David riallaccia i rapporti con sua madre e la sua famiglia, vagando attraverso Buenos Aires per placare la sua ansia generazionale. Espandi ▽
Il trentenne argentino David, ebreo, omosessuale e sovrappeso, fa rientro a Buenos Aires dall'Italia per la morte dello zio. Ad accoglierlo trova la sorella, la madre anziana e un'altra zia. Dopo il funerale David viene a conoscenza anche della notizia più sconvolgente: sua madre ha deciso di staccare suo padre dal respiratore artificiale che lo tiene in vita. E David, che con il genitore ha da sempre una relazione complicata, cade in uno stato di profonda crisi.
Presentato nella sezione Acid di Cannes, un piccolo film argentino dominato dalla figura originale di Iair Said, regista, sceneggiatore e interprete che si è cucito addosso il ritratto di un disadattato alla vita chiamato a confrontarsi con la morte.
Come in molto cinema argentino contemporaneo, la gravità delle domande di un film è soppesata dalla semplicità minimalista della sua messinscena, votata a un realismo spicciolo, cinico o grottesco a seconda degli umori, spietato e talvolta umanista. Recensione ❯
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Eros Puglielli scardina il sottogenere del cinepanettone. Lillo regge tutto il film con battute molto divertenti. Commedia, Italia2024. Durata 102 Minuti.
Lucio De Roberti, un irresistibile viveur di mezza età, si reca a Cortina D'Ampezzo per salvare il nipote da un matrimonio disastroso con la figlia della perfida Patrizia Giordano, una vulcanica discografica con un marito succube e alle prese con il rischio di fallimento dell'azienda. Tanto che ha già pronto un contratto capestro da far firmare a Dino Doni, un'artista musicale del passato che stravede da sempre per lei e che ora è alla ricerca di riscatto accollandosi però, senza saperlo, tutti i debiti. Recensione ❯
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Un rispettoso e romantico ritratto di Amy Winehouse, dove la musica è la grande protagonista. Biografico, Drammatico, Musicale - USA2024. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film su Amy Winehouse, la cantante britannica scomparsa prematuramente all'età di 27 anni nel 2011. Espandi ▽
Nata e cresciuta a Londra, famiglia di origini ebraiche, genitori divorziati, Amy Jade Winehouse è una giovane donna libera, con un amore spiccato per la musica jazz, sense of humour e gusto per l'imprecazione. Amy ha voce potente, estensione, groove, è cresciuta ascoltando musica afroamericana. Nessuno sa tenerle testa e nessun uomo sa starle vicino come lei vorrebbe. Tutto cambia quando al "The Good Mixer" di Camden entra Blake Fielder-Civil, tossicomane che la seduce mimando Leader of the Pack delle Shangri-Las. È colpo di fulmine, inizio di una relazione devastante per entrambi.
Il film si focalizza sulla storia d'amore tra Amy e Blake perché è dell'amore non corrisposto, di quel black vischioso, quel back to us che segue ad ogni fine, che Winehouse ha sempre cantato, conquistando i pubblici di tutto il mondo.
Marisa Abela, anche dal punto di vista vocale, è una Winehouse accattivante e convincente. Più che una ricostruzione verosimile, un ritratto più rispettoso possibile di una donna lasciata sola a combattere con ferite forse troppo antiche. Recensione ❯
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Davanti all'ascesa di Donald Trump si respira tutto l'orrore di Abbasi. Una freccia avvelenata contro l'ethos americano. Biografico, USA, Danimarca, Irlanda, Canada2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il giovane Donald Trump inizia il suo apprendistato con Roy Cohn, un avvocato che gli insegnerà come costruire il suo impero. Espandi ▽
Donald Trump non ha ancora trent’anni ma è già divorato dal desiderio bruciante di diventare il re dell’immobiliare nella Grande Mela. Viene preso d’occhio da Roy Cohn che vede nel giovane Trump un suo alter ego ancora da sviluppare. Nel film dell’iraniano-danese Ali Abbasi il giovane Donald è nella posizione di essere promosso o bocciato, e per la prima parte della storia viene ritratto in modo favorevole, come un giovane ambizioso in una città fortemente competitiva animato dal desiderio di rivalsa. La scelta di Abbasi, da osservatore non americano, è quella di avvicinarci al suo soggetto con gentilezza e solo più avanti affondare il coltello per rivelarcene la natura sempre più crudele. Il grande pubblico penserà di trovarsi davanti ad una innocua, e a tratti persino benevola, biografia. Invece gradualmente si respira l’orrore di Abbasi davanti ad una figura della quale non ha potuto raccontare ascesa e caduta ma solo ascesa e irriducibilità, nonché mancanza totale di rimorsi. Ed è contro l’ethos americano (e occidentale) del successo a tutti i costi che il regista punta la sua freccia avvelenata. Recensione ❯
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Due uomini si ritrovano a mettere in dubbio le loro opinioni sulla sessualità. Espandi ▽
Oslo. Due spazzacamini (uno è il diretto superiore dell'altro) si trovano a confidarsi due esperienze che li hanno fatti mettere in discussione. Il primo ha sognato di avere incontrato David Bowie il cui sguardo lo ha fatto sentire una donna. Il secondo ha avuto il suo primo rapporto gay con un cliente. Entrambi ne parleranno con le mogli.
