Anno | 2019 |
Genere | Commedia drammatica, |
Produzione | Italia, Messico |
Durata | 73 minuti |
Regia di | Ascanio Petrini |
Attori | Pasquale Donatone . |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Wanted |
MYmonetro | 3,22 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 18 giugno 2020
Una commedia all'italiana decostruita, amara e impossibile. In Italia al Box Office Tony Driver ha incassato 2,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Pasquale un giorno decide di cambiare nome e farsi chiamare Tony. Perché sebbene nato a Bari, a 9 anni, a metà degli anni Sessanta, vola oltreoceano con la famiglia e cresce da vero americano. Tassista di professione a Yuma, viene arrestato a causa del suo "secondo lavoro": trasportare migranti illegali negli Stati Uniti attraverso la frontiera messicana. È così costretto a scegliere: la galera in Arizona o la deportazione in Italia. Rientrato in Puglia, si ritrova a vivere solo in una grotta a Polignano a Mare e guarda l'Italia come un piccolo Paese immobile, senza opportunità e senza sogni. Ma Tony non è disposto ad arrendersi...
Un po' di anni fa Ivano Fossati cantava "Saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro".
Oggi il maledetto muro che Pasquale (che si sente Tony) ha piantato nella testa è quello che Donald Trump vorrebbe sempre più lungo e sempre più impenetrabile: quello alla frontiera tra Messico e Stati Uniti. Ascanio Petrini al suo primo lungometraggio ha saputo tradurre in immagini da grande cinema l'incontro con quello che è sicuramente un Personaggio (con la maiuscola necessaria) nel senso più completo del termine. Con un volto che ricorda quello di Harry Dean Stanton e con un senso di appartenenza che nulla sembra poter vincere, Tony permette al regista di costruire un ritratto che potremmo definire 'alla Minervini' senza con questo voler nulla togliere alla sua originalità di sguardo. Perché questo driver non è un santo. Spacciava droga e conserva una considerevole dose di disprezzo razzista sia verso gli afroamericani sia verso i messicani. Quello che emerge con forza, nell'analisi che una camera che occupa tutto lo schermo e cita a distanza il Woody Guthrie di This Land is Your Land ci propone, è una personalità complessa. Siamo davanti a un uomo che si avverte per la prima volta come diviso in due: da una parte un Paese che non sente e non ha mai sentito come proprio (l'Italia) che potrebbe in qualche modo accoglierlo e dall'altra quello dal quale vorrebbe essere amato (così come dai figli) che invece lo rifiuta. Nel suo atteggiamento, nella sua rabbia, nella sua voglia di sormontare ostacoli che un sano realismo gli dovrebbe presentare come insormontabili Pasquale è Tony. È americano fino al midollo e Petrini, scavando nelle rughe del volto di un uomo che a 53 anni si ritiene 'vecchio', ci sollecita delle domande sapendo che non dimenticheremo facilmente questo 'deportato'.
