Silenzio, lentezza ed equilibrio per raccontare la storia e il lavoro dello scultore Jago. Documentario, Italia2024. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita, i viaggi, i sogni e le ambizioni di un giovane scultore italiano che ormai tutti conoscono nel mondo come il nuovo Michelangelo. Espandi ▽
Il film racconta due anni della vita di Jago, da quando si trasferisce da New York a Napoli e, in piena solitudine, lavora giorno e notte alla sua nuova scultura: una versione moderna e personale della Pietà. Per diversi mesi sarà da solo assieme al blocco di marmo, in uno stretto rapporto di amore e odio, desiderio e paura. Ma Jago non è solo l'artista che ripercorre le orme dei grandi maestri del Rinascimento, è anche una giovane pop star con oltre un milione di followers sui social che seguono costantemente ogni suo progresso e sono presenti in massa alle sue mostre. Ed è un instancabile viaggiatore che si muove in ogni angolo del mondo e un imprenditore che ha sfidato le regole dell'arte contemporanea per fuoriuscire dalle logiche del mercato e provare a indicare ai ragazzi una nuova strada per approcciare e raccontare l'arte. Recensione ❯
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La magia di Bambi torna al cinema con un film che celebra la natura. Espandi ▽
La vita di un cerbiatto, dalla nascita all'età adulta: dalla vita nei boschi - una continua lotta per la sopravvivenza costellata di pericoli - l'animale sperimenta la tragica perdita della madre per mano di cacciatori e sopravvive soprattutto grazie all'amicizia con un corvo, un coniglio e un procione. Diventato un maschio adulto, infine, va incontro al suo destino incontrando una compagna e inaspettatamente anche il padre, un maestoso cervo che lo aiuterà a crescere.
Tratto come il celebre cartone animato della Disney dal romanzo omonimo di Felix Salten pubblicato nel 1923, un live action che lo sceneggiatore di La marcia dei pinguini ha realizzato dopo due anni di riprese sul campo.
All'estetica tipica del documentario naturalistico, che in Francia rappresenta un vero e proprio genere, il film aggiunge l'aspetto di una produzione per bambini, didascalica nei contenuti, edulcorata nei toni e attenta ad assoggettare alle immagini (attraverso un montaggio calibrato e senza sbavature) una narrazione drammaticamente solida. Recensione ❯
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Un'avvincente inchiesta sull'industria degli adolescenti problematici: una documentarista e altri ex studenti ricordano le terribili esperienze vissute in una scuola disciplinare. Espandi ▽
Vietato parlare, vietato sorridere, vietato uscire. L'Academy Ivy Ridge sosteneva di utilizzare la terapia e le attività ricreative per aiutare gli adolescenti in difficoltà, che in realtà subivano maltrattamenti mentali e fisici secondo un programma che funzionava come una setta. Recensione ❯
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Un documentario che pone al centro dell'attenzione Albert Einstein. Espandi ▽
Cos'è successo ad Einstein dopo la fuga dalla Germania nazista? Usando immagini di repertorio e le parole del protagonista, questo docudrama racconta la mente di un genio tormentato. Recensione ❯
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La terza opera del regista Francesco De Augustinis, che da sempre indaga i rapporti tra allevamenti intensivi e sostenibilità. Espandi ▽
Il documentario, frutto di un lavoro di ricerca giornalistica durato tre anni, realizzato grazie al sostegno di Journalismfund.eu e dell'Internews' Earth Journalism Network, racconta le varie tappe di un viaggio sulle orme dell'industria dell'acquacoltura, per indagare se davvero questo modello produttivo contribuisca a rendere più sostenibile il sistema alimentare, come promette, a fronte di una popolazione mondiale che potrebbe raggiungere 9,7 miliardi di persone nel 2050. Recensione ❯
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Il documentario racconta il tour "fuori-teatro" della Compagnia Artemis Danza e della sua direttrice e coreografa Monica Casadei. Espandi ▽
La Compagnia Artemis Danza con venticinque anni di attività è tra le più longeve del panorama italiano, con oltre quaranta produzioni originali rappresentate nei più importanti festival nazionali e internazionali e la macchina da presa, in maniera discreta, ne ha seguito giorno per giorno il tour, mostrando le vicissitudini quotidiane dei protagonisti, raccontando i viaggi, le esibizioni, gli incontri, ma anche le difficoltà e le paure del momento, i sogni e le aspettative dei danzatori, rappresentative di quelle di migliaia di professionisti dello spettacolo in Italia. Gli spettacoli sono realizzati con coreografie originali su Opere di patrimonio internazionale, riadattate e riarrangiate quali: "Traviata", "Tosca e Butterfly", "Carmen", "Figaro", il "Barbiere di Siviglia", e su opere di nuova edizione appositamente composte da un giovane e di talento autore italiano, come quella ispirata all'Inferno di Dante o a Fellini. Recensione ❯
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Il confronto a distanza fra due modi di stare al mondo: una comunità rurale che rifiuta la tecnologia, da un lato, la costruzione di una centrale nucleare dall'altro. Espandi ▽
