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Le seduzioni, Zagarrio ci offre tanto materiale per riflettere sulla freddezza come sentimento di privazione. Bella l'ambientazione e bravo Andrea Renzi

Tratto dal romanzo di Lidia Ravera "Le seduzioni dell'inverno", l'opera sviscera il mondo degli intellettuali. Da giovedì 22 febbraio al cinema.
di Giancarlo Zappoli

martedì 13 febbraio 2024 - Recensioni

Stefano è un editore che, divorziato, ha una relazione con una giovane scrittrice della quale però non apprezza l'opera seconda. Un giorno a casa sua compare Sophie. È una cameriera che l'ex moglie gli ha mandato per mettere un po' d'ordine nel suo appartamento. Stefano, che non si è mai veramente innamorato, inizia a provare per lei un sentimento sconosciuto.

Zagarrio, critico cinematografico e docente universitario, conosce bene il mondo degli intellettuali e quindi sa come dirigere, lavorando sul personaggio, un attore versatile come Andrea Renzi. Un altro pregio del film è l'ambientazione napoletana depurata da qualsiasi ammiccamento partenopeo. 

Nel film si universalizza la riflessione su una condizione umana che non è poi, purtroppo, così inusuale. Quella cioè di chi non manifesta i sentimenti giungendo fino a negarli a se stesso per timore di essere coinvolto e poi magari ferito nell'intimo. La seduzione comporta necessariamente l'inganno? A questo interrogativo ognuno può tentare di dare una risposta confrontandola con il finale del film. 

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