Ieri a Roma l'anteprima di Tre volti, film del regista iraniano condannato dal 2010 a non poter più uscire dal suo Paese. Dal 29 novembre al cinema.
Una serata per Jafar Panahi. Il regista iraniano condannato dal 2010 a non poter più uscire dal suo Paese e a non poter più girare film, è stato celebrato ieri sera alle 20.30 al Cinema Giulio Cesare di Roma, con un'anteprima per il pubblico romano del suo ultimo film Tre volti (guarda la video recensione), Premio per la Migliore Sceneggiatura a Cannes 71. Alla serata sono intervenuti tanti ospiti che, in segno di solidarietà/protesta, si sono fatti ritrarre accanto a lui, virtualmente presente grazie a una sagoma a grandezza naturale.
Tre volti sarà in sala dal 29 novembre distribuito da Cinema di Valerio De Paolis.
Già Orso d'Oro per Taxi Teheran, il regista iraniano Jafar Panahi torna a girare in clandestinità per riflettere sulla condizione della donna e del cinema in Iran.
Panahi è stato condannato nel 2010 e per una durata di tempo illimitata a non realizzare più film, a non scrivere più sceneggiature, a non rilasciare più interviste e a non uscire più dal suo paese, pena 20 anni di carcere per ogni interdizione violata, ovvero una potenziale sanzione complessiva di 80 anni di detenzione. La condanna è stata confermata in appello nell'autunno 2011.
Malgrado i divieti, ha però continuato a scrivere e girare, realizzando This is Not a Film (2011) e Closed Curtain (Orso d'Argento per la Sceneggiatura alla Berlinale 2013); poi Taxi Teheran (Orso d'Oro e Premio Fipresci a Berlino 65) e quest'ultimo, Tre volti, con cui ha partecipato per la prima volta al Concorso del Festival di Cannes, vincendo il Premio per la Migliore Sceneggiatura.