I cittadini del Bhutan si devono confrontare con le prime elezioni democratiche. Espandi ▽
Bhutan 2006. Il re rinuncia a parte dei suoi poteri decidendo di indire per la prima volta elezioni democratiche. Alcuni funzionari statali vengono mandati nei villaggi per spiegare direttamente le dinamiche elettorali. In uno di essi un Lama decide di dotarsi di almeno un fucile per 'mettere le cose a posto'…
Al suo secondo film Pawo Choyning Dorji affronta le tematiche legate al suo popolo con uno stile diverso rispetto a Lunana - Il villaggio alla fine del mondo. Dal punto di vista occidentale un corpo elettorale formato da unità familiari e non da individui non può costituire un esempio di democrazia completamente attuata ma il film riesce ad offrire, con semplicità ma anche con sguardo acuto, la lettura di quali fossero le aspettative della monarchia e quanta confusione regnasse tra i sudditi.
Ci viene chiesto di interrogarci, senza che nessuno pretenda di farci la morale, su scelte e valori molto differenti dai nostri. Recensione ❯
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La concretezza dei corpi filmati e la verità delle parole condivise: un doc di grande sensibilità e di estrema cura formale. Documentario, Estonia, Francia, Islanda2023. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Uno sguardo tutto al femminile, intimo e al contempo intenso, che porta sul grande schermo un rito ancestrale, quello della sauna nella tradizione estone. Espandi ▽
In una sauna costruita in un bosco rigoglioso, le donne di Voro, piccola città dell'Estonia, si ritrovano stagione dopo stagione. Nel caldo avvolgente di uno spazio scuro e protettivo, giovani e meno giovani parlano di sé stesse, dei loro figli appena nati che coccolano fra le braccia, dei loro ruoli di figlie, madri, mogli, delle loro esperienze di vita, di storie mitiche e lontane, a volte piangendo, altre ridendo o restando in silenzio. In inverno talvolta escono nella neve immergendosi nude nell'acqua gelida, mentre in primavera ed estate partecipano alle feste del villaggio.
La regista estone Anna Hints entra in un mondo riservato, ne osserva i corpi e ne ascolta le parole realizzando così un documentario di grande sensibilità e di estrema, estetizzante cura formale.
La sauna del film è un'astronave, un posto unico e assoluto, in cui spazio e tempo si confondono rimanendo sempre uguali stagione dopo stagione. Fuori c'è un mondo, dentro un altro: e solo nel buio della sauna le donne del film possono essere quello che veramente sanno di essere. Recensione ❯
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Un film in cui la vera ricchezza è nei sentimenti. Come se l'amore fosse ciò che è rimasto della militanza politica. Drammatico, Francia, Italia2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di una donna che si mette ancora in gioco nella politica, di suo fratello ("l'ultimo comunista"), suo figlio, la sua fidanzata e suo padre appassionato di libri. Espandi ▽
Voleva cambiare il mondo Rosa ma l’ora della pensione è vicina e il tempo stringe. Infermiera e militante dal cuore d’oro e il carattere temprato, vive nel quartiere popolare di Marsiglia circondata dall’affetto della sua famiglia. Alla vigilia dell’elezione elettorale incontra Henri, padre della futura nuora, e si innamora perdutamente. Il regista più impegnato di Francia ha rinunciato a ogni forma di militanza, salvo a credere - e Guédiguian vuole credere - che l’amore sia forse l’ultimo avatar dell’utopia comunista, quel modo di guardare al mondo attraverso la condivisione e la circolazione della ricchezza. La ricchezza nel film è quella dei sentimenti, il regista ne esplora tutta la potenza e l’ambivalenza, senza mai giudicare i suoi personaggi, che sanno bene che “la miseria è più tollerabile al sole”. Sempre alla ricerca di un posto al sole dove una vecchia replica possa suonare ancora nuova, Guédiguian getta le sue vecchie reti da pesca e trova il pesce d’oro: le partage de l’amour. La convivialità resta il suo motore, la resistenza interiore il suo diritto. Recensione ❯
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Un'opera d'intrattenimento capace di rinverdire i fasti del romanzo di Dumas. Forte di un cast straordinario. Avventura, Francia2023. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Un adattamento cinematografico del romanzo "I tre moschettieri" di Alexander Dumas che introduce anche un nuovo personaggio: Hannibal basato sulla vera storia di Louis Anniaba, il primo moschettiere di colore della storia francese. Espandi ▽
Il giovane D'Artagnan ambisce a diventare un moschettiere del re Luigi e si reca a Parigi per mettersi al servizio del capitano de Tréville. In viaggio incappa nel rapimento di una ragazza e rischia la vita per cercare di salvarla. Arrivato nella capitale, si rende conto di come sia facile litigare con i moschettieri ma soprattutto di quanto intrighi e corruzioni corrodano la nobiltà di Francia. Mentre i moschettieri sono fedeli al re, il cardinale Richelieu è disposto a tutto pur di screditarli e acquisire sempre più potere.
