Prima di interpretare la stella della popular music americana Whitney Houston, l’attrice britannica Naomi Ackie aveva già alle spalle una solida carriera televisiva e cinematografica: oltre ad aver lavorato con registi del calibro di J.J. Abrams e aver recitato in serie TV di successo come Doctor Who e The End of the F***ing World, nel 2017 Ackie ha anche vinto un British Independent Film Award come miglior attrice esordiente per la sua interpretazione di Anna nel film Lady Macbeth di William Oldroyd. In Whitney - Una voce diventata leggenda (titolo originale Whitney Houston: I Wanna Dance With Somebody) - disponibile ora su CHILI -, Ackie viene diretta dalla regista Kasi Lemmons, nota soprattutto per il lungometraggio del 1997 La baia di Eva, prodotto e interpretato da Samuel L. Jackson. La sceneggiatura è invece affidata ad Anthony McCarten, che nel 2018 aveva già scritto un altro biopic musicale dedicato al frontman dei Queen Freddie Mecury: Bohemian Rhapsody. Vincitore di quattro premi Oscar e due Golden Globe, il lungometraggio sulla stella del rock ha avuto un successo strepitoso, affermandosi come il maggior incasso cinematografico del 2018.

Whitney - Una voce diventata leggenda è dedicato invece alla vita e alla carriera di colei che, per le incredibili doti canore, è stata soprannominata “The Voice”, la voce della musica pop degli anni Ottanta e Novanta. Il biopic segue Houston dagli inizi come giovane e predestinata corista per la madre Cissy - una cantante soul e gospel di successo - sino all’ultima esibizione ai Grammy del 2011 e alla tragica morte, avvenuta nel febbraio dell’anno successivo.

Scomparsa prematuramente nel 2012 a soli 48 anni, Houston ha avuto una vita burrascosa: al di là dell’enorme successo che le ha consentito di conquistare mercati musicali in precedenza preclusi alle cantanti afroamericane, ha anche avuto grossi problemi di tossicodipendenza e alcolismo, oltre a soffrire di bulimia e anoressia. Nel 2002 è stata coinvolta in un’aspra causa legale da cento milioni di dollari con il padre e manager John Houston e nel 2006 ha messo fine al turbolento rapporto con il marito e cantante R&B Bobby Brown, un uomo violento incline ad avere problemi con la legge. A vestirne i panni in Whitney-Una voce diventata leggenda c’è Ashton Sanders, noto per la sua interpretazione della versione adolescente di Chiron, il protagonista del pluripremiato Moonlight, vincitore nel 2017 di tre Oscar - tra cui Miglior film - e un Golden Globe. Accanto a Sanders e Ackie troviamo anche Stanley Tucci nel ruolo del produttore discografico Clive Davis - qui anche coproduttore del film -, che ha accompagnato la cantante nel corso della sua intera carriera, dagli esordi sino alla morte.

Il biopic non dimentica di far cenno alla parentesi cinematografica di Houston, ricostruendo il dietro le quinte di Guardia del corpo, un lungometraggio del 1992 in cui la cantante è protagonista insieme a Kevin Costner e di cui vengono ricreate alcune scene, alternate a frame reali del film. Di Guardia del corpo Houston ha curato anche la colonna sonora, divenuta la più venduta di tutti i tempi con 45 milioni di copie in tutto il mondo. Tra i suoi brani c’è anche I Will Always Love You, cover di un pezzo di Dolly Parton che ha avuto un enorme successo ed è ancora oggi il singolo più conosciuto della cantante afroamericana.

Whitney-Una voce diventata leggenda è quindi una biografia a 360° gradi su un’intramontabile icona della storia della musica in cui si alternano gradi interpretazioni canore - in cui è possibile sentire la vera voce di Ackie affiancata da alcune registrazioni di Houston - a momenti più difficili e personali della vita della cantante. In vero stile Bohemian Rhapsody - nel cui finale viene riprodotta per intero l’esibizione dei Queen al Live Aid di Londra del 1985 -, anche in Whitney-Una voce diventata leggenda è possibile rivivere una delle più grandi performance della “Voce” della musica pop americana: il celebre medley eseguito agli American Music Awards del 1994, ricreato in tutta la sua durata. Non mancano altre esibizioni iconiche della cantante, come quella dell’inno nazionale al Super Bowl del 1991e quella del concerto per Nelson Mandela tenuto in Sud Africa.