Il 18 gennaio 2024 è una data indimenticabile per tutti gli amanti di SKAM Italia (guarda la video recensione), poiché Netflix dà il benvenuto alla sesta stagione della saga. Il liceo J. F. Kennedy di Roma torna a brillare sotto i riflettori, e questa volta il palcoscenico è tutto per Asia, interpretata da Nicole Rossi, che dovrà affrontare le sfide travolgenti dell’adolescenza.

SKAM Italia (guarda la video recensione), nata nel 2018 dall’estro creativo di Ludovico Bessegato, inizialmente per TimVision, poi per Netflix, e prodotta da Cross Productions, è una gemma nell’universo dei remake della serie norvegese originale. Versione italiana del format SKAM, nonostante alcune difficoltà industriali la serie ha lentamente coinvolto un pubblico giovane e locale. La serie originale norvegese, trasmessa online dal 2015 al 2017, ha portato innovazione alla televisione teen, con clip video datate e sincronizzate con gli eventi della trama. SKAM Italia, mantenendo tanto il titolo originale quanto il suo formato peculiare, è iniziata nella primavera del 2018 con la protagonista Eva (Ludovica Martino) e si è poi protratta in stagioni via via concentrate su altri personaggi, affrontando tematiche autentiche e rispettando la diversità.

Il fenomeno globale, l’adattamento italiano e i fan
SKAM Italia ha subito diverse fasi di adattamento, inclusi cambiamenti nella distribuzione e nella produzione, mantenendo alcune caratteristiche chiave e contemporaneamente introducendo innovazioni significative. Le decisioni di produzione e distribuzione sono state inevitabilmente influenzate dalla necessità di adattarsi alle esigenze del pubblico italiano e di rispondere alle dinamiche industriali nostrane. Da Oslo a Roma, SKAM ha incantato il pubblico globale con le sue storie coinvolgenti e con una narrativa che, seppur ambientata in diverse parti del mondo, continua a tessere il delicato filo delle esperienze giovanili, dando voce a una generazione in cerca di autenticità. Rispetto alle altre produzioni localizzate, però, SKAM Italia rappresenta un caso unico, in quanto mostra più chiaramente di altri come l’adattamento di un formato televisivo vada oltre la semplice replica, richiedendo una riconsiderazione approfondita del punto di partenza: il successo della serie risiede, prevalentemente, nel creare un legame con il pubblico italiano, mantenendo al contempo la sua identità all’interno del contesto globale. Spesso considerata come la migliore versione all’interno dello SKAMverse per le modifiche alla trama, lo stile direttoriale e le scelte estetiche, SKAM ITALIA è cresciuta nel tempo, con riconoscimenti da parte del pubblico e di una fanbase devota.

Il fandom, diviso oggi tra i fan originali e i nuovi spettatori attratti da Netflix, è un altro aspetto interessante del prodotto, che ha portato alla nascita di fazioni e contrasti tra le varie fanbase; una distinzione che si applica principalmente ai fan italiani, escludendo i fan internazionali. Un simile livello di coinvolgimento deriva da una costante ricerca di autenticità e dall’approfondimento delle emozioni vicine alla realtà dei teenager, elementi che non possono essere trascurati dal momento che vengono riconosciuti dai fan stessi nel corso della visione, reagendo emotivamente e spesso esprimendo i propri sentimenti sui social network. L’engagement dei fan dimostra il successo della serie, cresciuto gradualmente nel panorama televisivo italiano, conquistando il pubblico su Timvision e, successivamente, su Netflix; ma è anche un chiaro esempio di coinvolgimento produttivo: Netflix stessa, dapprima co-produttrice della serie, entrò in scena proprio in risposta alle proteste della fanbase, successive alla decisione di arrestare la produzione.
 

L’intramontabile viaggio nell’anima giovanile italiana
SKAM Italia si addentra in territori complessi, affrontando con coraggio temi cruciali come le prime relazioni, la scoperta dell’orientamento sessuale (come nel caso di Martino, interpretato da Federico Cesari, che affronta il coming out e l’attivismo LGBTQ+, linea narrativa che ha ottenuto elogi per la sua rappresentazione complessa ed empatica dell’omosessualità), l’abuso sessuale, il consenso e il revenge porn (in questo caso rimarchevole l’interpretazione di Benedetta Gargari nei panni di Eleonora), la salute mentale e la mascolinità tossica, la religione e le scelte di vita determinanti. Un’immersione senza filtri nell’animo degli adolescenti italiani, capace di mantiene così lo spirito dell’originale e adattando la narrazione a una prospettiva locale.
Le prime cinque stagioni ci hanno introdotto a Eva, Martino, Eleonora, Sana (Beatrice Bruschi) ed Elia (Francesco Centorame), regalandoci uno sguardo approfondito nelle pieghe delle loro vite. La svolta è arrivata con la quinta stagione, portando un vento fresco con nuovi protagonisti, ma senza mai abbandonare la magia originale. La sesta stagione promette di mantenere questo incanto, riportando sul palco i volti ormai noti dei precedenti protagonisti in una festa di continuità generazionale, che offre uno sguardo ancora più ravvicinato alle intricanti relazioni adolescenziali.

La serie non è solo un fenomeno produttivo e di visualizzazioni, ma ha anche conquistato i cuori della critica. In particolare, Michela Murgia ha elogiato SKAM Italia per la sua capacità di esplorare con delicatezza e autenticità una vasta gamma di temi, dalla formazione sentimentale al multiculturalismo, senza mai scadere nella banalità. Uno degli aspetti distintivi della serie è la sua abilità nell’adattare le trame alla cultura italiana. Pur rispettando il format originale norvegese, SKAM Italia evolve in modo unico, catturando le sfumature della società italiana. Dagli storici vicoli di Trastevere al maestoso Colosseo, ogni scena è una pittura visiva avvincente che dà vita alle storie.
La “vergogna”, tema centrale che ha attraversato tutte le stagioni, offre uno sguardo penetrante alle sfide quotidiane degli adolescenti ed è uno degli strumenti narrativi che ha permesso alla serie di distinguersi per la sua capacità nel trattare questioni complesse come il tradimento, l’omosessualità e le sfide culturali, il tutto condito da un tocco di umorismo che la rende accessibile a un vasto pubblico.

La conquista dei Social Network
SKAM Italia ha conquistato anche i social network, diventando un fenomeno su Instagram e TikTok, con milioni di post e video che testimoniano il legame profondo che la serie ha creato con la generazione Z. Gli stessi giovani interpreti della serie sono costantemente coinvolti in questo rapporto emozionale con l’audience; Beatrice Bruschi, ad esempio, interprete di Sana nella quarta stagione, ha più volte sottolineato l’importanza di interpretare ruoli che affrontano tematiche delicate, come la religione musulmana nel suo caso.

La serie, con la sua mancanza di filtri tra realtà e sceneggiatura, offre uno sguardo sincero all’adolescenza, diventando una guida preziosa per i giovani che cercano rappresentazioni significative. SKAM Italia è più di una serie TV: è un riflesso delle esperienze giovanili contemporanee, un faro per la generazione Z. Il suo impatto culturale e sociale, unito alla sua capacità di esplorare temi rilevanti, lascia un segno indelebile nella storia della televisione italiana, e l’attesa trepidante per la sesta stagione su Netflix è solamente l’ultima traccia di questo straordinario viaggio nell’anima giovanile italiana.