Una famiglia è catapultata nel Medioevo da un antico gioco da tavolo e deve collaborare per smascherare alcuni lupi mannari e fare ritorno a casa. Recensione ❯
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Un documentario sul fotografo Martin Parr, diretto da Lee Shulman, ideatore dell'Anonymous Project, dedicato alla raccolta di scatti anonimi e amatoriali che in passato ha fatto dialogare con quelli di Parr. Espandi ▽
Documentarista, umorista, fine commentatore della società britannica, instancabile lavoratore. Nel corso della sua prolifica carriera Martin Parr ha pubblicato 120 libri, girato il mondo, inventato un nuovo modo di intendere la fotografia, senza mai smettere di ritrarre i suoi soggetti preferiti: le persone nella loro quotidiana spontaneità. Non c'è luogo in cui Parr non troverebbe qualcosa, o meglio qualcuno, che catturi la sua attenzione. Attraverso le parole del protagonista e della moglie, unite alle testimonianze di critici d'arte, fotografi, galleristi, colleghi e amici, il film ricostruisce la figura di un artista iconico e all'avanguardia, che ha immortalato il mondo senza filtri, in tutta la sua naturale e drammatica comicità.
Con I Am Martin Parr Lee Shulman dirige un documentario pop, ironico e accattivante, capace di mimetizzarsi alla perfezione nello stile e nella visione artistica del suo adorabile protagonista. Dell'ironico cronista del kitsch britannico riusciamo a scorgere anche qualche tratto della personalità: non tutto però, perché Parr è un uomo sensibile e misterioso, a cui non piace parlare troppo. Recensione ❯
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In un mondo inospitale, una ginecologa pratica in maniera inflessibile il suo lavoro, facendo nascere bambini o praticamente aborti illegali. Espandi ▽
Ostetrica e ginecologa in un ospedale della Georgia, la cinquantenne Nina viene messa sotto inchiesta dopo la morte di un neonato subito dopo il parto di una giovane donna. In attesa dell’esito dell’inchiesta, Nina non interrompe la sua missione ma aiuta una povera donna sordomuta forse violentata, consapevole del pericolo non solo professionale che corre. April non è un film facile, nemmeno vuole esserlo: le inquadrature di Dea Kulumbegashvili sono spoglie e fisse; il ritmo del montaggio è piano e dilatato; i dialoghi sono artificiosamente laconici ed estenuanti; le azioni sono mostrate nella loro nettezza ed evidenza. Se la messinscena di Kulumbegashvili rimanda in modo fin troppo evidente al cinema d’autore europeo, la sua rappresentazione del rapporto fra femminilità e mondo è unica e potentissima. Recensione ❯
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La storia di due adolescenti della Francia orientale. Espandi ▽
Nella Francia orientale, due cugini adolescenti trascorrono l'estate più bella della loro vita remando su una canoa rubata fino alla sponda opposta di un lago. Recensione ❯
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Un amore folle durato poco ma che si riaccende 15 anni dopo. Espandi ▽
Durante un incarico sotto copertura, l'agente della DEA John Lawlor si innamora di Josephine Joey Kwang, una delle migliori autiste di Taipei. Vivono una relazione focosa ma che dura poco. 15 anni dopo si ritrovano. Recensione ❯
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Miniserie francese che mescola noir e thriller psicologico. Espandi ▽
Pascal Dubreuil, marito di Isabelle, viene trovato morto in un'auto carbonizzata. Non si tratta di un incidente: l'uomo è stato drogato e ucciso. Isabelle, che gestisce un negozio di fiori e sembra avere una vita tranquilla, si ritrova improvvisamente al centro delle indagini. Dietro l'apparenza di una famiglia perfetta emergono infatti tensioni e segreti: Pascal era indebitato, aveva una relazione extraconiugale e un rapporto difficile con il figlio maggiore Jérémie, afflitto dal vizio del gioco. Le indagini della gendarmeria collegano presto il delitto a un episodio del passato. Recensione ❯
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Terzo film della saga legata all'omonimo personaggio letterario, il film prosegue il discorso sui mali dell'economia e della finanza contemporanea. Azione, Avventura, Drammatico - Francia, Belgio2024. Durata 100 Minuti.
