Daniele Luchetti articola il miracolo Carla Fracci e misura la sua vita con poetiche e tensioni estetiche. Biografico, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'arte dell'étoile che ha fatto del corpo la sua massima espressione e un riferimento per tutti gli artisti venuti dopo di lei. Espandi ▽
La pratica biografica è uno dei grandi fenomeni cinematografici (e letterari) contemporanei. La narrazione di una vita e l'enunciazione di una verità a proposito di quella vita rappresenta anche il cuore del nuovo progetto di Daniele Luchetti. Due anni dopo la morte di Carla Fracci, l'autore pesca nei suoi ricordi di infanzia quel primo incontro causale con l'étoile italiana, avvenuto anni prima a Cinecittà sul set di Verdi di Renato Castellani.
Daniele Luchetti articola quella figura introversa e lontana, quella lingua di gambe e di braccia che non smetterà mai di parlarci, di parlargli. Tra le parole e le immagini, tra le testimonianze e la memoria, fa capolino il miracolo Carla Fracci, bagliore bianco, scultura vivente cantata da Eugenio Montale.
Carla 'ci parla' di un mondo sotto una campana di vetro, con codici invariati nei secoli, che produce silhouette con ossa sporgenti, piccoli seni e chignon tirati. In equilibrio su quel luogo segreto e nodoso che erano i suoi piedi attraversa questo 'techetechetè d'autore' nutrito dagli archivi RAI. Recensione ❯
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Un debutto semplice e onesto sull'emigrazione dei lavoratori italiani del sud verso l'Europa. Drammatico, Italia, Francia2023. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto di formazione che racchiude in sè il rapporto tra padre e figlio, sospeso tra assenze e ritorni e l'incanto che nasce dallo sguardo di un bambino. Espandi ▽
La festa del ritorno, tratto dall’opera letteraria omonima di Carmine Abate, è la prima regia di Lorenzo Adorisio, che ha una grande esperienza come direttore della fotografia, e infatti anche in questo suo primo lungometraggio è autore dell’immagine. Il suo debutto, semplice, onesto e attento ai dettagli, racconta l’emigrazione dei lavoratori italiani del sud verso l’Europa come un andirivieni di partenze non volute e ritorni agognati da celebrare, un pendolo crudele che scontenta sia chi emigra che chi rimane a casa ad aspettare. Negli ampi paesaggi calabresi, nelle case dignitose, nelle strade di paese assolate e desertificate dall’emigrazione si respira la nostalgia verso una regione dove il lavoro manca ma che sa restare nel cuore di chi è costretto a lasciarsela alle spalle. Il regista accompagna i suoi personaggi e i suoi luoghi del cuore con gentilezza e affetto, accarezzandoli tutti, e regalando ad ognuno un suo momento, una sua storia personale, piccola o grande. Recensione ❯
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In un'azione di pulizia etnica Diritti trova l'occasione per delineare con rigore un personaggio seducente e complesso. Drammatico, Italia, Germania2023. Durata 175 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia è incentrata su Lubo, un nomade costretto a trovare un nuovo senso di giustizia dopo che lo stato svizzero gli ha portato via i suoi bambini. Espandi ▽
Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Confederazione Elvetica del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Fino a quando la Seconda Guerra mondiale incombente fa sì che il governo dichiari la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere. Lubo, mentre è in servizio, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto mentre la moglie, nel tentativo di proteggerli, ha trovato la morte. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi.
Diritti trova in un'azione di pulizia etnica, che si stenterebbe a credere che sia accaduta in Svizzera, l'occasione per delineare il personaggio più complesso della sua filmografia.
