Regia di François Ozon. Un film con Isabelle Adjani, Denis Ménochet, Hanna Schygulla, Stefan Crepon, Khalil Ben Gharbia. Da giovedì 18 maggio al cinema.
È insieme sincero e costruito il nuovo film di François Ozon, una cifra che ben si adatta alla filmografia di un regista eclettico e multiforme, da sempre abile nell’ingegnerizzare la poesia della materia cinematografica. Peter Von Kant rappresenta il suo omaggio ultra-dichiarato al film originale e alla figura tutta di Fassbinder: da Petra a Peter, Ozon cambia il genere del protagonista e apre degli squarci nel tessuto di un cult del 1972, che i quattro atti teatrali e il singolo appartamento riempiva di melodramma lesbico.Rimane un divertissement ricco di spunti, primo tra tutti la performance di Ménochet che trova un ruolo in grado di mettere in discussione la sua intensa fisicità e trovare nuovi sfoghi al suo lato più vulnerabile. Mimo e mimetico, Ozon esprime amore attraverso la rilettura, in un atto di suprema auto-indulgenza che fa felici gli appassionati e lascia agli altri delle interessanti questioni aperte, ad esempio su quanto sia camp rivisitare il camp.
Il film Peter Von Kant, diretto da François Ozon, è distribuito da Academy Two e in uscita giovedì 18 maggio.