I temi affrontati sono di tutta rilevanza e manifestano una lucida coerenza con la filmografia di Haugerud il quale si interroga non solo su quanto l'esperienza inattesa della scoperta di una possibile omosessualità o bisessualità possa incidere sull'individuo ma anche quanto questa non possa astrarsi dal contesto in cui lo stesso vive.
Sul versante onirico si inserisce un'ulteriore dimensione che la sceneggiatura tratta con la giusta misura. Sognare di essere donna quando si professa di essere cristiani e riuscire a parlarne (anche se questa appartenenza di fede viene celata a un medico sotto gli occhi di un figlio che non esita ad evidenziarlo) non è facile. Recensione ❯
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Nell'epoca fascista il papà di Emilio cattura un principe africano. Agli occhi del bambino sembra una grande avventura. Espandi ▽
Italia, 1936. Emilio è un bambino fantasioso, con la passione per Sandokan. Un giorno crede di vederlo davvero, quando suo padre, Podestà fascista, cattura e rinchiude in una voliera nel giardino di casa sua il principe africano Abraham Imirrù. Una fiaba contro fascismo e xenofobia, che sostituisce alla denuncia un tono morbido e fiabesco. L’impostazione di commedia favolistica affievolisce e veicola in modo non polemico la denuncia, che resta tra le righe in tutta la narrazione sul rapporto con l’alterità e la (presunta, apparente) diversità. Non esente da diversi difetti, il film ha il grande e indiscutibile pregio di raccontare con un tono lieve un enorme problema universale e contemporaneo: la xenofobia. È un film profondamente politico, nella sua forma teneramente inoffensiva e metaforica. Anche solo per questo Ho visto un re merita di essere visto, discusso, apprezzato. Recensione ❯
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Un'opera dalla splendida messa in scena che per tematiche finisce per assomigliare a un romanzo di Dickens. Drammatico, Danimarca2024. Durata 115 Minuti.
Karoline è una giovane donna che, nella Copenaghen al termine della Prima Guerra Mondiale, nel giro di poco tempo si ritrova sfrattata dall’appartamento in cui viveva, sedotta e abbandonata dal suo datore di lavoro nonché successivamente licenziata. C’è però una donna che si dichiara disposta ad aiutarla. La sensazione di trovarsi davanti a una di quelle storie che appassionavano i lettori di inizio secolo scorso è forte. Ma a tenerla a distanza ci sono da subito due elementi. Innanzitutto la splendida fotografia in bianco e nero, ci sono poi i volti che compaiono nella lunga sequenza di apertura, destinati a deformarsi in maschere dell’orrore costituendo un potente segnale di messa in guardia. Van Horn, anche grazie alla scelta di un cast che si dimostra sempre all’altezza delle aspettative, riesce a portare sullo schermo la lotta, spesso impari, per conservare una purezza d’animo in un inferno in cui i volti sono coperti dalle maschere del perbenismo o della superiorità di classe. Recensione ❯
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Il film esplora la possibilità di una riparazione e il coraggio
necessario per portare avanti un'esistenza irrimediabilmente segnata. Drammatico, Italia2024. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Poco più che trentenne, Anna ha già pagato per il reato che ha compiuto poco più che adolescente, ma il giudizio vive al di là della sentenza, sia nei suoi occhi, sia in quelli della gente. Espandi ▽
Anna ha poco più di trent'anni quando decide di trasferirsi in una piccola città di provincia per cambiare vita. Ma il suo passato torna inesorabilmente, perché il giudizio degli altri, a differenza delle sentenze, sembra non finire mai. Recensione ❯
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Francesco Di Leva si carica sulle spalle un film che riesce ad andare oltre il classico film sulla camorra. Thriller, Italia2024. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un camorrista è costretto a nascondersi in un sotterraneo per sfuggire a una vendetta. Espandi ▽