Con un budget cospicuo alle spalle - 70 milioni di euro - e un cast ragguardevole che raccoglie il meglio dello star system francese, I tre moschettieri - D'Artagnan si pone un obiettivo semplice nella sua audacia: rinverdire i fasti dell'eterno romanzo di Dumas, con aggiornamenti minimi alla contemporaneità, che non ne intacchino lo spirito.
Vincent Cassel, Pio Marmaï e Romain Duris incarnano alla perfezione gli Athos, Porthos e Aramis della tradizione, seppur con qualche deviazione dal solco di Dumas (il Porthos odierno non disdegna la bisessualità). Ma sono i comprimari a dare il loro meglio, con Louis Garrel e Vicky Krieps nei panni di Re e Regina e una straordinaria Eva Green a incarnare Milady Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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Un film ampio e massiccio, che affonda nel terreno e sembra nascere dagli elementi. L'opera migliore di Hlynur Pálmason. Drammatico, Danimarca, Islanda, Francia, Svezia2022. Durata 143 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un sacerdote parte per l'Islanda e si ritrova a mettere in discussione la sua moralità. Espandi ▽
Sul finire dell'Ottocento, l'Islanda è sotto il controllo danese. Al prete Lucas viene assegnato l'incarico di recarsi sull'isola, documentare con delle foto la vita degli abitanti locali e costruire una chiesa. Ma tra mari ostili e lunghi pellegrinaggi le condizioni sul suolo islandese si rivelano proibitive, e l'atmosfera inospitale. Ben presto la spedizione, composta tra gli altri dalla guida Ragnar con cui Lucas entra subito in conflitto, perde pezzi e speranza.
Non è soltanto l'opera migliore e più ambiziosa di Pálmason, ma è anche uno dei titoli più importanti del recente panorama europeo. Diviso in due parti ben distinte, Godland ripete il motivo del dualismo attraverso una serie di congiunzioni mai armoniche: movimento e stasi, fede e natura, un uomo e la sua nemesi.
L'afflato è quello alto del cinema di Malick, ma distorto da una tensione alla ricerca impossibile che sa di Herzog. E poi ancora ci sono in Godland le possenti riflessioni spirituali di Scorsese in Silence, così come le piccolezze velenose dell'animo, ben indagate in altre famose rivalità del grande schermo (Il petroliere di Paul Thomas Anderson). Recensione ❯
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Commedia ben riuscita d'amore e di rapine per la quarta regia di un Louis Garrel sempre più maturo. Commedia, Francia2022. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna è convinta che il marito abbia abbandonato la vita criminale. Suo figlio non è d'accordo. Espandi ▽
In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L'ultimo della lista è l'ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme a Sylvie. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un'amica, Clémence.
Alla quarta prova come regista, il celebre attore Louis Garrel si mostra sempre più a suo agio e capace di sperimentare.
Amori, sentimento e melodramma non mancano e rappresentano una garanzia per gli appassionati del genere. Notevole però è stavolta il loro utilizzo, anche in chiave metanarrativa, come strumenti "del mestiere" in una rapina. Recensione ❯
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Una commedia surreale che fa sorridere e sospirare, nella piena tradizione del cinema francese esistenziale. Drammatico, Francia2021. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nord della Francia. Un gruppo di piccoli delinquenti si troverà a che fare con alcuni incarichi particolari che li metteranno di fronte a insolite questioni di bellezza, arte e poesia. Espandi ▽
In una cittadina del nord della Francia che si affaccia sul mare, un gruppo di scagnozzi affiliati a un giro di malavita portuale si trovano alle prese con alcuni incarichi particolari, che li metteranno di fronte a insolite questioni di bellezza, arte e poesia. Jeff, il boss poeta, corteggia una cassiera del supermercato con i suoi versi. Tutto ciò mentre sua moglie si strugge e sua figlia sta per festeggiare il compleanno. La coppia formata da Poussin e Jesus è incaricata di convincere i compagni di scuola della ragazza a presenziare. Nel frattempo, Jacky deve recuperare i soldi di un debito da un uomo, ma finisce per invaghirsi di sua moglie e della sua passione per il teatro. Recensione ❯
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La vicenda di Benedetta Carlini, mistica e suora cattolica italiana vissuta all'epoca della Controriforma accusata di omosessualità ed eresia. Espandi ▽