Sulle Alpi italiane una famiglia di origini tedesche vive senza elettricità e senza contatti con la società. Al di là della frontiera, in Francia, è invece in costruzione un gigantesco impianto industriale che ha l’obiettivo di produrre energia attraverso la fusione atomica. Dalle parole del filosofo Alexander von Humboldt, si passa al confronto fra questi due modi opposti di vivere e stare nel mondo. Un’opera dallo sguardo antropologico, in cui il regista italiano mette a confronto e in parallelo due esperienze utopiche e cerca di farne una sintesi attraverso le sue immagini. Enrico Masi ha realizzato un film di estrema, calibrata precisione. Un’opera razionale, sospesa sull’abisso dell’incertezza.Terra incognita dichiara fin da subito di essere un film sull’umanità, sui tentativi che gli uomini e le donne mettono in atto per controllare la natura, e sé stessi. E se la contrapposizione fra due mondi e due modi di essere e affrontare l’incognita della Terra non viene risolta tocca al film stesso, alla sua forma e alla sua aura, gettare un ponte di qua e di là delle Alpi e così creare una connessione. Recensione ❯
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Il documentario racconta dei Gaznevada, band fulcro di una scena musicale punk nell'anima, ancor prima che nelle sonorità. Espandi ▽
I Gaznevada sono stati il principale gruppo italiano punk e new wave. A quasi cinquant'anni dalla loro formazione, a Bologna, nell'irripetibile fermento culturale del '77, tra case occupate, factory di fumettisti, musicisti e cineasti, radio libere e droga a fiumi, i suoi componenti Billy Blade, Andy Nevada, Marco Nevada, Bat Matic e Robert Squibb, più altri amici e collaboratori avvicendatisi nel tempo, ne raccontano la storia. Dalla fine degli anni '70 ai primi '90 e poi oltre, il gruppo racconta la musica underground in Italia dal movimentismo al reflusso, dal punk all'italo disco, alla house.
Presentato in anteprima al Festival dei Popoli, il film di Lisa Bosi recupera lo spirito dei suoi protagonisti creando un dialogo tra materiale d'archivio e riprese ex novo, a testimoniare la resistenza di una carica creativa mai domata.
Going Underground cerca dunque di cogliere lo spirito dei Gaznevada più che loro storia. Forse pecca di didascalismo, ma rende il giusto merito sia alla nebbia dei ricordi, sia alla concretezza senza tempo della musica. Recensione ❯
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La tragica vicenda di Yara Gambirasio, scomparsa a soli 13 anni una sera del novembre 2010 a Brembate di Sopra, Bergamo. Espandi ▽
La docuserie ricostruisce l'indagine sulla scomparsa della ragazza, che culmina con l'arresto di Massimo Bossetti. Il lungo processo investigativo e giudiziario rivela la verità riguardo ad alcuni legami familiari della famiglia Bossetti, mettendo in luce dettagli intricati e spesso controversi sull'investigazione. Attraverso testimonianze, ricostruzioni, interviste esclusive (compresa quella allo stesso Bossetti e alla moglie Marita) e materiali inediti si esplorano gli eventi legati al caso, le accuse di depistaggio e i sospetti sui metodi investigativi. La vasta eco mediatica e le pressioni della politica permetteranno un processo che si concluda con un verdetto al di là di ogni ragionevole dubbio? Recensione ❯
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Un documentario che racconta la vicenda dei fratelli Menendez, divenuti famosi per aver ucciso i genitori. Espandi ▽
Dopo aver scontato l'ergastolo per aver ucciso i loro genitori, Lyle ed Erik Menendez parlano in questo documentario spiegando il crimine scioccante che hanno commeso. Recensione ❯
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La serie documenta la storia della guerra fredda passando per il crollo dell'Unione sovietica, l'ascesa di Vladimir Putin e l'invasione russa dell'Ucraina. Espandi ▽
La serie presenta più di cento interviste registrate in sette paesi diversi con resoconti molto intimi su come la guerra fredda abbia cambiato la storia del mondo, trasformando le vite delle persone. Dai sopravvissuti della bomba atomica di Hiroshima a dettagliate riprese in Ucraina, Germania e alcune zone dell'ex Unione Sovietica, la serie comprende anche interviste con sette leader mondiali in carica o del passato, come il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e importanti figure politiche come il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, l'ex presidente della CIA Robert Gates e l'ex Segretaria di Stato Condoleezza Rice. Recensione ❯
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Jazz e decolonizzazione s'intrecciano e riscrivono un episodio della Guerra Fredda. Espandi ▽
1960: sedici Paesi africani vengono ammessi alle Nazioni Unite, scatenando un terremoto politico. Per mantenere il controllo sulle ricchezze dell'ex Congo belga, Re Baldovino trova un alleato nell'amministrazione Eisenhower, che teme di perdere l'accesso alle forniture di uranio, vitale per la produzione di bombe atomiche. In veste di ambasciatore, il jazzista Louis Armstrong si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si trovano di fronte a un gravoso dilemma: come rappresentare un paese in cui vige ancora la segregazione razziale? La guerra fredda raggiunge l'apice quando il leader sovietico Nikita Kruscev denuncia all'Assemblea Generale la complicità delle Nazioni Unite nella destituzione di Lumumba. Un magistrale racconto a più voci e a ritmo sincopato su come è stata minata l'autodeterminazione africana negli anni '60. Recensione ❯
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Tante parabole di vita e di morte. Il regista ricorda e fa ricordare immortalando la colpa che investe tutti. Documentario, Italia2024. Durata 70 Minuti.