Silvestro è un camorrista di medio livello che si è arricchito occupandosi dello sversamento in Campania dei rifiuti di mezza Italia. Ora è costretto a nascondersi in seguito a un atto commesso a cui non è possibile porre rimedio. Francesco Di Leva si carica su solide spalle di attore il personaggio che sta al centro della vicenda e riesce a dargli la giusta dimensione combattuta tra la consapevolezza del proprio ruolo e il senso di colpa che lo perseguita. La sceneggiatura scandaglia il mondo di quella branca di malavita che si è arricchita grazie all’avvelenamento di terre spesso con la connivenza di politici compiacenti disposti a farsi corrompere. Non siamo però di fronte all’ennesimo film sulla camorra tout court. Qui ci si fa strada, passo dopo passo, nell’angoscia di un essere umano che sta forse ritrovando, grazie all’isolamento, la propria umanità precedentemente messa in condizione di non nuocere agli ‘affari’. Recensione ❯
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Il regista mette la sua conoscenza del mondo islamico al servizio di una storia che vuole evitare gli stereotipi. Drammatico, Italia2024. Durata 98 Minuti.
Un ragazzo si isola e comincia a sviluppare una tentazione alla violenza. Espandi ▽
Mattia è un adolescente che lavora in fabbrica dopo la morte del fratello di cui si sente responsabile. Lì incontra Murad, un collega marocchino che non rispetta le regole di base dell’Islam ma che ha invece un fratello molto osservante. Sarà costui a convincere Mattia alla conversione. Federico Ferrone mette la sua conoscenza del mondo islamico al servizio di una storia non manichea. Luka Zunic offre al suo personaggio sia la giusta tensione che la giusta ingenuità. Perché Mattia ha bisogno di trovare delle certezze ed è in una fase della vita in cui può accadere che le si vadano a cercare all’esterno di una famiglia. Qui si innestano due figure: da un lato c’è Murad, operaio, dall’altro suo fratello Rashid che ha studiato ed è inserito nel mondo islamico. Lo spettatore è chiamato ad interrogarsi su quanto l’amico sia un vero amico per Mattia o quanto piuttosto sia un tramite per fare sì che il ragazzo aderisca al radicalismo islamico. Il quesito verrà risolto in favore di una distinzione che non può mai essere messa in secondo piano. Recensione ❯
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Un'opera visionaria sulla travolgente e complessa vita di Èduard Limonov, dalla strada alla fama. Biografico, Italia2024. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ispirato al romanzo biografico di Emmanuel Carrère pubblicato da Adelphi, il film ricostruisce le vicende del poeta e oppositore russo attraverso la storia di cinque suoi grandi amori in giro per il mondo. Espandi ▽
Eduard Limonov, dissidente comunque mai allineato neppure con la dissidenza, lascia l’Unione Sovietica per vivere a New York dove, continuando a scrivere, vive prima da homeless per poi diventare maggiordomo di un ricco intellettuale. Tra grandi amori che iniziano e finiscono diventa famoso grazie alle sue pubblicazioni in Francia fino a fondare un partito che si definisce bolscevico e nazionalista. Serebrennikov mette la sua visionarietà al servizio di una personalità difficile da contenere in un film. E affronta la sfida innanzitutto da russo, cioè da artista capace di leggere nel profondo l’anima tormentata non solo del suo protagonista ma anche quella di un intero popolo in un ampio arco temporale. Lo fa con la visionarietà che gli è propria che gli consente improvvisi mutamenti di stile e di ritmo che accompagnano i movimenti tellurici, ondulatori e sussultori, della vita dello scrittore. Recensione ❯
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Il cinema del reale coniugato con elementi di realismo magico. Per parlare di Napoli e della sua complessità. Drammatico, Italia2024. Durata 101 Minuti.
Un'opera prima che rappresenta un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli. Espandi ▽
Mimmo Sannino, un tempo insegnante ora impegnato come educatore di strada a Napoli, si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola, e permettergli di ottenere il diploma di terza media. Il suo mezzo di predilezione è l'arte circense così, tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all'aiuto di Anna, assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, riesce a coinvolgere i giovani anche se il suo operato non è ben accolto dalle famiglie del quartiere e dalla criminalità organizzata.
