Anno | 2024 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Thomas Pickering |
Attori | Melanie Joy, Thomas Pickering . |
Uscita | domenica 30 marzo 2025 |
Distribuzione | Nfilm |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 marzo 2025
Un documentario che sfida le convenzioni sul veganesimo.
CONSIGLIATO SÌ
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Thomas Pickering non ha mai mangiato carne, essendo cresciuto negli anni Ottanta in una famiglia vegetariana per poi abbracciare una dieta vegana. Nella vita si è sempre sentito dire da altre persone che non potrebbero mai diventare vegane. Decide così di girare un documentario per esaminare le varie argomentazioni contrapposte di volta in volta al veganismo. Ne viene fuori un'indagine personale e approfondita, ricca di spunti e testimonianze, condotta con approccio serio ma anche leggero, che riflette sul nostro rapporto con il cibo e sulla nostra cultura alimentare e la sua possibile evoluzione futura.
Il docufilm affronta il tema su vari livelli: nutrizionale, ecologico, economico, culturale, etico, gustativo. E ci invita ad allargare lo sguardo.
Nel corso degli ultimi decenni, il numero di vegani è in continua crescita, così come la presenza del tema nel dibattito pubblico. L'inglese Thomas Pickering, nato e cresciuto nello Yorkshire, si mette in scena in prima persona nel suo documentario Non sarò mai vegano (I Could Never Go Vegan) con l'intento di smontare molti preconcetti attorno al veganismo, partendo dalle affermazioni o domande - magari basate su informazioni incomplete o errate - che si è spesso sentito rivolgere.
L'analisi si articola in maniera chiara su diversi piani. Innanzitutto, la questione nutrizionale. L'idea che una dieta vegana determini necessariamente delle carenze nutritive viene confutata, portando anche l'esempio di personalità straordinarie dello sport, come Lewis Hamilton e Novak Djokovic, o altre meno famose e intervistate direttamente dal regista. Il discorso legato alla salute poi si estende, esplorando su base scientifica i benefici derivanti da un minor consumo di carne e relativi alla prevenzione di tumori e malattie cardiovascolari. Dall'individuo si passa dunque in maniera consequenziale alla collettività, evidenziando come un sistema meno sbilanciato sul consumo animale potrebbe generare effetti positivi a catena per la società e per l'ambiente.
Esiste poi un aspetto culturale, filosofico, nel modo in cui il consumo di carne è stato interiorizzato nella civiltà, e nel nostro rapporto contradditorio col mondo animale, nei doppi standard etici tali per cui mangiamo solo pochissime specie animali e non ne mangeremmo mai altre (e questa ristretta selezione può variare da una regione del mondo all'altra). Infine, non viene trascurato il gusto, elemento imprescindibile per la diffusione del cambiamento. E infatti Pickering ci tiene a mostrare come, oggi più di ieri, sia possibile soddisfare il palato con la cucina vegana, e senza spendere troppo.
Pensare che dopo la visione di un documentario - anche a fronte di scene crude come quelle degli allevamenti intensivi - si possano o debbano modificare all'improvviso e radicalmente le proprie abitudini alimentari sarebbe quantomeno pretenzioso, forse pure scorretto. L'importante, come sempre, è allargare il proprio sguardo, comprendere una prospettiva diversa, per diventare più consapevoli.
Non ha mai mangiato carne il regista britannico Thomas Pickering, che nel corso della sua vita si è sentito rivolgere innumerevoli e risapute critiche da chi sostiene che non potrebbe mai essere vegano. A loro risponde questo film, che, chiaro e didascalico, smonta i più comuni pregiudizi sulla dieta a base vegetale: le testimonianze di medici, nutrizionisti, atleti, chef e persone comuni servono a [...] Vai alla recensione »