Standing ovation al Sundance Film Festival 2020. L'omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi ricostruito dal premio Oscar Bryan Fogel. Su MioCinema.
di Tommaso Tocci
Opinionista e giornalista saudita che negli anni aveva assunto posizioni sempre più critiche verso il regno del suo paese, fino a lasciarlo per rifugiarsi in America dove scriveva per il Washington Post, Jamal Khashoggi fu ucciso all'interno del consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul, dove si era recato per ottenere un certificato necessario alle prossime nozze con la fidanzata, Hatice Cengiz.
Quest'ultima lo ha atteso fuori dai cancelli e non lo ha mai più rivisto, testimoniando poi alle Nazioni Unite in sua memoria. L'attività di "dissidente" di Khashoggi viene ricostruita prima, durante e dopo la sua morte, attraverso l'intervista a Omar Abdulaziz, un attivista che insieme a Khashoggi aveva deciso di ribellarsi alla morsa oscurantista in cui il governo ha stretto il loro paese.
Il brutale assassinio di Khashoggi, avvenuto nell'ottobre 2018, è uno di quegli eventi che sfida la percezione tutta contemporanea di un mondo ultra-visibile, ultra-connesso e ultra-trasparente.