La città che cura

Film 2019 | Documentario, +13 89 min.

Titolo internazionaleThe Caring City
Anno2019
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata89 minuti
Regia diErika Rossi
AttoriMonica Ghiretti, Plinio Postogna, Roberto Parisi, Maurizio Brandolin .
Uscitagiovedì 9 maggio 2019
TagDa vedere 2019
DistribuzioneLo Scrittoio
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,06 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Erika Rossi. Un film Da vedere 2019 con Monica Ghiretti, Plinio Postogna, Roberto Parisi, Maurizio Brandolin. Titolo internazionale: The Caring City. Genere Documentario, - Italia, 2019, durata 89 minuti. Uscita cinema giovedì 9 maggio 2019 distribuito da Lo Scrittoio. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,06 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 maggio 2019

Il racconto del progetto di salute pubblica presente nel quartiere di una periferia come tante. In Italia al Box Office La città che cura ha incassato 2,6 mila euro .

Consigliato sì!
3,06/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,18
CONSIGLIATO SÌ
Cronaca di un rivoluzionario esperimento sociale e terapeutico a Trieste, tra osservazione e partecipazione.
Recensione di Raffaella Giancristofaro
martedì 7 maggio 2019
Recensione di Raffaella Giancristofaro
martedì 7 maggio 2019

Microaree è "un progetto di salute e coesione sociale" nato nei primi anni 2000 nei quartieri periferici di Trieste e inaugurato a Ponziana, un complesso abitativo particolare, popolato di anziani, molti dei quali vivono soli e tendono a non uscire più di casa. Qui si attiva un portierato sociale attorno al quale ruotano diversi servizi, tra cui un piccolo ambulatorio, ma il luogo è inteso soprattutto come centro di aggregazione sociale. Perché la finalità della medicina territoriale o "cura nel territorio" è far sentire gli abitanti del quartiere parte di un tessuto sociale e di un luogo fisico, non solo "pazienti", meri recettori di farmaci e terapie.

Attorno alla Microarea di Ponziana non orbita solo chi deve essere seguito nella cura, accompagnato alle visite o coinvolto in attività socioricreative: c'è anche chi è volontario e chi non necessita di assistenza medica ma cerca semplicemente compagnia.

Modello encomiabile, dalla forte componente utopica (alla base del film il libro 'La città che cura. Microaree e periferie della salute', a cura di Giovanna Gallio e Maria Grazia Cogliati Dezza, 2018), basato su una correlazione diretta tra condizioni sociali e possibilità di cura, Microaree è un esperimento avanzato che spesso nemmeno gli stessi operatori sociosanitari riescono a definire - anche se è ben differenziato dalla cosiddetta "medicina ospedaliera" - e soprattutto a comunicare correttamente, alle istituzioni e all'esterno.

La triestina Erika Rossi (Il viaggio di Marco Cavallo, Tutte le anime del mio corpo), ha finora lavorato molto sulla propria città, che dalla rivoluzione in campo psichiatrico portata a inizi '70 da Franco Basaglia ha dedicato particolare attenzione al tema della cura. Qui la regista si mette, con discrezione e rispetto, al seguito di Monica (Monica Ghiretti), una delle operatrici sociosanitarie del gruppo di lavoro ripreso di tanto in tanto nel film durante le riunioni operative e di verifica che hanno il sapore dei migliori confronti collettivi di Ken Loach.

La macchina da presa segue Monica "sul campo" con tre uomini che vivono soli: Plinio, ex pianista professionista, qualche patologia legata all'età avanzata ma mani ancora molto agili sulla tastiera; Roberto, in terapia riabilitativa molti anni dopo l'ictus che l'ha colpito profondamente nella parola, e Maurizio, ex tossicodipendente in terapia col metadone.

La scrittura del film sapientemente evita di sottolineare il meccanismo che si svela agli occhi di chi guarda, anzi: pochi dialoghi dicono tutto e un montaggio efficacissimo permette di entrare gradualmente nella relazione terapeutica, in un rapporto alla pari. È una specie di miracolo - anche tenendo conto della delicatezza delle patologie descritte - favorito senz'altro dall'indiscutibile empatia della "protagonista" e dei suoi assistiti (come anche del medico con cui lavora) ma soprattutto da una notevole capacità di sintesi e bilanciamento dei vari aspetti e motivi del racconto: quello urbanistico, tra il cortile e il centro commerciale senza identità; quello privato, riprendendo il paziente oggi e lasciando lo spettatore immaginare la sua vita precedente, ma in primo luogo quello relazionale, nel documentare silenziosamente l'accrescimento reciproco di esperienza e affettività.

Alla fine il problema "burocratico" - cioè la necessità di trasmettere l'efficacia del modello terapeutico e il senso di un'esperienza, quantificarla con i dati - si integra in maniera naturale con la parte che documenta gli effetti positivi di Microarea sui tre uomini e tutta la comunità: la missione si compie e invita chi guarda a farne tesoro, imitarla. Tratto da un soggetto di Gino Pennacchi, il film ha vinto la Borsa di sviluppo del premio Solinas documentario 2017.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 9 maggio 2019
Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi

Erika Rossi continua il suo percorso personale dentro tutte le anime di Trieste con un nuovo tentativo di ridefinire il tragitto cittadino attraverso il racconto di lotte nascoste, umanità dimenticate, piccoli ma coriacei atti di resistenza e risposta condivisa all'isolamento. Dopo il ritratto privato di Lorena Fornasir del film precedente, La città che cura ritrova il respiro corale di Trieste racconta [...] Vai alla recensione »

martedì 7 maggio 2019
Alice Cucchetti
Film TV

"Curare" è un verbo dalle molte sfumature, che attraversano la terminologia medica e approdano a relazioni e sentimenti. Prescrivere rimedi per guarire da una specifica malattia e prendersi cura di qualcuno, adattandosi al suo bisogno per il tempo necessario sono due lati diversi della stessa cosa: il secondo, più complesso, raro e sfuggente, è oggetto del doc di Rossi che, dopo Trieste racconta Basaglia, [...] Vai alla recensione »

martedì 23 aprile 2019
Giampiero Raganelli
Quinlan

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NEWS
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martedì 16 aprile 2019
 

Una periferia come tante, in cui la solitudine e le difficoltà rendono la vita più difficile: Plinio, un anziano pianista ipocondriaco, non vuole più uscire di casa, Roberto affronta la fatica di vivere dopo un grave ictus, Maurizio paga lo scotto di [...]

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