Una regista s'interroga sul rapporto d'affetto con il suo cane, la sua immediatezza, la sua naturalità. Chi è un cane? E da quale prospettiva guarda il mondo? Espandi ▽
Claudia Tosi, la regista e sceneggiatrice del film, ha un cane, un golden retriever di nome Beau. Con lui, come dice nel film, è stato amore a prima vista, fin da cucciolo, e da allora Claudia e Beau vivono l’uno per l’altro, sempre insieme, in casa, al lavoro, in viaggio, tra mille giochi e coccole e pure qualche problema, poiché Beau è vivace, testone e con qualche problema di autorità con gli esseri umani. Prima ancora che Beau si ammali di tumore, venga sottoposto a dei test scientifici e affidato alle cure di addestratori professionisti, Claudia si chiede: chi è il mio cane? Quali sono i suoi sentimenti? Cosa pensa della vita con gli umani? La regista e produttrice Tosi realizza un film intimo e gentile, in cui la relazione esclusiva con il proprio cane diventa una riflessione sui limiti della presenza umana nel mondo. Il pregio del film sta nella sua assoluta mancanza di pudore, anche a costo di scivolare talvolta nell’eccesso di confidenzialità e intimità. Del resto, in mancanza di una risposta verbale o anche solo razionale, Claudia Tosi riempie le immagini di parole, di pensieri ad alta voce e riflessioni ridondanti, accettando il rischio – ed è questo, dall’altro lato, il limite di Mr Beau – di scivolare nel didascalico, nel desiderio tutto umano di comprendere e capire, laddove il desiderio animale è puramente quello di vivere, e cioè amare, condividere, battagliare, dare e ricevere, rubare e consegnare.