Il racconto di quanto successo nella notte tra 25 e il 26 febbraio 2023 quando nella spiaggia di Steccato di Cutro persero la vita 94 migranti, tra i quali 25 minori. Espandi ▽
Quattro giorni di navigazione dall’Egeo allo Jonio. Alla fine la costa è vicina, lo sentono, lo sanno, nonostante il buio di quell’ora, il vento di quella mattina, il mare di quel giorno. Quindi l’impatto con la secca, la barca che si rovescia e le persone che cadono in acqua. Sono le 4 del mattino del 26 febbraio 2023 quando il caicco “Summer Love” con a bordo quasi duecento persone si arena a 150 metri dalla riva, causando 94 morti, 20 dispersi e 81 sopravvissuti. Come fai a raccontare quello che molti hanno definito “strage di Stato”? Calopresti lo sa, ha negli occhi i sudari bianchi sulla spiaggia, la carovana istituzionale nel buio della notte, i familiari che si strappano l’anima in tutte le lingue del mondo. Quindi fa l’unica cosa possibile, lui che è un calabrese errante, un sommozzatore d’archivio, prende e va’, chiede, sbaglia, richiede, incontra per poco o per tanto, ricorda e fa ricordare, capisce la colpa che investe tutti e alla fine si sente in colpa pure lui. Calopresti non ci casca, non fa il film necessario, urgente – era tutto già necessario e urgente. Però fa un’operazione di restituzione, di piccoli ricordi, momenti, esistenze che sono entrati nella narrazione più grande solo per la iattura di questa storia. Recensione ❯
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Un documentario su un'impresa leggendaria capitanata da Ernest Shackleton. Espandi ▽
In un'impresa leggendaria, l'esploratore antartico Ernest Shackleton
tenne in vita il suo equipaggio per oltre un anno, nonostante la nave
fosse andata persa nel ghiaccio gelido del pack. Un secolo dopo, una
squadra di esploratori si mette alla ricerca della nave affondata. Queste
spedizioni epocali, legate dalla stessa determinazione, concludono
una delle più grandi saghe della storia sulla sopravvivenza e sulla forza
dello spirito umano. Recensione ❯
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Un film che racconta il lavoro e il mondo sindacale dall'interno, così come le diverse declinazioni della militanza Espandi ▽
Dal 2019 il C.A.L.P., il Collettivo Autonomo dei lavoratori del porto di Genova, ha cominciato a indire scioperi per evitare di caricare gli armamenti diretti verso i vari teatri di guerra nel mondo. “Non saremo né filiera né ingranaggio dell’industria bellica”, sostengono i “camalli”, noti per la loro combattività, e oggi diventati un punto di riferimento di molte battaglie, anche studentesche, non ultime le manifestazioni per la pace in Palestina e di sostegno alla Global Sumud Flotilla. Sono, come si suol dire, “duri e puri” e si battono da sempre per i diritti dei lavoratori, cercando forme di accordo con altri collettivi con cui condividono una filosofia di vita e di lavoro. Il documentario Portuali racconta le loro lotte fra il 2019 e il 2023, raccogliendo filmati dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico che in apertura mostrano le attività del porto al contrario, come simbolo di quanto le battaglie operaie siano tornate indietro negli ultimi decenni.
Portuali è stato diretto, fotografato e montato da Perla Sardella seguendo riprendendo le discussioni fra i lavoratori, i blocchi dei porti, gli scioperi e le manifestazioni, e in modo fieramente indipendente è stato prodotto da Marco Longo e Fulvio Lombardi per Berenice Film e distribuito da Open DDB Distribuzioni dal basso. Ha già vinto premi al Festival dei Popoli, al Bellaria Film Festival e a Cinecittà. Un film necessario che ha il coraggio di puntare la cinepresa, anche in modo semiamatoriale, sui visi e le battaglie dei lavoratori. Recensione ❯
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