Franz Rogowski dà corpo, voce e inflessioni a un personaggio che la camera scruta seguendone e assecondandone l'azione. Diritti ci racconta un seduttore suo malgrado che, al contempo, non smette mai la ricerca dei propri figli anche se gli anni scorrono. Su tre di queste relazioni si sofferma e, in particolare, su quella di una cameriera d'albergo di origine italiana in cui Lubo vede qualcosa di più di un corpo che possa tenere viva la sua vendetta. Recensione ❯
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Una saga che si è spinta troppo oltre. Gioca sul sicure ma le cartucce erano già esaurite. Animazione, Commedia, Family - USA2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
I due trolls Poppy e Branch devono salvare il musicista Floyd, rapito da due popstar gelose. Espandi ▽
Giunto al terzo capitolo, dopo il primo del 2016 e il secondo del 2020, il film basato sulle bambole Troll Dolls create dal danese Thomas Dam nel 1959 ripete la formula DreamWorks basata su colori sparati, canzoni e avventure rocambolesche. Oltre al viaggio avventuroso alla ricerca del fratello imprigionato, in Trolls 3. Tutti insieme di idee originali ce ne sono poche. Probabilmente la DreamWorks ha spinto la saga oltre i suoi limiti come aveva fatto con gli ultimi due Shrek, ha movimentato il plot inserendo anche frammenti da film-concerto Il film aveva bisogno di una scossa, oltre a flashback, split-screen e musiche-compilation. Ha invece voluto giocare sul sicuro, ma le cartucce erano già esaurite. Recensione ❯
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Un'insegnante stringe un forte legame con cinque studenti che si trasformerà in qualcosa di pericoloso. Espandi ▽
Miss Novak, giovane insegnante con ambizioni 'purificatrici', viene assoldata da un liceo privato per tenere un corso nutrizionale innovativo. Raccolto un gruppo di studenti volontari, lo educa progressivamente al digiuno secondo un rito preciso e un protocollo stretto di meditazione. Il programma diventa presto insostenibile per i partecipanti. Le loro abitudini alimentari verranno completamente stravolte fino a ridursi al nulla, tra lo stupore e l'apprensione dei genitori. Assenti o ingombranti, quando decideranno di agire, per i loro figli sarà già troppo tardi.
Quattro anni dopo Little Joe, insidiosa opera di science-fiction intorno a una pianta geneticamente modificata, Jessica Hausner gira un altro film in lingua inglese, un altro film 'fantastico', una nuova satira gelida e sofisticata del modernismo occidentale.
Tra humour freddo e crudeltà formale, Jessica Hausner punta il dito su le derive contemporanee: le dottrine pericolose e la sfiducia nella scienza. E a questo punto il problema di Club Zero risiede nel suo tono beffardo e fasullo, che si prende costantemente gioco dei suoi personaggi e serve una morale reazionaria sulla stupidità umana, su una (neo)borghesia incapace nel suo isolamento di classe di interessarsi a d'altro che a se stessa. Recensione ❯
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La storia di Antonio e Nicole. Lui è un uomo di successo, lei è una donna brillante. Espandi ▽
Antonio è un uomo di successo, Nicole è una donna brillante. I due si sono amati intensamente e sono stati gli interpreti perfetti di una favola. Tuttavia, prima di arrivare al "vissero per sempre felici e contenti", il loro mondo è esploso e i due si sono trovati lontani, dispersi, pieni di rabbia, di colpa e di delusione. L'inevitabile separazione dura qualche anno e traccia un confine molto netto tra le loro vite. Ma il destino ha spesso una trama nascosta da tirare fuori al momento più opportuno.
Con un interessante cast, che riunisce intorno a Vincent Riotta, Maria Grazia Cucinotta, Anita Kravos e Daphne Scoccia, va in scena un racconto incentrato sul tramonto della vita di un uomo di mezza età al cui capezzale si stringono tutte le donne della sua vita, in una coralità di storie che rischia di perdere di vista proprio il protagonista.
La 'dittatura' della colonna sonora fa il paio con le riprese dei droni che mostrano un paesaggio così suggestivo, tra lago e montagna, da incantare un po' troppo il personaggio interpretato da Maria Grazia Cucinotta. Recensione ❯
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Un film ambientato in un universo immaginario ma dedicato a un soldato ungherese realmente esistito che si chiamava Peter Pan. Espandi ▽
1918, Altopiano di Asiago, pochi giorni prima della fine della Grande Guerra. Il giovane soldato austro-ungarico Peter Pan oltrepassa le linee nemiche. Solo, spaventato, in fuga, durante il suo percorso non incontra nessuno tranne una pattuglia di soldati italiani di cui fa parte il Capitano Don Chisciotte che però lo nota a malapena. Il paesaggio del territorio straniero gli fa tornare in mente alcuni nitidi ricordi d'infanzia dove ci sono la madre e il suo amico Maty morto in guerra. Sono i rari momenti di serenità. Poi Peter riprende il cammino. Il desiderio è quello di ritrovare un'isola in mezzo al mare che non esiste nel mondo reale.
