Una serie thriller che racconta una serie di omicidi che ha origini lontane. Espandi ▽
In una bellissima casa ai margini di una foresta, una coppia borghese viene aggredita da un uomo incappucciato. Quello che ne segue, tra omicidi, depistaggi e occultamenti, deve attendere 20 anni per essere rivelato. Recensione ❯
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Arguto e spiritoso, un film dall'insolita dolcezza che affronta le ansie di un bambino. Animazione, Avventura, Commedia - Francia, USA2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un film d'animazione che trasmette l'angoscia adolescenziale che affligge la maggior parte di noi e l'amore familiare che può permetterci di vincerla. Espandi ▽
La paura più grande di Orion è il buio, cosa non rara tra i bambini. È quindi ovviamente terrorizzato quando Buio gli fa visita una notte, con l'aspetto di un mostro nero e massiccio ma con una personalità sorprendentemente amichevole e dolce.
Per i bambini è facile sentirsi apprensivi e sopraffatti dal mondo, a dire il vero, è facile anche per molti adulti sentirsi così. Orion e il Buio, un film d'animazione della Dreamworks/Netflix, racconta proprio questo e attacca frontalmente la nozione di paura come stato mentale predefinito.
A prima vista potrebbe sembrare l'ennesimo film di distrazione in computer grafica, ma si tratta di un raro cartone per famiglie ricco di idee e concetti stimolanti. È il terrore esistenziale introspettivo di Charlie Kaufman, ma per i bambini! Quando Orion dice di avere paura del buio, ci si crede. E quando inevitabilmente impara a lavorare con le sue paure invece di scappare da esse, ci si crede ancora di più. Recensione ❯
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Basato su una storia vera, il film racconta di come due fratelli sono cresciuti da soli nella foresta, vivendo come animali selvatici, e il loro incontro molti anni dopo. Espandi ▽
Ispirato alla vera storia di due bambini di 5 e 7 anni che, abbandonati dalla madre nel 1948, fuggono nella foresta. Sopravviveranno per sette anni e stringeranno un legame che li unirà per sempre.
Decenni dopo, i due fratelli, dopo anni di distacco, si ritroveranno. Ma il passato e i segreti li raggiungeranno, anche dall'altra parte del mondo. Recensione ❯
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Una commedia innocua e a tratti divertente, dallo script che non ci va leggero. Commedia, Francia, Belgio2024. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Una commedia dell'assurdo tratta da una storia vera... o quasi! Espandi ▽
Nella Francia del XVII secolo, quando Luigi XIV è ancora un bambino e a guidare il paese è il cardinale Mazzarino, per l'assassinio di un nobile maresciallo della corona, accoltellato in una città al confine con la Savoia, viene accusata una capra. Da prassi dell'epoca, contro l'animale viene allestito un processo e a difendere l'imputata è chiamato lo spiantato avvocato parigino maître Pompignac, celebre per non aver mai vinto una causa. L'uomo è convinto di aver trovato il caso della vita, ma non sa che per evitare tensioni con l'odiata Savoia da Parigi viene mandato l'avvocato più celebre della nazione, l'imbattibile maître Valvert.
Dopo un incredibile successo nel suo paese, Il caso Josette (che in originale si chiama semplicemente Les chevres!, e il riferimento non è ai soli animali...) arriva anche da noi, dove in realtà la stella Dany Boon non è mai riuscita a brillare.
La chiusa a sorpresa è tanto buffa quanto pretestuosa: ma del resto è tutto il film a essere pretestuoso, e allora tanto vale prenderlo per quel ché, una commedia non esattamente raffinata, per quanto innocua e qua e là (non così) divertente. Recensione ❯
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Un uomo porta sua moglie e i loro figli adolescenti in un viaggio nella memoria mentre affronta il divorzio. Espandi ▽
Sandrine Leroy comunica al marito Christophe di voler divorziare. I loro figli saranno presto abbastanza grandi da lasciare la casa. In un ultimo tentativo tanto audace quanto inverosimile, Christophe organizza un fine settimana per salvare il suo matrimonio: un viaggio attraverso i luoghi chiave della storia della loro famiglia. Un viaggio spensierato, ma che alla fine non sarà facile... Recensione ❯
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La vulnerabilità esposta di Maria Schneider è la carta vincente di un film che si affida alla grande interpretazione della sua protagonista. Biografico, Francia2024. Durata 102 Minuti.
