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La persona peggiore del mondo, un viaggio di emozioni che conferma il talento di Joachim Trier

Presentato in Concorso al Festival di Cannes, il film chiude la trilogia d'Oslo del regista.
di Mathilde Narros

Renate Reinsve (36 anni) 24 novembre 1987, Solbergelva (Norvegia) - Sagittario. Interpreta Julie nel film di Joachim Trier La persona peggiore del mondo.
giovedì 15 luglio 2021 - Focus

Julie, trentenne norvegese, è in piena ricerca di stabilità professionale e amorosa. Dopo aver riflettuto su una carriera da psicologa, decide di dare una svolta alla sua vita. Si lancia nel mondo della fotografia e consolida la sua relazione andando a vivere con il compagno Askel, celebre autore di fumetti. Ad una festa, la ragazza incontra il giovane Eivind e tra i due nasce un'inaspettata e profonda intesa. Entrambi fidanzati, passano la notte insieme chiedendosi quali siano i limiti da non infrangere per rimanere fedeli ai propri partner. Questo incontro darà il via ad una lunga introspezione in materia di relazioni, carriera professionale e norme sociali.

Joachim Trier ritorna nella sua amata capitale norvegese per concludere la trilogia d’Oslo, composta da Reprise e Oslo, August 31st. Il film segue le vicende di Julie (Renate Reinsve) che naviga tra le incertezze della vita. La giovane donna rifiuta le norme sociali e, nonostante la sua forza ed intelligenza, è perennemente alla ricerca di se stessa e del proprio posto nel mondo. È chiaramente la rapperesentazione di una donna dei nostri tempi ma The Worst Person in the World non ha bisogno di fare leva sul femminismo per conquistare il pubblico. Si tratta di un film che supera l’identità di genere per essere intimo, esistenziale e volto ad una riflessione sulla condizione umana.

L’elegante segmentazione in 12 capitoli scandisce il tempo e dona un ritmo più sostenuto ai molteplici momenti di vita, interpretabili come un susseguirsi di tanti piccoli racconti. È raro, infatti, concentrarsi così tanto sulla vita e sull’interiorità di una trentenne. La protagonista dimostra che non esiste un limite d’età per costruirsi o formarsi: si può sempre cambiare strada e affrontare diversamente la vita. C’è un lato rassicurante, in questo mare di incognite.
 

Parlando sempre di limiti, l’incontro con Eivind (Herbert Nordrum) esplicita i misteri, le contraddizioni e i problemi delle relazioni amorose. Durante la serata, i due personaggi stabiliscono di non tradire i propri partner e meditano sulla soglia da non oltrepassare. È tradire, il ballare insieme? Il confidarsi segreti mai detti a nessuno? E sentire l’odore dell’altro? Julie ed Eivind compiono tutte queste azioni e tornano a casa fingendo che non sia successo niente ma i due, per una strana coincidenza, si rivedranno presto. Le relazioni amorose hanno un ruolo fondamentale e il film spiega che per far sì che una relazione duri, l’amore non basta. È un gioco ad incastri, bisogna saper vivere insieme, condividere pensieri e mentalità.
 


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