Alla fine del XV secolo, con la peste che devastò la terra, Benedetta Carlini si unisce al convento di Pescia, in Toscana, come novizia. Capace fin dalla tenera età di compiere miracoli, l'impatto di Benedetta sulla vita nella comunità è immediato e epocale. Recensione ❯
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Una fiaba semplice e antica raccontata secondo codici scomparsi, con gentilezza ed empatia. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è l'adattamento del romanzo del 1923 "Vele scarlatte" incentrato sull'emancipazione di una donna negli anni '20 e '30. Espandi ▽
Il soldato Raphael torna dalla Grande guerra al suo villaggio normanno, identificandosi come "l'uomo di Marie". Marie non c'è più, ma c'è una bambina di cui Raphael ignorava l'esistenza: è sua figlia Juliette, che diventerà la sua ragione di vita. Per lei l'uomo ricomincerà a fare il falegname, dimostrandosi l'artigiano migliore della zona e un eccellente intagliatore. Ad aiutarlo c'è Madame Adeline, una vedova di buon cuore che accoglie entrambi nella sua fattoria. Ma Raphael, Juliette e Madame Adeline non sono ben visti nel villaggio, che considera l'uomo colpevole di omissione di soccorso, e le donne due streghe - come ogni "femmina non addomesticata". Il loro è tuttavia un percorso di speranza, in attesa del passaggio delle vele scarlatte pronosticato a Juliette dalla maga del paese.
"Vele scarlatte" è un racconto dello scrittore russo Alexandr Grin che è un incoraggiamento a non arrendersi di fronte alle difficoltà, e Pietro Marcello ne rispetta la dimensione favolistica, valorizzandone però anche quella documentaria: fin dall'inizio la narrazione è intessuta di immagini d'archivio che mostrano il ritorno dei soldati e la vita dei primi anni del secolo scorso come un misto di operosità e ristrettezze.
Le vele scarlatte è una fiaba semplice e antica, raccontata secondo codici scomparsi, fedele a ritmi e relazioni che non ci sono più, e che invece sarebbe importante ritrovare. Recensione ❯
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Primo e glaciale capitolo della trilogia di Kieslowski, dedicato alla libertà. Con una straordinaria Juliette Binoche. Drammatico, Francia, Polonia1993. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
In un incidente d'auto Julie perde il marito, famoso compositore, e la sua bambina. Distrutta dal dolore, come farà a riprendere in mano la vita? Espandi ▽
In seguito a un terribile incidente d'auto Julie perde il marito Patrice, compositore musicale di fama internazionale, e la figlia Anna di sette anni. Dopo aver tentato il suicidio, l'elaborazione del dolore porta Julie a concedersi sessualmente al collega di Patrice, Olivier, da sempre innamorato di lei. Ma i sensi di colpa e la disperazione hanno la meglio e Julie si ritira nel solitario anonimato in un quartiere periferico di Parigi. Sarà una rivelazione sconvolgente a infonderle il coraggio per ricominciare a vivere e ad accettare il destino.
Discernere tra piano allegorico e piano narrativo è difficile, se non impossibile, nel cinema del regista polacco e Film blu è in questo senso esemplare, per la sua capacità di trasformarsi dallo stile asciutto, deprivato di emotività, della prima parte alla magniloquenza di un epilogo ai limiti del kitsch, che lavora - volutamente - per mezzo di immagini e accostamenti eclatanti e di sicuro impatto.
Straordinario il lavoro di sottrazione di Juliette Binoche (insignita della Coppa Volpi), un involucro svuotato di ogni emozione, pedinato e scrutato da una macchina da presa che ne asseconda gli sbalzi umorali anche sul piano stilistico. Recensione ❯
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Divertente, appassionato, profondo, un film vicino all'arte di arrangiarsi della commedia all'italiana. Commedia, Francia2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di due amici incorreggibili, Albert e Bruno: uno vive di espedienti e l'altro ha una vita privata disastrosa. Espandi ▽
I destini di Bruno e Albert s'incrociano casualmente. Entrambi hanno una cosa in comune: sono indebitati fino al collo e la loro vita personale è alla deriva. Si illudono che il loro debito possa essere estinto dalla Banca di Francia con l'intervento di Henri Tomasi che fa parte di un'associazione specializzata nel sovraindebitamento. Nel frattempo iniziano a frequentare senza convinzione un gruppo di attivisti ecologisti. Tra loro c'è anche Cactus, di cui Albert s'innamora. Ma sia lui che Bruno cercano di approfittare delle loro manifestazioni pubbliche per trarne un profitto personale.
