The Afterparty

Film 2022 | Commedia

Regia di Christopher Miller. Una serie con Tiffany Haddish, Sam Richardson, Zoe Chao, Ike Barinholtz, Ben Schwartz. Cast completo Genere Commedia - USA, 2022,

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Ultimo aggiornamento venerdì 4 marzo 2022

Un detective indaga su una morte avvenuta durante un afterparty.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
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CRITICA
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CONSIGLIATO N.D.
Afterparty con delitto.
a cura della redazione
giovedì 8 giugno 2023
a cura della redazione
giovedì 8 giugno 2023

Dopo una reunion di ex compagni di scuola, la celebre pop star Xavier (Dave Franco) invita un gruppo nella sua villa per un afterparty: peccato che il padrone di casa venga ucciso. La detective che indaga sul caso (Tiffany Haddish) decide di interrogare sul posto gli invitati. La serie si struttura così in episodi dedicati a ognuno dei coinvolti, i quali, raccontando i fatti e le premesse personali da prospettive diverse, rivelano via via segreti e retroscena imprevisti. La detective Danner, schietta e con uno spiccato senso dell'umorismo, aggiunge elementi metatestuali con le sue similitudini cinematografiche per inquadrare i ruoli dei sospettati. La serie sembra confermare il trend di un rinnovato interesse per i gialli comici ben congegnati, da Cena con delitto - Knives Out a Only Murders in the Building.

Episodi: 8
Regia di Christopher Miller.

Meno effervescente della prima stagione, la serie presenta comunque alcuni ottimi episodi

Recensione di Andrea Fornasiero

Aniq, innamorato di Zoë fin dal liceo, ha finalmente una stabile relazione con lei e li ritroviamo insieme, diretti verso il matrimonio della sorella di Zoë, Grace, con un milionario delle crypto valute. Al ricevimento Aniq vuole ottenere dai genitori di Zoë la benedizione per la proposta di matrimonio all'amata, ma la tensione lo porta a incappare in una gaffe dietro l'altra. A far precipitare però la situazione è un nuovo delitto: il mattino dopo la cerimonia il milionario viene trovato morto avvelenato nel suo letto. La madre di lui sospetta Grace e la minaccia vantando di essere amica dello sceriffo, per questo Aniq e Zoë chiedono aiuto a Tanner, che nel mentre ha lasciato la polizia per scrivere un libro sul caso Xavier. Di fronte al blocco del foglio bianco, l'ex poliziotta accetta di tuffarsi in una nuova indagine.

Un nuovo omicidio, nuovi sospettati e nuovi "film mentali", ma pure stesso formato e vecchie conoscenze per la seconda stagione di The Afterparty, meno effervescente della prima ma con alcuni ottimi episodi.

Due tra le migliori puntate sono non a caso firmate dal co-ideatore della serie, Christopher Miller, stella lucente di Hollywood che tra le altre cose è produttore dei film animati di Spider-Man e regista di The Lego Movie e 21 Jump Street. Miller si era dedicato alla prima stagione con dedizione totale, dirigendo tutte e otto le puntate, ma naturalmente un personaggio con le mani in così tanti progetti non poteva ripetere una simile performance, anche perché, visto il successo, gli episodi sono aumentati a dieci.

Le due che Miller ha diritto di proprio pugno sono però le più cinefile e raffinate: la prima è una parodia dei classici del noir in bianco e nero, con la voce over che commenta attraverso frasi nonsense, ma pure con il tono da duro tipico della scuola hard boiled; la seconda dileggia con affetto il cinema di Hitchcock e in particolare il tema della donna che viene portata alla pazzia. Un soggetto che offre facile lancio per situazioni via via più paradossali, quasi da commedia demenziale, sempre però interpretate senza banali ammiccamenti da un'ottima Elizabeth Perkins (che qualcuno ricorderà come la Celia di Weeds).

Anche John Cho ha un personaggio memorabile, lo zio simpatico amato dalle nipoti ma in realtà con un segreto, che racconta in forma di melodramma musicale per via della propria precedente carriera di ballerino. Se ora è una sorta di giramondo (tanto da chiamarsi Ulysses) con atteggiamenti new age, in passato competeva invece al tango, esprimendo il suo dolore in figure di ballo sotto la pioggia - in modo tanto improvviso quanto irresistibile. L'episodio è diretto da Peter Atencio, regista che ha senz'altro avuto più fortuna in Tv che al cinema, e che però non ha partecipato ad altre puntate.

Forse anche per questo tutti gli altri episodi, per quando sempre ben realizzati, non riescono a ripetere i fasti della prima stagione. La formula già nota senz'altro non aiuta, ma alcune scelte sono poco ispirate: una cosa è rifare Hitchcock, un'altra è scimmiottare Wes Anderson, che già in rete viene imitato da anni da giovani film-maker con trailer nel suo stile, come ormai hanno iniziato a fare anche le Intelligenze Artificiali. Pretestuoso è poi raccontare di Grace che entra nel mondo del ricco futuro marito come fosse la giovane ingenua di più umili origini in un dramma in costume: il tema si presta solo fino a un certo punto, visto che qui non c'è una rigida famiglia inglese bensì una casata americana, ben più rilassata nei propri riti sociali.

