Titolo originale | Styx |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Germania, Austria |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Wolfgang Fischer |
Attori | Susanne Wolff, Gedion Wekesa Oduor, Alexander Beyer, Inga Birkenfeld, Gedion Oduor Wekesa Kelvin Mutuku Ndinda, Dominik Böth, Anika Menger, Mario Mangion, Chris Spiteri, Charlie Galea, Simon Sansone, Felicity Babao. |
Uscita | giovedì 15 novembre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Cineclub Internazionale |
MYmonetro | 3,34 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 novembre 2018
Una donna e un'avventura che la cambierà facendole affrontare in mare aperto la sofferenza umana. In Italia al Box Office Styx ha incassato 30,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Una dottoressa decide di prendersi una pausa dal lavoro e di salpare in solitaria sulla sua barca a vela da Gibilterra ad un’isola incontaminata nell’Oceano Pacifico. Il suo viaggio sembra scorrere serenamente finché, dopo una brutta tempesta, si imbatte in un peschereccio arenato pieno di profughi africani in grave difficoltà. Alcuni di loro provano a raggiungerla, ma solo un giovane ragazzo ce la fa. Insieme cercano di chiamare i soccorsi che tardano ad arrivare, mentre la situazione si fa sempre più drammatica. La donna si troverà quindi ad un bivio: provare ad aiutare gli uomini e le donne bloccati sull’imbarcazione oppure farsi da parte ed aspettare aiuti adeguati.
Fino a metà del film di Wolfgang Fischer non si capisce bene cosa voglia simboleggiare questo viaggio solitario in mare. Le immagini sono affascinanti e l’assenza di dialoghi aumenta le suggestioni di questa sfida alla natura incontaminata; ma un’avventura così estrema sembra essere destinata a celare qualcosa di più profondo. Ed infatti così è.
L’incontro con la barca alla deriva dei profughi fa scattare un meccanismo narrativo in cui entrano in conflitto umanità, sopravvivenza, giustizia e solidarietà. E se in una situazione di soccorso organizzato queste tematiche emergono comunque inevitabilmente, lo fanno con più potenza se ad essere coinvolta è la coscienza di un solo individuo.
La solitudine elimina qualsiasi elemento estraneo a questioni strettamente umane e pone la problematica del soccorso in mare in una prospettiva nuova, originale dal punto di vista cinematografico. Non c’è pietismo nel racconto, non ci sono sovrastrutture nella costruzione del personaggio della protagonista: è una donna che si pone delle domande legittime sulla possibilità di un solo individuo di intervenire in uno stato di crisi di altre persone e che non riesce a trovare risposte da altri se non da se stessa.
Il film si apre poi, come è lecito che sia, anche a riflessioni di tipo politico, ovvero come in questi casi alcune azioni siano al limite tra giusto e sbagliato, oppure come delle vite umane siano oggi in balia di leggi sconsiderate e mezzi insufficienti. Ma non pare essere questo il punto centrale di un’opera che mette lo spettatore di fronte ai limiti del singolo. Che colloca nella responsabilità civile il senso di appartenenza alla razza umana. Che fa del mare un palcoscenico neutro condiviso da superstiti e perduti, avventurieri e fuggitivi, salvati e abbandonati.
Styx di Wolfgang Fischer Rieke (Susanne Wolff) è una dottoressa tedesca esperta di pronto soccorso che passa la sua vacanza in barca a vela. Va in solitaria su Asa Gray, un guscio di 12 metri a vela e motore, partendo da Gibilterra diretta verso l’isola Asuncion, situata nell’oceano Atlantico a nord di S. Elena: il fazzoletto di terra è un paradiso tropicale per un [...] Vai alla recensione »
Il problema dell'immigrazione visto dallo sguardo privato di una donna bianca, tedesca, benestante, capace nel suo ruolo di medico, 40enne e libera, padrona di sé e della attrezzatissima barca a vela da 12 mt. con cui sola vuole raggiungere l'isola atlantica di Asunciòn a 1600 km. dalla costa africana, in cerca di natura, quasi un paradiso terrestre incontaminato, una vacanza [...] Vai alla recensione »
Styx è diretto da Wolfgang Fischer con uno stile documentaristico, forse per rendere più realistico e coinvolgente il dramma umano alla base del soggetto, fin dal breve antefatto ambientato nelle strade di Colonia e successivamente nel porto di Gibilterra con belle immagini dall’omonima Rocca e delle bertucce che la popolano. Il film piacerà sicuramente agli amanti delle traversate oceaniche in solitaria [...] Vai alla recensione »
Il film interessante di Wolfgang Fischer, Styx, Germania-Austria, con la brava Rieke (Susanne Wolff) ci permette un pieno di importanti riflessioni. Rieke è un medico capace e inossidabile, si occupa di medicina d’urgenza, una branca della medicina dove la scienza soverchia l’arte, sa dove e come mettere le mani, quasi sempre. Ovviamente ha bisogno di staccare anche lei, ogni tanto. [...] Vai alla recensione »
Cosa fare se ti ritrovi sola in mezzo all'oceano con la tua piccola barca a vela e a poche decine di metri da te c'è un peschereccio carico di migranti che sta per colare a picco? La Guardia costiera ti suggerisce di non immischiarti, stanno arrivando loro a soccorrerli e un tuo intervento potrebbe aggravare ulteriormente la situazione perché i migranti potrebbero essere spinti a buttarsi in mare, [...] Vai alla recensione »
Wolfgang Fischer, almeno nel suo film più recente, Styx, mostra una passione per i mondi paralleli esibiti attraverso esempi fin troppo diretti. Da un lato, il «nostro» mondo, quello nel quale ci si può far male correndo in macchina e dove si viene soccorsi in tempi rapidissimi protetti da una serie di regole ferree che puniscono l'omissione di soccorso.
Medico di pronto soccorso e velista, Rieke (Susanne Wolff) vola dalla Germania a Gibilterra. Da là andrà in solitaria con il suo Asa Gray, un dodici metri, fino all'Isola di Ascensione, uno scoglio di origine vulcanica a nord di Sant'Elena. Con sé porta un libro dal titolo suggestivo: La creazione del Paradiso. A partire dal 1850, anche per suggerimento di Charles Darwin, l'isola è stata trasformata [...] Vai alla recensione »
Parte come sailing-drama, traversata in solitaria a vela nell'oceano con tempesta, modello All is lost e Resta con me, diventa una tragedia del soccorso. Medico ER, esperta skipper, in vacanza la 40enne Rike fa rotta con la sua cruiser da Gibilterra all'isola di Ascensione. Superato un nubifragio, al mattino si trova davanti un peschereccio carico di migranti.
Presentato al Festival di Berlino nella sezione Panorama, ha ottenuto il premio della giuria ecumenica e il Label di Europa Cinemas, ha vinto il prestigioso Human Rights Film Award 2018 ed è uno dei tre finalisti al premio Lux del Parlamento europeo. La protagonista è una donna (Suzanne Wolff), medico, appassionata velista, che parte da una Gibilterra solare - dove le scimmie selvatiche scorrazzano [...] Vai alla recensione »