Un ritratto dell'attrice Maria Schneider. Espandi ▽
Maria Schneider è una ragazza curiosa e innamorata del cinema. Diventa di colpo un'attrice famosa grazie a L'ultimo Tango a Parigi di Bertolucci con Marlon Brando, ma sarà un'esperienza traumatica che la metterà a dura prova e che le condizionerà l'esistenza. Un film autoriale, forte, con il preciso intento di raccontare la vita emotiva dell’attrice. Quello che firma Jessica Palud non è il solito biopic, è piuttosto il racconto sentito e viscerale delle emozioni vissute dall'attrice negli attimi clou della sua vita, privata e professionale. Il suo Maria è il ritratto sofferto di un'anima traumatizzata, non creduta e resa fragile da un sistema che avrebbe invece dovuto tutelarla. La vulnerabilità esposta è la cifra vincente del film e della performance intensa di Vartolomei, attrice che conferma il suo spessore dopo la complessa risposta del film La scelta di Anne, e che sa catturare lo spettatore con la forza struggente dei suoi primi piani. Recensione ❯
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Il tema del Natale in cinque corti di animazione che affrontano l'argomento con delicatezza e fantasia. Animazione, Francia2024. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'opera corale di sei giovani registe interamente dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Espandi ▽
Nella prima storia il distacco della banchisa su cui vive Babbo Natale rischia di impedirgli di portare i regali. Nella seconda un pulcino vive il suo primo Natale aiutando il gallo in difficoltà. Nella terza agli animali del bosco è rimasto un solo abete per festeggiare ma anche quello è a rischio. Nella quarta un procione si trasforma in una creatura umana. Nella quinta un gatto, seguendo tre cuccioli di un'altra specie, raggiunge la grande festa degli animali.
Sei animatrici di culture diverse affrontano con delicatezza e fantasia il tema del Natale.
Le sei animatrici (gli episodi sono cinque ma sono presenti dei simpatici raccordi che hanno come protagonisti dei cristalli di neve) hanno tutte ben presente il pubblico a cui si rivolgono a cui indirizzano le loro opere. Sono storie apparentemente molto semplici e realizzate con grafiche differenti tra loro ma in ognuna c'è un piccolo/grande messaggio che, proprio per la delicatezza con cui è stato realizzato, può arrivare direttamente alla mente e al cuore dei più piccoli. Recensione ❯
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22 cortometraggi che danno voce alla striscia di Gaza. Espandi ▽
Ideato dal cineasta palestinese Rashid Masharawi, From Ground Zero è un progetto che raccoglie 22 cortometraggi tra i tre e i sei minuti realizzati da giovani registi di Gaza che fanno parte della scuola di cinema del regista. L'iniziativa è nata in seguito al nuovo conflitto con Israele scoppiato dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 e, attraverso diversi punti di vista, presenta un quadro realisticamente tragico dove la disperazione si alterna alla speranza.
Lo spirito è quello del reportage; sotto questo aspetto From Ground Zero diventa una fondamentale testimonianza storica e umana su quello che sta avvenendo a Gaza, tra accampamenti nelle tendopoli, macerie di edifici distrutti, rumori dei bombardamenti e degli aerei che sorvolano i cieli.
Ma di ogni frammento del film resta qualcosa, proprio come documento storico, politico e soprattutto umano. E può essere visto anche come un unico film soprattutto per come rimbalzano e ritornano tutti i rumori e i suoni della quotidianità su Gaza. Recensione ❯
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Un documentario che esplora le trasformazioni dell'umanità nel mondo digitale. Espandi ▽
Una panoramica globale e caleidoscopica sulle interfacce digitali che hanno ormai permeato la nostra realtà e modellato le nostre abitudini sociali e relazionali: dalle comunità smart in Corea del sud dove gli inquilini vivono immersi nella tecnologia offrendo in cambio i loro dati personali, a una camgirl che si spoglia per i suoi abbonati dal salotto di casa, fino agli avatar di un ambiente VR che offre rifugio e connessione e fa nascere storie d'amore, oppure ai rider youtuber che sfrecciano per strada facendo video tra una consegna e l'altra.
Il digitale è reale, e il reale è digitale. Ogni dicotomia è stata ormai superata, e in questo vivace e immaginifico documentario la regista Adele Tulli fa una sorta di rassegna su dove ci troviamo oggi nel percorso di integrazione tra i due livelli.