Il primo episodio gioca in modo metatestuale con l'idea di sequel: è il classico secondo capitolo di una rom-com, dove entrano in scena i genitori e ci si sposta nella commedia degli equivoci o nello slapstick. Discreto invece, e senz'altro appropriato stilisticamente, l'episodio heist movie con tanto di split screen, dedicato a un personaggio che da subito sfoggia un accento britannico troppo marcato per essere vero, rivelandosi infatti un ridicolo truffatore. Non male anche la puntata su come Tanner ha lasciato la polizia, che richiama i thriller anni '90 tra sesso e psicologia, ma che di certo non vale quanto quella della scorsa stagione sui police drama - che aveva anche qualcosa da dire oltre a essere più divertente. Sul finale arrivano poi mini-parodie dei video di TikTok con i loro filtri, delle soap opera anni 80 e persino di Pet Sematary, inoltre la risoluzione del caso è convincente, lasciando quindi un buon ricordo a dispetto della delusione per le blande puntate iniziali. Se ci sarà com'è probabile una terza stagione, si auspica una riduzione degli episodi e della loro durata in favore di una maggior concentrazione sui ritmi della commedia, che sono il vero asse portante della serie.

Episodi: 10
Regia di Christopher Miller.

Tra comedy e giallo, una pazzia scatenata sposata a un incastro di notevole ingegno cinematografico e narrativo

Recensione di Andrea Fornasiero

A una rimpatriata del liceo si ritrovano vecchi compagni di scuola, cambiati dal passare del tempo ma in qualche caso pronti a tornare sui loro passi, verso gli amori di gioventù. Uno di loro, Xavier, è diventato una superstar e invita un gruppo ristretto all'afterparty nella sua villa sulla scogliera. Qui, cadendo dal balcone, perde la vita. La detective Danner ha solo una notte per risolvere il caso, perché al mattino sarà passato a un suo borioso rivale. Interroga così i vari partecipanti all'afterparty, ognuno con la propria storia e il proprio modo di raccontarla.

Otto capitoli per otto stili diversi: The Afterparty è un piccolo tour de force interamente diretto da Christopher Miller, che segue con agilità un fil rouge giallo tra i filoni della commedia.

I vari partecipanti raccontano, per lo meno in alcuni punti chiave, la stessa storia, ognuno dal proprio punto di vista e con il proprio stile, si passa così dalla commedia romantica all'high school musical, dall'action comedy à la Fast & Furious all'animazione, dalla parodia dei thriller a quella dei police procedural, dei teen drama e persino dei programmi per bambini. Che Miller, ideatore e in buona parte anche sceneggiatore della serie, abbia firmato la regia di tutte le puntate, nonostante i suoi innumerevoli impegni da produttore e regista, è una chiara testimonianza di quanto abbia a cuore questo progetto. E il suo entusiasmo è contagioso, perché appena si scopre il gioco delle varianti stilistiche, con la seconda puntata, si innesca la curiosità di vedere quali saranno le prossime invenzioni. Il terzo episodio poi vanta tre canzoni originali una più brillante dell'altra, sia per i testi sia per le idee di coreografia, anche in questo caso variando tra generi diversi: hip hop, teen pop e ballata.

La cosa più sorprendente è però come tutto questo viene efficacemente rimontato nel finale, dove alcune scene sono sinteticamente ripresentate assemblando le versioni precedenti e svelandone varianti e incongruenze. Dettagli che erano sotto gli occhi del pubblico, probabilmente troppo impegnato a divertirsi per farci davvero caso.

Tutto torna e stimola a rivedere la serie per far caso a quel che ha notato la detective, una irresistibile Tiffany Haddish, che quest'anno è passata dall'intenso Il collezionista di carte alla comedy autoironica di The Afterparty con la nonchalance propria solo dei grandi attori. Un plauso anche a Dave Franco, che incarna perfettamente la viscida star Xavier, mostrandone però anche la vulnerabilità giovanile nell'episodio ambientato nel passato. Alla sceneggiatura non poteva mancare poi il contributo di Phil Lord, l'abituale collaboratore di Miller fin dai tempi di Piovono polpette. Qui partecipa alla scrittura dell'episodio con inserti animati, una tecnica questa usata per dare corpo ai vari ruoli che una donna e madre deve ricoprire.

C'è spazio poi anche per il cinema d'autore, omaggiato con ironia in un breve flashback dedicato alla regista intellettuale che partecipa alla festa. E ovviamente la puntata dedicata al passato della detective Danner non poteva mancare di sarcastiche riflessioni sulla condizione nera, il suo rapporto con la polizia e la sua rappresentazione in Tv.

Quella di Miller è quindi una pazzia scatenata sposata però a un incastro di notevole ingegno cinematografico e narrativo, oltre che al sentire comune della Hollywood odierna. Il suo è un gioco cerebrale, ma l'adesione con cui accompagna i suoi personaggi, a volte ridicoli o patetici, non manca affatto di empatia. Senza la pretesa di voler essere uno spaccato sociale, finisce comunque per fare un ritratto generazionale che parte dagli stereotipi ma, anche grazie al cast e alla tenerezza di diversi momenti, riesce a scavalcarli. The Afterparty dà infatti corpo a figure sopra le righe eppure dotate di piccolezze e meschinità che li rendono assolutamente umani.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 22 febbraio 2022
Alice Cucchetti
Film TV

Dopo aver rigirato fra le loro mani d'oro sogni di mattoncini e arcobaleni anarcoidi, Phil Lord e Chris Miller concertano un incubo a orologeria: che potrebbe esaurirsi nell'imbarazzante rimpatriata scolastica di un gruppo classe a 15 anni dal diploma, ma invece esplode in un post serata che si trasforma in un whodunit con il ritrovamento del corpo del padrone di casa, ex zimbello del liceo divenuto [...] Vai alla recensione »

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giovedì 8 giugno 2023
 

Regia di Christopher Miller. Una serie con Tiffany Haddish, Sam Richardson, Zoe Chao, Ike Barinholtz, Ben Schwartz. Dal 12 luglio su Apple TV. Guarda il trailer »

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