Titolo originale | La piazza della mia città - Lo Stato Sociale |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Paolo Santamaria |
Attori | Enrico Brizzi, Luca Carboni, Matilda De Angelis, Gianluca Farinelli, Michele Mellara Gianni Morandi, Lo Stato Sociale, Alessandro Rossi (II), Luis Sal. |
Uscita | giovedì 17 settembre 2020 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,09 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 15 settembre 2020
Le riprese del concerto de Lo Stato Sociale nella loro città di Bologna. In Italia al Box Office La piazza della mia città - Bologna e Lo Stato Sociale ha incassato 14,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Bologna, 12 giugno 2018: dopo diverse difficoltà si tiene in Piazza Maggiore il concerto di Lo Stato Sociale, la formazione cittadina che a febbraio ha ricevuto un’attenzione mediatica enorme dopo l’esibizione al Festival di Sanremo con "Una vita in vacanza". A due anni da quel live gratuito, a cui la sopraintendenza all’archeologia, belle arti e paesaggio aveva inizialmente opposto il veto sull’opportunità culturale dell’evento, la band si ritrova per le vie e i locali della città a ragionare su quell’esperienza e sul valore simbolico di quella piazza.
Luogo immortalato da Lucio Dalla nell'omonima canzone (1976), Piazza Grande da secoli abbraccia potere politico (palazzo D’Accursio, sede del Comune) e clericale (la Basilica di San Petronio e la fontana del Nettuno) in un’unica stretta, accogliendo contemporaneamente la comunità sul “crescentone” (rimando alla focaccia lievitata, com'è chiamata in città) cioè la pavimentazione centrale, emergente rispetto al livello circostante.
Su quella distesa di pietre in granito sono avvenuti alcuni dei passaggi storici e sociali più determinanti per il Paese, filtrati e ancora pulsanti nel Dna dei bolognesi: la guerra di Resistenza, la Liberazione, gli scontri del ’77, le manifestazioni sindacali, i funerali dell’attentato alla stazione ferroviaria del 2 agosto 1980. Ma è anche stata il teatro di un memorabile concerto dei Clash (1980) ed è diventata location delle proiezioni all'aperto della rassegna estiva “Sotto le stelle del cinema” e del Festival Cinema Ritrovato, a cura dalla Cineteca di Bologna, che qui fornisce rari documenti d’archivio e vedute della piazza (“tutte le volte che ci sono stato con qualcuno non di Bologna, mi hanno detto «questa cosa l’ho vista succedere solo qui», dice Lodo Guenzi). Infine, anche del concerto de Lo Stato Sociale (che in realtà lì avevano già suonato): a difesa del diritto della band di esibirsi si era schierato infatti sui social, dov’è popolarissimo, Gianni Morandi, sbloccando ogni ostacolo burocratico.
La piazza della mia città di Paolo Santamaria (già alle prese con la scena musicale italiana nel dirigere Ex Otago - Siamo come Genova) avvicenda alle riprese di quella performance le interviste a diversi rappresentanti della cultura in città, approfondendo i pensieri dei componenti della band, che come statuto si dà l’abolizione del concetto di leader: in ordine di apparizione, Francesco Draicchio, Enrico Roberto, Alberto Guidetti, Ludovico Guenzi e Alberto Cazzola. Ognuno di loro si riserva un momento da solista e approfondisce le linee condivise del gruppo: testimoniare l’era del precariato e della violenza, ripristinare un senso di collettività e di amore, non prendersi troppo sul serio, fare del realismo senza dimenticare cantabilità né ballabilità, criticare il sistema temperandolo col graffio sovversivo degli Skiantos (con un’apparizione del fondatore Fabio Testoni e della statua di Daniele Rossi dedicata a Freak Antoni) il loro parlare per slogan paradossali, sradicando frasi fatte e idee preconfezionate. Esponendosi, facendo i nomi, che si tratti di multinazionali petrolchimiche, dei responsabili della morte di Federico Aldrovandi o dell’unico politico in platea sanremese a non averli applauditi nella festa sanremese.
Attorno ai “regaz” una polifonia di voci di artisti e figure chiave della cultura della città si esprime sul ruolo di avanguardia e laboratorio civile che Bologna ha rivestito dal dopoguerra in poi. Il concerto osteggiato in piazza, insomma, si fa pretesto per riporre in chiave pop il tema democratico dello spazio politico, l’agorà, e dell’indipendenza dell’arte dal potere. Curioso, inedito crossover di documento storico e film su una band, che è al contempo anche vivace, lepido e smaltato veicolo di promozione del territorio.
Bologna, giugno 2018. Il concerto in Piazza Maggiore de Lo stato sociale, la band che ha portato l'indie italiano sui palchi di Sanremo. Un evento che ha fatto la storia della musica italiana. Sceso dai palchi di tutto il Paese, il gruppo si rivela in un documentario diretto da Paolo Santamaria, raccontando del suo prezioso rapporto con la piazza e la città magica che si muove intorno. Fra le interviste a personaggi come Matilda De Angelis, Gianni Morandi e Luis Sal, unite a esilaranti immagini d'archivio selezionate dai registi bolognesi Mellara e Rossi, la musica diventa protagonista di un indimenticabile show al centro di una delle piazze più iconiche d'Italia. Sullo sfondo, la città rossa che si trasforma e pullula di vita.
LA PIAZZA DELLA MIA CITTÀ - BOLOGNA E LO STATO SOCIALE disponibile in DVD o BluRay |
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Tutto parte dal concerto di Lo Stato Sociale, la band bolognese che si è tenuto in Piazza Maggiore il 12 giugno 2018. Partono alcuni successi come Mi sono rotto il cazzo, La musica non è una cosa seria, Una vita in vacanza (brano che è arrivato secondo al Festival di Sanremo), Amarsi male e la versione di Sono un ribelle mamma degli Skiantos. Parlano i protagonisti del gruppo: Francesco Draicchio, [...] Vai alla recensione »
Ah, che bellezza le piazze: ci si incontra (e scontra), si scambiano baci e si costruisce la democrazia, in «aperta rivolta all'eccesso di intimità». Figurati poi se l'arena in questione è la piazza Maggiore di Bologna: neanche un libro potrebbe tesserne esaustivamente le lodi. Tra un aperitivo e l'altro ci provano purtuttavia i regaz di Lo stato sociale, che insieme a un'altra manciata di bolognesi [...] Vai alla recensione »