Il film segue Largo Winch, che è devastato dal rapimento di suo figlio. Si rende conto che se trova i responsabili del suo fallimento, forse rivedrà suo figlio. Espandi ▽
Largo Winch deve affrontare un evento tragico dopo l'altro: prima suo figlio quindicenne viene rapito, in seguito il suo socio in affari si suicida durante una conferenza stampa in diretta, davanti lo sguardo impotente dello stesso Largo, e, infine, il suo impero commerciale sembra dirigersi verso il fallimento. Largo scopre, però, che tutto è collegato e che, riuscendo a rintracciare i criminali responsabili, potrebbe ritrovare anche suo figlio. Inizia così un viaggio, dal Canada alla Birmania a Bangkok, che lo porterà dritto all’inferno. Terzo film della saga legata all’omonimo personaggio letterario e di fumetti belga, il miliardario avventuriero che cerca una sua ‘eticità’ in una mondo finanziario globalizzato sempre più disumano. Anche Largo Winch - Il prezzo del denaro prosegue questo discorso sui mali dell’economia e della finanza contemporanea e ipertecnologica ma la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista Olivier Masset-Depasse con Domenico La Porta e Giordano Gederlini, sceglie di schiacciare troppo l’acceleratore sugli arzigogolati doppi e tripli giochi in cui il protagonista, interpretato sempre dallo scialbo Tomer Sisley, si trova invischiato. Recensione ❯
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Il confronto a distanza fra due modi di stare al mondo: una comunità rurale che rifiuta la tecnologia, da un lato, la costruzione di una centrale nucleare dall'altro. Espandi ▽
Sulle Alpi italiane una famiglia di origini tedesche vive senza elettricità e senza contatti con la società. Al di là della frontiera, in Francia, è invece in costruzione un gigantesco impianto industriale che ha l’obiettivo di produrre energia attraverso la fusione atomica. Dalle parole del filosofo Alexander von Humboldt, si passa al confronto fra questi due modi opposti di vivere e stare nel mondo. Un’opera dallo sguardo antropologico, in cui il regista italiano mette a confronto e in parallelo due esperienze utopiche e cerca di farne una sintesi attraverso le sue immagini. Enrico Masi ha realizzato un film di estrema, calibrata precisione. Un’opera razionale, sospesa sull’abisso dell’incertezza.Terra incognita dichiara fin da subito di essere un film sull’umanità, sui tentativi che gli uomini e le donne mettono in atto per controllare la natura, e sé stessi. E se la contrapposizione fra due mondi e due modi di essere e affrontare l’incognita della Terra non viene risolta tocca al film stesso, alla sua forma e alla sua aura, gettare un ponte di qua e di là delle Alpi e così creare una connessione. Recensione ❯
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Don Diego diventa sindaco di Los Angeles ma dovrà rivestire i panni di Zorro per salvare ancora una volta la sua città. Espandi ▽
Nel 1821, Don Diego de la Vega diventa sindaco di Los Angeles per migliorare la sua amata città. Tuttavia, la città si trova in difficoltà finanziarie a causa dell'avidità di un uomo d'affari locale, Don Emmanuel, e i poteri di Diego come sindaco non sono sufficienti per combattere l'ingiustizia. Diego non usa la sua identità di Zorro da 20 anni, ma sembra che non abbia altra scelta che riportare Zorro in vita per il bene comune. Ma Diego lotta per bilanciare la sua doppia identità di Zorro e di sindaco, mettendo a dura prova il suo matrimonio con Gabriella, che è all'oscuro del suo segreto. Riuscirà Diego a salvare il suo matrimonio e la sua sanità mentale in mezzo al caos? Recensione ❯
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La prima serie incentrata sull'enigmatico e visionario stilista Karl Lagerfeld. Espandi ▽
Durante gli anni '70 a Parigi, il leggendario stilista tedesco Karl Lagerfeld attraversa un percorso che lo porta da designer freelance a icona, tra le complessità del mondo della moda e le dinamiche personali con Jacques de Bascher e Yves Saint Laurent. La serie si focalizza sulla rivalità tra Lagerfeld e quest'ultimo, intrecciata con il rapporto casto e tumultuoso con de Bascher, offrendo uno sguardo intimo alle ambizioni, alle passioni e ai conflitti che hanno plasmato la sua carriera e la sua vita personale.
Becoming Karl Lagerfeld accende i riflettori su uno dei giganti più enigmatici della moda del ventesimo secolo. La vera stella di questa narrazione è Jacques de Bascher, appunto, un socialité che con la sua magnetica presenza e il suo spirito autodistruttivo cattura l'attenzione tanto quanto, se non più di Lagerfeld stesso. Ottima la dinamica tra i due e perfetta l'interpretazione di Daniel Brühl.
La serie riesce a catturare proprio questa essenza, sia del personaggio che di un'epoca di eccessi e rivoluzione. Se Lagerfeld è il controllore metodico, de Bascher rappresenta l'impulso caotico e libero di quel decennio, una dicotomia che riflette la natura stessa della moda, a metà strada tra mercato e arte, tra individualismo e conformismo. Recensione ❯
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Un film drammatico che racconta della Sindrome della Rassegnazione. Espandi ▽
Sergei e Natalia sono richiedenti asilo politico fuggiti in Svezia con le loro due figlie, Katja e Alina, nella speranza di una nuova vita felice. Tali speranze vengono infrante quando la loro richiesta viene respinta.