Opera prima della regista Cécile Allegra, Criature è un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli.
Il cuore del film risiede nella fiducia della pedagogia incarnata dal protagonista del film che, etimologicamente, accompagna i fanciulli nella loro vita quotidiana introducendo nelle loro vite anche la bellezza della letteratura incarnata dalla lettura del calviniano Barone rampante. Marco D'Amore si fa dunque portatore, in una maniera ancora più ampia, di questo concetto mettendo dentro il suo personaggio un trasporto che sa di esperienza vissuta, di uno sguardo che ha ben presente la realtà raccontata. Proprio come il film stesso. Recensione ❯
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Tratto dalla storia vera di Mathyas Lefebure. Espandi ▽
Mathyas, giovane agente pubblicitario di Montréal, ha lasciato il suo Paese e il suo lavoro per seguire il desiderio di vivere una vita a stretto contatto con la natura. Da un po' di tempo si è così trasferito in Provenza e ha deciso di non tornare a casa: il suo sogno, nonostante i problemi di cuore, è diventare pastore e gestire un gregge in montagna. L'incontro con la giovane impiegata Élise, che dopo una lunga corrispondenza deciderà anche lei di lasciare tutto, porterà Mathyas a vivere con maggiore consapevolezza la sua esperienza e confrontare i suoi sogni romantici con una dura realtà.
Dopo l'allegoria politica di Antigone, Sophie Deraspe adatta il romanzo autobiografico del vero Mathyas Lefebure, "D'où viens-tu, berger?", e si confronta con i limiti della condizione umana di fronte all'indifferenza (e alla bellezza) della natura.
La grande sensibilità di Deraspe, che ha scritto il film con lo stesso Lafebure, consiste soprattutto nel lasciare ai personaggi il tempo e lo spazio (tanto spazio, nelle splendide e selvagge alture della Provenza) di accettare i cambiamenti. Recensione ❯
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Una leggendaria cantante francese incontra a Tokyo un uomo che le racconta di un mondo tra i vivi e i morti. Espandi ▽
Celebre cantante francese ormai ottantenne, Claire non si dà pace per la perdita della figlia. Sentendosi prossima alla fine, sceglie di esibirsi per l'ultima volta in un teatro di Tokyo. Yuzu, anziano ex musicista e da sempre estimatore di Claire, muore appena prima di poter andare al suo concerto. Al posto suo ci andrà il figlio Hayato. Qualche ora dopo il concerto anche Claire muore e il suo spirito, vagando tra i viventi, incontra quello di Yuzu.
Il lavoro di sottrazione nel percorso di regista di Eric Khoo lo ha portato gradualmente ad asciugare il proprio stile, sino alla radicalizzazione a cui assistiamo in Spirit World.
Ambientato in un Giappone che il regista singaporiano osserva e comprende sempre più dall'interno e sempre meno da forestiero, il film è un'esplorazione intima di elaborazioni del lutto e legami famigliari compromessi. L'empatia del regista (e sceneggiatore) verso la materia trattata è l'architrave su cui si regge l'intera operazione, che sacrifica ogni vezzo stilistico sull'altare dell'indagine emotiva. Recensione ❯
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Mescolando realtà e finzione, il film pone lo sguardo sugli orrori dello scontro israelo-palestinese lasciando intravedere un po' di umanità. Drammatico, Israele, Italia2024. Durata 82 Minuti.
Un film attuale ambientato nella Striscia di Gaza. Espandi ▽
Poche settimane dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023, la sedicenne Dar torna nel kibbutz Niz Or al confine con Gaza dove era sopravvissuta all’attacco. La ragazza è alla ricerca del suo cane Shula, smarrito durante il massacro. Mescolando realtà e finzione (la protagonista è interpretata da un’attrice), il documentario di Dani Rosenberg pone lo sguardo sul dramma del conflitto israelo-palestinese. La presenza di Of Dogs and Men nella sezione Orizzonti del Festival di Venezia ha generato polemiche. Si può forse discutere della scelta di calare un personaggio fittizio nella cruda realtà di cui il docufilm si offre come testimonianza, quella che però appare chiara e netta è la posizione fortemente critica di Dani Rosenberg nei confronti della politica di Netanyahu: il messaggio di pace del regista — e di condanna di ogni efferatezza — è alla base del film. Recensione ❯
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