È impresa difficile catturare la magnitudine della stranezza e della particolarità che si muove sulla rete in ogni secondo, ma Tulli ci prova andando gradualmente a perdere l'aspetto descrittivo delle varie storie in favore di una pregevole sinfonia puramente ritmica e visiva, a dimostrazione forse di come la consapevolezza cognitiva dell'età che viviamo non necessita di parole, ma soltanto di celebrazione. Recensione ❯
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Una donna adulta si lascia travolgere dall'emozione di instaurare una nuova relazione di amicizia con la vicina di casa. Espandi ▽
Sandra, cinquantenne fieramente indipendente, improvvisamente e suo malgrado condivide lo spazio con la vicina di casa e i suoi due figli. Contro ogni previsione, si affeziona gradualmente a questa famiglia adottiva. Recensione ❯
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Una recherche personale che coinvolge presente e futuro del pianeta Terra, indagando il mondo della pesca. Documentario, Italia, Francia, Tunisia, Senegal2024. Durata 72 Minuti.
Un viaggio emozionante e intimo che esplora il cambiamento climatico, l'inquinamento e la pesca industriale. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
Ilaria Congiu ha, sin dall'infanzia, un legame stretto con il mare. In questo suo documentario completa il dialogo con il padre che ha un'azienda che esporta pesce congelato dal Senegal. Il loro confronto sull'ecosistema, di cui gli oceani e i mari sono componenti fondamentali, si fonde con quello di altre persone che del mare o sul mare vivono e ne conoscono a fondo i mutamenti.
Una recherche personale che si allarga coinvolgendo il presente e il domani del pianeta Terra indagando passato e prospettive del mondo della pesca.
La regista Ilaria Congiu si interroga su come l'industria e le leggi che da essa finiscono (ci si perdoni il gioco di parole) con il farsi dettare legge abbia alterato e sconvolto il rapporto tra l'uomo e il mare creando distorsioni in cui il solo profitto finisce con l'essere al centro, dimenticando l'uomo. Recensione ❯
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Per sfuggire alla polizia, un figlio e suo padre trovano rifugio in un campo estivo per giovani adulti con disabilità, fingendosi residente e suo educatore. L'inizio dei guai e una meravigliosa esperienza umana che li cambierà per sempre. Recensione ❯
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Un film che raccoglie circa cento opere restaurate dei fratelli Lumière. Espandi ▽
Chi credeva di conoscere i Fratelli Lumière solo perché ha contezza delle loro più famose "vedute" - L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, L'uscita dalle officine Lumière, La battaglia di palle di neve - dovrà ricredersi davanti ai 120 brevissimi film inediti firmati dai padri del cinema, restaurati dal laboratorio "L'immagine ritrovata" della Cineteca di Bologna e presentati da Thierry Fremaux, Direttore artistico del Festival del cinema di Cannes e dell'Institut Lumière di Lione, che riprende il suo viaggio iniziato nel 2017 con Lumière! La scoperta del cinema.
La voce narrante in francese di Lumière - L'avventura del cinema è proprio quella di Fremaux (in italiano quella di Valerio Mastandrea, che purtroppo non rende giustizia all'originale): ma quel che conta sono soprattutto le immagini, sorprendentemente moderne e ricche di suggestioni per la contemporaneità.
Lumière - L'avventura del cinema è un documento indispensabile non solo per i cinefili puri, che andranno in brodo di giuggiole davanti a questa cornucopia di immagini inedite, ma per il pubblico che vuole ricordare un mondo e un'epoca forgiatori di quelli attuali, carichi di energia innovativa, di speranza e assertività, diversamente dagli attuali tempi di rassegnazione ed impotenza. Recensione ❯
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Una coppia di poveri taglialegna e un dono prezioso. Una neonata sfuggita all'olocausto. Espandi ▽
Il Povero Taglialegna e la Povera Taglialegna avevano perso un figlio e non potevano più averne. Fino al giorno in cui la donna, pregando il Dio del treno che passava attraverso i campi, trovò nella neve una neonata avvolta in un telo intessuto anche con fili d’oro. Era la più preziosa delle merci di quel convoglio: gettata fuori dal padre affinché si salvasse. Il film di Hazanavicius (nato in una famiglia ebraica ashkenazita di origini polacche e lituane) grazie a una grafica molto delicata, su cui volutamente contrastano le figure degli esseri umani tutte contornate con evidenza, viene proposto al Festival di Cannes in un momento estremamente delicato della storia del popolo d’Israele ma proprio per questo assume più valore. Ci ricorda cioè come ognuno possa finire con l’essere assalito dal tarlo del razzismo e come nessuno possa pensarsene totalmente esente. Recensione ❯
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