Ci sono gli echi del cinema di Ermanno Olmi ma anche le tracce del documentarismo familiare di Alina Marazzi (di cui Pedote è produttore) nei ricordi d'infanzia che sono tra i momenti più coinvolgenti del film per il modo in cui dà forma al diario privato del protagonista.
Una lunga soggettiva, un viaggio prima della fine dove davanti agli occhi del protagonista, interpretato da Ondina Quadri, compaiono immagini del passato, visioni di un mondo incontaminato con echi che richiamano il cinema di Malick, in particolare The Tree of Life, proprio nello scarto tra il dramma che sta vivendo il soldato e la sua percezione individuale. Recensione ❯
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Liberamente ispirato a una storia vera, quella di Giorgia Righi, una giovane ragazza pesarese, affetta da Atassia di Friedrich, rara malattia di natura ereditaria. Espandi ▽
La storia raccontata nel film prende ispirazione dalla vera vita di Giorgia Righi, una giovane ragazza pesarese affetta da una rara malattia ereditaria: l'Atassia di Friedreich. Il film, sebbene racconti un dramma, è in realtà una storia di rivincita e riscatto sulla vita stessa. Recensione ❯
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Dall'omonima commedia di Giuseppe Manfridi, racconta la storia di Francesco è una ex promessa del calcio, con un passato nelle giovanili di una squadra di Serie A. Espandi ▽
Francesco è una ex promessa del calcio, con un passato nelle giovanili di una squadra di Serie A. Dopo vari insuccessi scolastici, suo padre lo ha costretto ad abbandonare il suo sogno. Nonostante tutto, lui non ha mai smesso di giocare a calcio, anche se solo per diletto, con gli amici. Il suo percorso s'incrocia con quello di Bala, il responsabile di un campetto di calcio a cinque: costui, impressionato dalle sue doti, contatta un procuratore sportivo e riesce ad organizzare un provino per Francesco. Bala organizza così una partita con i vecchi amici del ragazzo, per impressionare il procuratore, al fine di offrire a Francesco la seconda possibilità che la vita, spesso, in modo fortuito, riserva. Recensione ❯
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Un blockbuster che alterna passaggi godibili ad altri deludenti. Con una chiusura che piacerà ai fan. Azione, USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l'universo come "The Marvels". Espandi ▽
Un antico bracciale viene ritrovato dalla nuova Supremor Dar-Benn degli alieni Kree, che intende farne uso per salvare il proprio pianeta Hala. Il ritrovamento causa anche un varco nello spazio che Monica Rambeau, per conto della SABER ossia la divisione spaziale diretta da Nick Fury, si reca a esaminare con i propri poteri. Lo stesso fa Carol Danvers, alias Captain Marvel, dall'altro lato della galassia. Le due, entrambe dotate di abilità connesse allo spettro elettromagnetico e alla luce, scoprono che i propri poteri si sono "intrecciati" a quelli della giovane Kamala Khan, alias Miss Marvel.
Un espediente da pura commedia obbliga le tre supereroine di The Marvels a collaborare, ma il tono è più adatto a un'avventura della televisiva Miss Marvel che non all'epica degli Avengers, che hanno fatto la fortuna dell'Universo Marvel Cinematografico.
Al di là dei problemi del brand, il film di per sé ha una durata insolitamente ridotta, e alterna passaggi godibili - anche se pure ruffiani con gran presenza di gattini - ad altri invece deludenti. Le cose più rilevanti e probabilmente più gradite ai fan The Marvels le offre in chiusura, nell'epilogo e nella consueta scena durante i titoli di coda. Recensione ❯
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L'affascinante storia del Don Chisciotte rivive sul palco della Royal Opera House e sul grande schermo nell'interpretazione del Royal Ballet. Espandi ▽
Ispirato a un episodio del capolavoro di Cervantes, il balletto segue le vicende del goffo cavaliere Don Chisciotte e del suo fedele scudiero Sancho Panza mentre aiutano una disperata coppia di giovani amanti, Kitri (Mayara Magri) e Basilio (Matthew Ball), a coronare il loro sogno d'amore. Recensione ❯
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La storia del sensitivo torinese a cui molte star si sono affidate. Espandi ▽
Gustavo Rol chi è, soprattutto, cosa era costui? Il documentario si propone di ricostruire, attraverso molteplici testimonianze e ricostruzioni, sia di fiction che di animazione, la vita e l'attività di un uomo che per molti (e anche illustri) amici e frequentatori è stato dotato di capacità paranormali e per altri è stato soltanto un abile illusionista.
