Titolo originale | Occhi Chiusi |
Titolo internazionale | Eyes Shut |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Svizzera, Slovenia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Giuseppe Petitto |
Attori | Antonia Liskova, Michael Neuenschwander, Linda Mastrocola, Mia Skrbinac Mesut Karacaoglu. |
Uscita | giovedì 19 aprile 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Altre Storie |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,23 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 maggio 2018
Nicole è una donna attenta a controllare la propria vita fin nei più insignificanti dettagli. La sua piccola Lucy è una bambina di otto anni solitaria e problematica.
CONSIGLIATO SÌ
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Nicole è una donna attenta a controllare la propria vita fin nei più insignificanti dettagli. La sua piccola Lucy è una bambina di otto anni solitaria e problematica. Roman, suo marito, è un uomo affascinante e più vecchio di lei, colpevole di aver in passato messo a repentaglio il loro matrimonio con un tradimento. Sogni inquietanti e inspiegabili tormentano Nicole. Oscure presenze si manifestano all'interno e nei dintorni della loro isolata villa di montagna. La ragione non è più sufficiente a spiegare gli angoscianti fenomeni che si palesano. Lucy è chiaramente in pericolo e Nicole deve trovare la forza di mettere in discussione tutte le proprie certezze per salvare la bambina.
Non dev'essere stato facile per la produzione e per chi si è occupato della postproduzione di questo più che interessante film far ripartire il progetto dopo la tragica scomparsa del suo autore.
Perché proprio di un film autoriale si tratta nel quale si scopre che Petitto, dopo un'importante percorso nel documentario, era più che pronto per affrontare il lungometraggio di finzione. A cominciare dall'utilizzo dello spazio. Ogni singola inquadratura è finalizzata a fornire sensazioni che non provengano solo dall'agire dei personaggi in scena ma anche da ciò che li circonda. Che si tratti dell' abitazione della famiglia, che diviene sempre più produttrice di claustrofobia, o dei sentieri e delle pietraie delle Alpi la sensazione di pericolo ma anche di totale incertezza per Nicole si dimensiona di volta in volta come se ogni elemento fosse la tessera di un complesso puzzle.
Nella cui composizione lo spettatore viene coinvolto grazie a una struttura narrativa che prevede dei mutamenti di orizzonte che, a tratti, sembrano volersi orientare verso l'horror per poi cercare una strada diversa e slegata dai generi. Veniamo così invitati a cercare di 'capire' quali sono i tormenti che agitano la protagonista (interpretata da un'ottima Antonia Liskova capace di offrire a Nicole espressioni ed emozioni contrastanti) tentando di raggiungere una possibile verità. Se per caso chi ha chiuso questo film consegnandolo al pubblico avesse temuto di rivelarsi inferiore alle attese del suo autore farà bene a tranquillizzarsi. Dall'aldilà Petitto di sicuro ha apprezzato e approvato.
"Parlami di Lucy" del prematuramente scomparso regista Giuseppe Petitto, è un thriller psicologico in cui una donna, che vive in una villa sperduta tra le montagne con la propria famiglia, composta dal marito e dalla loro bambina Lucy, vive le proprie giornate in una sorta di malessere interiore crescente man mano che il tempo passa.
Poteva essere un thriller originale, per le ambientazioni e gli scenari in primo luogo. Passi il mistero della bambina un pò problematica e della madre ancora più problematica e alcolista, per il padre donnaiolo e in procinto di andarsene. Lo spettatore a questo punto si aspetta uan forma di rivelazione, un sussulto di realtà carnale che illumini le tante immagini oniriche-metaforiche-s [...] Vai alla recensione »
Offresi cinquanta euro a chi mi spiega come finisce la storia (per ciascuno dei tre personaggi). Grazie.
Un film assolutamente anomalo per il cinema italiano e che per questo merita di essere segnalato. Lo ha realizzato Giuseppe Petitto, documentarista di film legati ai diritti umani per i quali ha ricevuto numerosi premi e gli elogi di registi come Martin Scorsese. Purtroppo, subito dopo aver completato la sua prima opera di finzione, Petitto è morto in un incidente stradale e questo accresce il rimpianto [...] Vai alla recensione »