Eva

Film 2018 | Drammatico, Sentimentale, +16 102 min.

Regia di Benoît Jacquot. Un film con Isabelle Huppert, Gaspard Ulliel, Julia Roy, Marc Barbé, Richard Berry. Cast completo Titolo originale: Eva. Genere Drammatico, Sentimentale, - Francia, 2018, durata 102 minuti. Uscita cinema giovedì 3 maggio 2018 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,51 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 7 maggio 2018

Uno scrittore e due donne: da un lato la fidanzata che tenta il suicidio, dall'altro una squillo d'alto bordo. In Italia al Box Office Eva ha incassato 66,1 mila euro .

Consigliato nì!
2,51/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,13
PUBBLICO 2,91
CONSIGLIATO NÌ
Jacquot affronta la sfida di girare un film che è di fatto un remake cercando di far dimenticare l'originale.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 19 febbraio 2018
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 19 febbraio 2018

Bertrand è stato badante di un anziano scrittore a cui ha sottratto, al momento della morte, il testo inedito di uno spettacolo teatrale attribuendosene la paternità. Ottenuto il successo sul palcoscenico è ora messo sotto pressione dall'impresario che gli ha versato un cospicuo anticipo per una nuova pièce. Conosciuta del tutto per caso una misteriosa donna che si fa chiamare Eva e che si prostituisce chiedendo alti compensi, cerca di trarre dagli incontri con lei materia per una creatività di cui è privo.

All'origine di questo lavoro di Benoit Jacquot c'è un romanzo della Serie Noire datato 1946 scritto da James Hadley Chase. Da quel romanzo già Joseph Losey nel 1962 aveva tratto un film con lo stesso titolo avente al centro Jeanne Moreau.

La realizzazione fu travagliata da contrasti con la produzione che portarono a un'opera che non risulta tra le più ricordate nella filmografia del regista. Ora Jacquot, come era già accaduto con Diary of a Chambermaid, affronta la sfida di girare un film che è di fatto un remake cercando di far dimenticare l'originale. Va detto che la visione invita a condividere la posizione dei produttori che nel passato hanno convinto il regista a rinunciare all'impresa.

È vero che Isabelle Huppert è diventata l'interprete privilegiata per chi voglia portare sullo schermo un personaggio femminile dalla sessualità non solare. Questo però invita inevitabilmente a fare un confronto tra l'età che la Moreau aveva quando accettò lo stesso ruolo e quella dell'attrice francese. Ognuno può andarsele a verificare rendendosi conto che, per quanto ben portata (come si usa dire) la differenza c'è e mette in gioco la tenuta complessiva della vicenda soprattutto se messa a confronto con Julia Roy che qui è la fidanzata del protagonista.

All'epoca il suo ruolo era affidato a Virna Lisi. Ma questo sarebbe ancora il difetto minore se non ci trovassimo dinanzi all'ennesima riproposizione del personaggio del finto scrittore che ha rubato la materia prima e che ora non sa come confermare il proprio status. Con in aggiunta un pericoloso effetto boomerang: Bertrand cerca faticosamente di scrivere un nuovo testo teatrale, privo di qualità, utilizzando i dialoghi che ha con Eva che sono parte della sceneggiatura firmata da Taurand e Jacquot.
Se a tutto ciò si aggiungono elementi prevedibili (come la ricomparsa del marito della donna) ci si può rendere conto che un film di Jacquot con una sceneggiatura originale sarebbe stato più stimolante di questo remake.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 18 maggio 2018
Irishcoffee''74

Un noir duro e credibile - di fattura e di gusto tipicamente francesi -, e tuttavia di non agevole assimilazione. Il focus narrativo si dipana a partire da un antefatto illecito e per nulla inconsueto nel mondo del teatro: l’incauto e avventato sfruttamento dell’oggetto di un furto d’arte. “Corpo del reato” è nella fattispecie un copione vergato in veneranda [...] Vai alla recensione »

mercoledì 10 ottobre 2018
noureddine el harti

Se c’è qualcosa di nobile nell’arte, oltre alla sua magia, questo sta nel fatto che esiste, secondo me, tra l’esprimerla e il percepirla qualcosa di umano (telepatia, feeling o altro). A volte però, quante cazzate si percepiscono per arte, quali alchimia tra ciarlatani! Uscire come film francese nel 2018 ispirato da un romanzo datato 1946 scritto da un inglese, condiziona [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 maggio 2018
Flyanto

