Burton riscrive a modo suo il capolavoro Disney e trova l'equilibrio tra le richieste del mercato e il proprio immaginario. Recensione di Marianna Cappi, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
La guerra è finita, Holt Farrier torna al suo circo, che non va molto bene. Il direttore punta sul cucciolo di elefante in arrivo, ma, alla nascita è furioso, a causa delle sue grandi orecchie. Milly e Joe, invece, si affezionano e scoprono una straordinaria abilità: Dumbo può volare!
C'è più Tim Burton in questo rifacimento, che per quanto assomigli al classico Disney del '41, poggia le zampe su altre basi: stare uniti, fare famiglia, essere versatili, come Rongo The Strongo, forzuto in vestaglia e ufficio stampa. Non c'è niente che non sia prevedibile, la scaletta è dettata e rodata, ma è lo sguardo che cambia.
Quello con cui Tim Burton riscrive la storia dei capolavori Disney in un finale che vola, come una piuma, di citazione in citazione.
In occasione dell'uscita al cinema di Dumbo, Gaia Petronio interpreta la recensione di Marianna Cappi.