approcciare e raccontare l'arte. Recensione ❯
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Incarnando un'epoca ribelle e irripetibile, Ilie Nastase è il protagonista di
un ritratto straordinariamente umano. Documentario, Romania2024. Durata 103 Minuti.
L'anno 1972 nella carriera e nella vita di Ilie Nastase. Espandi ▽
Ilie Nastase, nato a Bucarest nel 1946, è stato il primo bad boy del tennis. Estroso e istrionico, elegante e imprevedibile, si è affermato come uno dei più grandi campioni della racchetta nella prima metà degli anni Settanta, vincendo gli US Open e il Roland Garros in singolare e in doppio, e Wimbledon nel doppio e nel doppio misto. Ma soprattutto, con il suo stile di gioco, i comportamenti e l'esuberanza dentro e fuori dal campo, ha impresso al tennis una scossa rivoluzionaria. Perfetto esempio di genio e sregolatezza, è stato il primo tennista a travalicare i confini del proprio sport, diventando un'icona. Recensione ❯
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Un film che raccoglie circa cento opere restaurate dei fratelli Lumière. Espandi ▽
Chi credeva di conoscere i Fratelli Lumière solo perché ha contezza delle loro più famose "vedute" - L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, L'uscita dalle officine Lumière, La battaglia di palle di neve - dovrà ricredersi davanti ai 120 brevissimi film inediti firmati dai padri del cinema, restaurati dal laboratorio "L'immagine ritrovata" della Cineteca di Bologna e presentati da Thierry Fremaux, Direttore artistico del Festival del cinema di Cannes e dell'Institut Lumière di Lione, che riprende il suo viaggio iniziato nel 2017 con Lumière! La scoperta del cinema.
La voce narrante in francese di Lumière - L'avventura del cinema è proprio quella di Fremaux (in italiano quella di Valerio Mastandrea, che purtroppo non rende giustizia all'originale): ma quel che conta sono soprattutto le immagini, sorprendentemente moderne e ricche di suggestioni per la contemporaneità.
Lumière - L'avventura del cinema è un documento indispensabile non solo per i cinefili puri, che andranno in brodo di giuggiole davanti a questa cornucopia di immagini inedite, ma per il pubblico che vuole ricordare un mondo e un'epoca forgiatori di quelli attuali, carichi di energia innovativa, di speranza e assertività, diversamente dagli attuali tempi di rassegnazione ed impotenza. Recensione ❯
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Un bambino viene adottato ma qualche anno dopo la madre naturale chiede di lui. I genitori adottivi decidono di andarla a cercare. Espandi ▽
È il 2008 quando Francesca e Simone, una coppia di italiani, ottengono dopo un iter di due anni l’adozione di Vakhim, un bambino di quattro anni proveniente da un villaggio cambogiano. Lo vanno a prelevare da un orfanotrofio, documentando tutto con la loro piccola videocamera digitale. Non la spegneranno più, nei mesi e negli anni a venire, per tracciare puntualmente l’ingresso di Vakhim in un Paese nuovo, con una lingua e una cultura differenti.
“Per la legge siamo una famiglia ma in realtà siamo degli estranei che improvvisano un copione sconosciuto”, dice nei primi momenti del film la voce di Francesca Pirani, che accompagna le immagini per tutto il suo corso.
Una lunga osservazione, nell’arco di quindici anni, della conoscenza reciproca tra un bambino che parla solo khmer e due genitori attenti, affettuosi e decisi a rispettare e abbracciare le sue radici. La sfida tecnica del film è armonizzare due piani: quello di osservazione, fatto di home movies, e quello della ricostruzione finzionale con attori in Cambogia, nel tentativo di cogliere ciò che è misterioso. Recensione ❯
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Un documentario che pone al centro dell'attenzione Albert Einstein. Espandi ▽
Cos'è successo ad Einstein dopo la fuga dalla Germania nazista? Usando immagini di repertorio e le parole del protagonista, questo docudrama racconta la mente di un genio tormentato. Recensione ❯
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Una recherche personale che coinvolge presente e futuro del pianeta Terra, indagando il mondo della pesca. Documentario, Italia, Francia, Tunisia, Senegal2024. Durata 72 Minuti.
Un viaggio emozionante e intimo che esplora il cambiamento climatico, l'inquinamento e la pesca industriale. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
Ilaria Congiu ha, sin dall'infanzia, un legame stretto con il mare. In questo suo documentario completa il dialogo con il padre che ha un'azienda che esporta pesce congelato dal Senegal. Il loro confronto sull'ecosistema, di cui gli oceani e i mari sono componenti fondamentali, si fonde con quello di altre persone che del mare o sul mare vivono e ne conoscono a fondo i mutamenti.
Una recherche personale che si allarga coinvolgendo il presente e il domani del pianeta Terra indagando passato e prospettive del mondo della pesca.
La regista Ilaria Congiu si interroga su come l'industria e le leggi che da essa finiscono (ci si perdoni il gioco di parole) con il farsi dettare legge abbia alterato e sconvolto il rapporto tra l'uomo e il mare creando distorsioni in cui il solo profitto finisce con l'essere al centro, dimenticando l'uomo. Recensione ❯
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Il documentario racconta il tour "fuori-teatro" della Compagnia Artemis Danza e della sua direttrice e coreografa Monica Casadei. Espandi ▽
La Compagnia Artemis Danza con venticinque anni di attività è tra le più longeve del panorama italiano, con oltre quaranta produzioni originali rappresentate nei più importanti festival nazionali e internazionali e la macchina da presa, in maniera discreta, ne ha seguito giorno per giorno il tour, mostrando le vicissitudini quotidiane dei protagonisti, raccontando i viaggi, le esibizioni, gli incontri, ma anche le difficoltà e le paure del momento, i sogni e le aspettative dei danzatori, rappresentative di quelle di migliaia di professionisti dello spettacolo in Italia. Gli spettacoli sono realizzati con coreografie originali su Opere di patrimonio internazionale, riadattate e riarrangiate quali: "Traviata", "Tosca e Butterfly", "Carmen", "Figaro", il "Barbiere di Siviglia", e su opere di nuova edizione appositamente composte da un giovane e di talento autore italiano, come quella ispirata all'Inferno di Dante o a Fellini. Recensione ❯
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