Titolo originale | Ha'berech |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Israele, Francia |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Nadav Lapid |
Attori | Nur Fibak, Avshalom Pollak . |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 giugno 2021
Un regista si trova improvvisamente a dover affrontare due difficili battaglie. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, Al Box Office Usa Ahed's Knee ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 45,9 mila dollari e 5,7 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO N.D.
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Un regista israeliano si getta nel mezzo di due battaglie destinate a fallire: una contro la morte della libertà, l'altra contro la morte di una madre.
Nadav Lapid, al suo terzo lungometraggio, porta alle estreme conseguenze la lacerazione fisica e spirituale con il suo paese. Il rifiuto del protagonista di Synonymes nei confronti di cultura e lingua ebraica guadagna i caratteri di una denuncia urlata proprio entro i confini israeliani. Il grido di protesta di Y. il regista protagonista di Ahed's Knee si carica di odio e amore, senso di colpa e gratitudine [...] Vai alla recensione »
Dopo l'Orso d'oro, Lapid torna con un film piccolo, involuto, rancoroso, irrequieto, perfettamente dentro quel ripensamento del cinema che attraversa la stanca produzione d'autore di oggi, tutta un soppesare il ruolo di quest'arte nel passato, in forma autobiografico-nostalgica, e nel presente, in forma di domanda su quel che si può, oggi, o si dovrebbe.
Se non fossimo in Israele, se non vigesse l' incubo della guerra perenne, se l' autoflagellazione non avvenisse in un deserto pietroso, ma soprattutto se l' autore non fosse Nadav Lapid (Orso d' oro a Berlino 2019) potremmo pensare che al centro di "Il ginocchio di Ahed" vi sia un regista in piena crisi di mezza età e di ispirazione. Invece trattandosi dell' enfant prodige del cinema di Gerusalemme [...] Vai alla recensione »
Quarto lungometraggio di Nadav Lapid, Ha'berech (Ahed's Knee) corre per la Palma d'Oro: una prima volta per il regista israeliano. Reduce dal successo di Synonymes, Orso d'Oro a Berlino nel 2019, ritrova parzialmente temi e atmosfere, non il valore: tanto ambizioso quanto confuso, autobiografico quanto solipsistico prima e arruffapopolo dopo (e fuori tempo massimo), prende il titolo internazionale [...] Vai alla recensione »
Un regista israeliano si reca nel deserto di Arava per proiettare un suo film. Avvicinato da una giovane funzionaria del Ministero della cultura, con la quale sembra avere una forte attrazione, scopre in realtà che la sua presenza nasconde altro. Lapid, dopo l'Orso d'oro conquistato con "Synonimes" torna con forza a criticare il governo israeliano e nel frattempo rielabora il lutto della madre (che [...] Vai alla recensione »
Per Nadav Lapid ogni film è una questione esistenziale, un terreno di confronto con la propria identità di artista, di regista, di israeliano, di figlio. Sua madre Era Lapid, montatrice di tutti i suoi film, è morta nel 2018 durante la postproduzione di Synonimes, il suo film precedente, Orso d'oro a Berlino nel 2019, che già affrontava la sofferenza di un ragazzo senza patria, famiglia e lingua, cocciutame [...] Vai alla recensione »
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Il festival è partito, nella sua edizione «fuori stagione» - che fa pensare al bel romanzo di Marie NDiaye - la luce è cambiata, in strada i vacanzieri, caftani bianchi e abbronzatura perfetta nella folla dei saldi che si sono appena aperti. Saranno tutti spettatori del festival, come ha detto Frémaux? Chissà. Forse di qualche serata con star - per ora non c' è stato il tempo di andare a vedere cosa [...] Vai alla recensione »
In lizza per la Palma d'oro è stato presentato anche «Ahed's Knee» di Nadav Lapid, regista israeliano reduce dal successo al Festival di Berlino due anni fa con il sopravvalutato «Synonymes».Protagonista è proprio un regista israeliano, fortemente ispirato allo stesso Lapid, che arriva in un remoto villaggio in mezzo al deserto per presentare uno dei suoi film.