Con l'ultima stagione la serie comedy surreale sull'identità nera americana si conferma la più originale di questi anni. Su Disney+. GUARDA ORA »
di Andrea Fornasiero
Una stazione senza uscita; una vendetta spropositata; il confronto intergenerazionale tra star musicali; una faida tra sorelle per l'attenzione del padre anziano; un produttore e regista con delirio di onnipotenza; un assassino che colpisce la viralità dei social; una giornata in campeggio e una in campagna; un mockumentary su un'immaginaria Disney a direzione black; infine una giornata ad Atlanta dai toni tipicamente onirici.
Sono le storie della quarta e ultima stagione di Atlanta, la comedy surreale sull'identità nera americana che si conferma la serie più originale di questi anni.
Una puntata vagamente alla Inception, tra immersioni in vasca che sprofondano in sogni su più livelli ed espedienti per riconoscere la realtà simili alla trottola di Cobb/Leonardo DiCaprio (ma più surreali, naturalmente). Come per Cobb, che Darius sogni o sia desto rimane questione in sospeso, ma non importa, perché non sono mai state le risposte a interessare agli autori di Atlanta, fino alla fine intenti a scrutare nella follia e nelle contraddizioni del contemporaneo.