"Eva"  racconta di una donna di mezza età, elegante e molto affascinante, la quale, con il falso nome di Eva, svolge l'attività di squillo di lusso. Un giorno, per caso, un giovane scrittore di successo in crisi creativa la conosce e, invaghitosi di lei, inizia a frequentarla minando seriamente il proprio rapporto con la giovane fidanzata, sua promessa sposa.

sabato 5 maggio 2018
Marta73

davvero c'è da chiedersi "!ma perchè"? Perché un'attrice di fama e bravura mondiale si deve ridurre a fare film del genere? Film dove nulla è credibile perché tutto è fin troppo prevedibile, dove non credi a nulla e non partecipi per nulla, non ti identifichi in nulla. Un thriller senza thrilling, una squillo che non accende nessuna passione. [...] Vai alla recensione »

venerdì 12 novembre 2021
Achab50

Un giovane di bell'aspetto svolge una attività a mezza strada fra il prostituto ed il badante ad un vecchio scrittore omosessuale (non pederasta come erroneamente definito in altra recensione), l'anziano gli muore nella vasca da bagno e lui scappa con il copione di una pièce teatrale che presenta come sua con un successo enorme.

domenica 17 ottobre 2021
Gian Paolo Licheri

Il badante ruba il copione al vecchio scrittore pederasta che, nudo nella vasca da bagno, gli propone un rapporto sessuale che lui ignora, Subito dopo il vecchio ha un malore e lui volutamente non  gli porta la medicina salvavita disperatamente richiesta. Un atto crudele, un omicidio bello e buono. Particolare, non si sa perché, ignorato dalla critica.

lunedì 27 luglio 2020
Marioloris11

Il mio commento non è un commento ma solo una riflessione sulla vostra main review decisamente sessista a mio parere perchè trova pregiudicante al fine della veridicità della vicenda narrata l'eta dell'attrice che, per usare un eufemismo, definite "ben portata" (?!). Sento solo tanfo di ageismo e sessismo quando invece l'interprete è perfetta e luminosa.

Frasi
- Quel genere di donna non si innamora.
- … è esattamente quello che penserà il pubblico…
Dialogo tra Bertrand Valade (Gaspard Ulliel) - Re´gis Grant (Richard Berry)
dal film Eva - a cura di Melissa V.
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 3 maggio 2018
Roberto Nepoti
La Repubblica

Adattamento di un romanzo di James Hardley Chase, già portato sullo schermo da Joseph Losey con Jeanne Moreau protagonista. Benoit Jacquot, cineasta di personaggi e situazioni borderline, se n' è lasciato affascinare; anche per offrire alla sua musa Isabelle Huppert un ruolo (l'ennesimo) di donna affascinante, velenosa e amorale. Bertrand, un gigolo che ha rubato la pièce a un cliente, non trova [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 maggio 2018
Murielle Joudet
Le Monde

L'adattamento di Benoit Jacquot del romanzo del britannico James Hadley Chase, pubblicato nel 1945, è ancora più pallido di quello realizzato da Joseph Losey nel 1962. In questo thriller psicologico costruito intorno alla passione sessuale tra un avventuriero che si ritrova suo malgrado a essere uno sceneggiatore di successo (Gaspard Ulliel) e una prostituta d'altro bordo (Isabelle Huppert), Jacquot [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 maggio 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Che cosa c'era di riuscito nell'omonimo film, incompreso ai tempi, di Joseph Losey di cui questo è un remake pasticciato per sembrare originale? Jeanne Moreau a 30 anni. Venezia. La drammaturgia erotica melò di Losey. Il bianco e nero di Gianni di Venanzo. Con tutto il rispetto, Jacquot sfida il verosimile affidando alla 60enne Huppert il ruolo della prostituta glaciale coinvolta nel complotto letterario [...] Vai alla recensione »

sabato 5 maggio 2018
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

I lettori nei film non fanno quasi mai una gran figura. O sono depressi come la signora Berlusconi in "Loro 1" di Paolo Sorrentino (passa da un Brodsky a un Saramago senza trovare soddisfazione né diletto). O sono fanatici come Eva Green nel film di Roman Polanski "Quel che non so di lei". Gli scrittori son perfino più patetici. In "Eva" un giovanotto ruba il manoscritto a un anziano e celebre autore, [...] Vai alla recensione »

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