La figlia Katja, traumatizzata da questo episodio, crolla e cade improvvisamente in coma, una condizione nota come Sindrome della Rassegnazione o Apatia, spiegata come un modo per proteggersi da una sensazione di paura. Faranno di tutto per creare un'atmosfera di sicurezza, stabilità e speranza di cui la loro figlia ha bisogno per svegliarsi. Recensione ❯
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Jazz e decolonizzazione s'intrecciano e riscrivono un episodio della Guerra Fredda. Espandi ▽
1960: sedici Paesi africani vengono ammessi alle Nazioni Unite, scatenando un terremoto politico. Per mantenere il controllo sulle ricchezze dell'ex Congo belga, Re Baldovino trova un alleato nell'amministrazione Eisenhower, che teme di perdere l'accesso alle forniture di uranio, vitale per la produzione di bombe atomiche. In veste di ambasciatore, il jazzista Louis Armstrong si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si trovano di fronte a un gravoso dilemma: come rappresentare un paese in cui vige ancora la segregazione razziale? La guerra fredda raggiunge l'apice quando il leader sovietico Nikita Kruscev denuncia all'Assemblea Generale la complicità delle Nazioni Unite nella destituzione di Lumumba. Un magistrale racconto a più voci e a ritmo sincopato su come è stata minata l'autodeterminazione africana negli anni '60. Recensione ❯
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La magia di Bambi torna al cinema con un film che celebra la natura. Espandi ▽
La vita di un cerbiatto, dalla nascita all'età adulta: dalla vita nei boschi - una continua lotta per la sopravvivenza costellata di pericoli - l'animale sperimenta la tragica perdita della madre per mano di cacciatori e sopravvive soprattutto grazie all'amicizia con un corvo, un coniglio e un procione. Diventato un maschio adulto, infine, va incontro al suo destino incontrando una compagna e inaspettatamente anche il padre, un maestoso cervo che lo aiuterà a crescere.
Tratto come il celebre cartone animato della Disney dal romanzo omonimo di Felix Salten pubblicato nel 1923, un live action che lo sceneggiatore di La marcia dei pinguini ha realizzato dopo due anni di riprese sul campo.
All'estetica tipica del documentario naturalistico, che in Francia rappresenta un vero e proprio genere, il film aggiunge l'aspetto di una produzione per bambini, didascalica nei contenuti, edulcorata nei toni e attenta ad assoggettare alle immagini (attraverso un montaggio calibrato e senza sbavature) una narrazione drammaticamente solida. Recensione ❯
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Un'opera misteriosa e affascinante che racconta un mondo nuovo, forse immaginario e definitivamente distopico. Drammatico, Italia, Francia, Sri Lanka2024. Durata 91 Minuti.
Un arrivo improvviso cambia la vita di Sunil. Espandi ▽
Decisa a costruirsi una nuova identità, una ex attrice di b-movie affida i due figli al loro padre e svanisce nei cantieri di una città in costruzione. Nel quartiere fatiscente dove l'uomo vive, le case si svuotano e vengono demolite dall'avanzare inesorabile della nuova città. Della donna rimangono solo le immagini di Natalik's Love, l'unico film di cui è stata protagonista.
Un film misterioso e affascinante in cui l'implosione di una famiglia va di pari passo con la demolizione dei luoghi in cui vive per dare spazio a un futuro nuovo che però rimane un distopico presente.
Giocando tra stili diversi, tra il neo-noir e il cinema del reale per intenderci, con una messa in scena che può richiamare lo spazio del cinema di Miguel Gomes (Tabu) e un po' quello di Aki Kaurismäki nelle sequenze del bar Nouveau Port, Suranga D. Katugampala dimostra di essere una voce che si inserisce perfettamente nel nuovo cinema europeo, con uno sguardo altro e diverso da quello del cinema italiano. Recensione ❯
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Un'opera per tornare a riflettere sulla vicenda di Mimmo Lucano grazie alla sua stessa comunità. Documentario, Italia, Francia, Belgio2024. Durata 97 Minuti.
Dopo vent'anni di armonia, l'arresto del sindaco Lucano costringe Riace, modello per l'accoglienza dei migranti, a un doloroso dilemma: resistere o scomparire. Espandi ▽
Mimmo Lucano, accogliendo i primi 200 migranti giunti sulle vicine coste della Calabria ha fato il via ad un modello di integrazione che ha rivitalizzato strutture del paese ormai improduttive. Qualcuno però non apprezzava il modello e, denunciandolo con l’accusa di diversi reati, ha interrotto l’attività costringendo di fatto molti dei nuovi arrivati e ormai integrati ad andarsene. Il documentario segue tutta la vicenda illustrando motivazioni ed accuse.
Siamo di fronte a un reportage di una lunga, troppo lunga, vicenda di diffamazione (così è di fatto visto che in definitiva tutte le accuse tranne una minore sono state alla fine ritenute prive di fondamento) che si schiera nettamente dalla parte di Lucano.
Ci sono documentari che consentono di ripercorrere in sintesi ciò che la cronaca ci aveva proposto un po’ alla volta. Permettono così di tornare a riflettere sull’accaduto e assumere una nuova e più circostanziata lettura perché offerta, in questo caso, dall’interno di una comunità attiva e, come suggerisce il titolo, resistente. Un paese di resistenza appartiene alla categoria. Recensione ❯
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