TONY DRIVER disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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€10,99 | – | |||
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E' un documentario che ho trovato su Sky alle 6:00 di mattina, inizialmente l'ho snobbato per poi ritrovarmelo mentre facevo zapping e l'ho visto. A modo suo Pasquale Donatone che si fa chiamare Tony è un personaggio, catturato al confine mentre aiutava i migranti messicani a passare il confine viene deportato e catapultato in un mondo che non è suo, in una vita nuova che [...] Vai alla recensione »
C'è un confine, innanzitutto. Separa il Messico dagli Stati Uniti ed è qui che clandestini disperati ogni giorno cercano di passarlo in cerca del Sogno americano. Pasquale Donatone lo conosce bene: sta da 40 anni negli Usa, da quando arrivò bambino da Bari con i genitori. Si è fatto una famiglia, moglie, divorzio, e due figli. Conosce quel muro perché, da tassista a Yuma, aiutava i clandestini a passare [...] Vai alla recensione »
Tony Driver è il titolo del film di Ascanio Petrini presentato alla Settimana Internazionale della Critica della 76^ Mostra del cinema di Venezia. Ma è prima di tutto il suo protagonista. Un protagonista che richiama, già a partire da questo soprannome, il Taxi Driver di Scorsese, incarnazione emblematica - il regista, prima ancora che il personaggio interpretato da De Niro - dell'italoamericano negli [...] Vai alla recensione »
Quest'anno gli indizi sparsi qui a Venezia, spesso immagini di grande profondità espressiva e novità formale, che si sedimentano anche molto tempo dopo la visione, essendo già passati un buon Martone e il magnifico Martin Eden di Marcello, finora il capolavoro di tutta la Mostra, e in attesa di un Maresco che non ha mai deluso lasciano pensare che sia l'anno buono per il cinema italiano, a prescindere [...] Vai alla recensione »
Sradicamento, identità, famiglia, viaggio, cultura, frontiere e un'ancora di salvezza: la memoria. Moltiplicando tutto per due si ottiene la vita di Pasquale "Tony Driver" Donatone, anti-eroe Bigger than Life, e protagonista oggi alla Settimana Internazionale della Critica dell'unico concorrente italiano della sezione autonoma creata dal SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani). [...] Vai alla recensione »
Nel 2012, a 49 anni, Pasquale Donatone è stato deportato dagli Stati Uniti a Polignano a Mare. Nonostante vivesse negli Usa da 40 anni e avesse due figli, Pasquale ha commesso un errore fatale: non ha mai richiesto la cittadinanza americana. Così, arrestato a Yuma mentre faceva entrare illegalmente dei messicani in Arizona, è stato espulso ed è dovuto tornare in Puglia.
L'idea più interessante di Tony Driver, il documentario d'esordio di Ascanio Petrini presentato a Venezia 76 dalla 34ma Settimana Internazionale della Critica, sta nella reciproca assenza tra il personaggio e lo sfondo in cui si colloca. Un'assenza che si configura come vero e proprio rigetto, qualcosa a metà strada tra l'espulsione e il rimbalzo, tra il dramma dell'esclusione e della separazione e [...] Vai alla recensione »
Ha un innato magnetismo Pasquale, che lo rende immediatamente affascinante, sempre in bilico tra l'essere persona o personaggio. Alle spalle una vita che ne fa una figura da romanzo: nato a Bari, trasferitosi ancora bambino negli Usa, si reinventa come Tony. Aiuta i clandestini a fuggire dal Messico fino a quando lo arrestano. Costretto a scegliere tra la galera o il rimpatrio in Italia, rientra in [...] Vai alla recensione »
Pasquale Donatone è figlio di migranti. All'età di nove anni segue, infatti, i genitori che, da Bari, si trasferiscono negli USA, in cerca di una vita migliore. Si sente, per questo, americano a tutti gli effetti. Ha lì tutta la sua vita, cominciata con le scuole e l'apprendimento di una lingua che ora sente più sua dell'italiano della prima infanzia.
America America. Pasquale Donatone è nato a Bari nel 1963. Ma all'età di nove anni si è trasferito a Chicago con la famiglia. Da quel momento, ha vissuto sempre negli Stati Uniti, diventando un americano a tutti gli effetti: bandiera a stelle e strisce, baseball, pollo fritto, stivali e cappellone. Lì ha trovato moglie, lì sono nati i suoi figli. Eppure non ha mai fatto richiesta di cittadinanza.
Opera prima del barese Ascanio Petrini, già cortista, unico italiano alla 34esima Settimana della Critica, Tony Driver inquadra l'eponimo, all'anagrafe Pasquale Donatone, nato a Bari, espatriato negli States a metà anni Sessanta all'età di nove anni, professione tassista a Yuma, finché non viene pizzicato in un blitz anti-immigrazione: trasporta illegalmente quattro messicani, e da non cittadino americano [...] Vai alla recensione »