Anselma Dell'Olio affronta un personaggio che, in qualche misura, ha riassunto in sé pregi e difetti di quelli che erano al centro dei suoi documentari precedenti.
La regista lascia spazio sia a chi ne descrive le sorprendenti doti (utilizzate anche per proteggere la popolazione di San Secondo di Pinerolo dalle azioni dei tedeschi occupanti) sia a chi sta più dalla parte di Piero Angela che lo definì "un mediocre illusionista". Recensione ❯
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Un film che entra a fondo nelle parole di Gaber e ci ricorda che ogni sua canzone trasformava la libertà in partecipazione. Documentario, Italia2023. Durata 135 Minuti.
Un percorso lungo la vita e la carriera di Giorgio Gaber. Espandi ▽
Chi è stato Giorgio Gaber, per la musica italiana ma soprattutto per noi, che magari “non ci sentiamo italiani, ma per fortuna o purtroppo lo siamo”? È forse da questa domanda che è partito Riccardo Milani per raccontare uno dei cantautori più originali del nostro Paese, ma anche un teatrante, un filosofo, un pensatore politico e un “operatore culturale” nel senso più alto e nobile del termine. Gaber era “un intellettuale promiscuo”, come lo descrive Serra, “raffinato e popolare, di popolo e di élite”. Perché Gaber è stato immerso nel suo tempo sapendo sempre prevederne uno futuro. Milani entra a fondo nell’utilizzo che faceva Gaber della parola, fondamentale quando “dentro c’è la nostra vita”, e del suo “corpo scenico” che in teatro “sembrava posseduto”, rendeva “la parola visibile” e si trasformava in “melodia cinetica”. Io, noi e Gaber ricorda che ogni sua canzone aveva “uno spazio di incidenza”, cioè una volontà di intervenire sul reale trasformando la sua libertà in partecipazione. Recensione ❯
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Un panorama su Napoli, partendo dal Rione Sanità: un doc ampio, ricco e capace di andare oltre gli stereotipi. Documentario, Italia2023. Durata 107 Minuti.
Un giro tra i vicoli di Napoli tra opere d'arte, musica e teatro. Espandi ▽
Innamorati dell'Italia, non solo della Toscana, ma anche di Napoli: Sting e la moglie Trudie Styler, attrice, produttrice e regista che ha realizzato proprio a Napoli il suo terzo lungometraggio. Girato tra i vicoli popolari e i quartieri borghesi, con Dante Spinotti alla fotografia, il film attraversa le anime della città, dal cibo al Vesuvio, dalle opere d'arte al teatro dell'arte messo sempre in scena nella vita quotidiana, facendo risaltare i contrasti che la rendono una città unica, fatta di "luce e oscurità, vita e morte". Al centro naturalmente la musica. Tra i collaboratori, il rapper Clementino e lo street artist Jorit. Recensione ❯
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Un viaggio nella notte che funziona più come inchiesta che come doc. Ma lascia comunque qualcosa. Documentario, Italia2023. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un viaggio tra le notti romane in una città pazza e in continuo cambiamento. Espandi ▽
Roberto D’Agostino e Marco Giusti partono per un viaggio nella notte romana alla scoperta dell’anima e la storia della Città Eterna. Come Dante e Virgilio, oppure Ric e Gian e Tomas Milian e Bombolo vanno alla ricerca del volto più intimo e sorprendente di un labirinto di rovine unico al mondo che ha mantenuto nei secoli la sua identità. E in questo percorso nell’oscurità, attraversando le strade di Borgo Pio e navigando col barcone sul Tevere, incrociano romani di nascita e di adozione come Carlo Verdone, Vladimir Luxuria, Enrico Vanzina, Sandra Milo, Vera Gemma, Massimo Ceccherini, Carmelo Di Ianni e Giorgio Assumma. Alcuni ricordi sono più sentiti, altri invece diventano parte di un dialogo anche interessante ma del quale si diventa solo semplici ascoltatori. L’idea, nella sua disomogeneità, resta comunque intrigante. Recensione ❯
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