Se tra circa trent'anni si girerà un film ambientato nei giorni d'oggi, viene subito da pensare a Un anno difficile. Perché sa raccontare il presente ma lo mostra anche come testimonianza per il futuro.
Il loro cinema non ha freni, accumula piuttosto che sottrarre, ma ha la stessa urgenza dell'opera di Stéphane Brizé. Per questo l'equilibrio formale apparentemente precario è invece uno dei suoi punti di forza e fanno di Un anno difficile un film divertente, appassionato e profondo. Non perdete i titoli di coda perché ci sono altri passaggi della storia decisivi. Recensione ❯
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Una scrittrice è in viaggio in Giappone. Cercherà di lasciarsi andare ma il fantasma del defunto marito è sempre presente. Espandi ▽
La casa di Sidonie, scrittrice francese, è vuota da quando il marito è morto tragicamente in un incidente. La donna la lascia quindi temporaneamente, cogliendo l’occasione di un viaggio in Giappone per degli impegni promozionali con l’editore che sta curando una riedizione del suo primo romanzo. All’arrivo, quest’ultimo la attende in prima persona, per accompagnarla in un esplorazione in varie tappe attraverso le meraviglie del paesaggio nipponico. Nella terza regia di Élise Girard c’è una classica associazione tra un viaggio letterale e uno interiore, che mescola dolore e ricordo con lo stupore inconsueto della negoziazione con un luogo che non ci appartiene. Nelle mani della regista c’è una materia narrativa esilissima, perfino ovvia, ma è una carta velina indispensabile per congiungersi al suo tocco lieve, che accarezza malinconia e un sottile filone di surreale brillantezza. È un cinema minimalista, elegante, adulto ma con un cuore leggero. Recensione ❯
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Una perla cesellata nel minimalismo sentimentale, un film capace di commuovere senza retorica né speranza. Drammatico, Francia, Cambogia2022. Durata 117 Minuti.
Selezionato a Un Certain Regard, la storia di una giovane donna alla ricerca dei suoi genitori biologici. Espandi ▽
Freddie ha 25 anni, da molto piccola è stata adottata da una coppia francese che l'ha cresciuta amorevolmente, ma per qualche recondito motivo le sue origini coreane rimangono per lei un nodo irrisolto. In maniera fortuita è costretta a trasferire il suo viaggio da Tokyo a Seoul, luogo in cui non riuscirà a ignorare il richiamo delle sue radici e finirà per mettersi alla ricerca della sua famiglia biologica. Freddie prova a ricostruire i pezzi sparsi della sua identità, cercando di comunicare con un padre alcolizzato e una madre che non vuole farsi trovare.
Davy Chou, filtrando la sua stessa esperienza di immigrato, compone un meraviglioso ritratto giocato sulla riduzione e sul minimalismo emotivo, che ha l'incredibile pregio di risultare toccante e illibato pur essendo imbevuto di un'irrimediabile disperazione di fondo.
Il regista con la sua finezza sentimentale e il suo stile, si conferma sempre di più un astro nascente del panorama cinematografico internazionale. Recensione ❯
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Un film semplice e disarmante sulla vita che racconta la brutalità dell'esistenza. Drammatico, Francia2022. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incontro casuale con un vecchio amico, Clément, si trasforma per Sandra in una relazione appassionata. Clément però è sposato e Sandra non può abbandonarsi a questo grande amore come vorrebbe... Espandi ▽
Un beau matin è un film semplice e disarmante sulla vita, nient'altro che la vita. Partendo da un'esperienza personale, Mia Hansen-Løve sceglie due regimi di rappresentazione: il travolgimento amoroso si riflette nel lutto di un padre che non è più veramente presente. Un uomo entra nella vita della protagonista e un altro se ne va. Qualcosa muore e qualcosa (ri)nasce spontaneamente, parole e gesti d'amore contro gli assalti di una malattia invalidante.
Un beau matin è senz'altro il film più carnale dell'autrice, alla fatalità della vecchiaia fa eco l'amore contrastato, all'orizzontalità tragica del genitore, ricoverato in clinica, fa eco l'orizzontalità degli amanti, spogliati letteralmente e psicologicamente. L'autrice segue la pendenza della sera e il movimento discendente della perdita della memoria e della coscienza del proprio caro ma poi parte alla ricerca di pepite di vita. Come in un verso di Battiato, il film trova "l'alba dentro all'imbrunire", il respiro dentro le scene più crepuscolari, trasformando in oro la pena, cavalcando il trauma e sormontandolo con la quiete della sua eroina. Recensione ❯
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