A casa nostra

Film 2017 | Drammatico, +13 117 min.

Regia di Lucas Belvaux. Un film Da vedere 2017 con Émilie Dequenne, André Dussollier, Guillaume Gouix, Catherine Jacob, Anne Marivin. Cast completo Titolo originale: Chez nous. Titolo internazionale: This is Our Land. Genere Drammatico, - Francia, Belgio, 2017, durata 117 minuti. Uscita cinema giovedì 27 aprile 2017 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,14 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 28 aprile 2017

Un'infermiera molto amata dai suoi pazienti viene notata e reclutata per partecipare alle elezioni comunali. Sarà lei il prossimo sindaco?

A casa nostra è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,14/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,88
PUBBLICO 3,04
CONSIGLIATO SÌ
Un film militante che non sacrifica il racconto e i personaggi, così realistico da diventare spaventoso.
Recensione di Andrea Fornasiero
domenica 19 marzo 2017
Recensione di Andrea Fornasiero
domenica 19 marzo 2017

Pauline Duhez è la candidata perfetta: è un'infermiera della zona di Pas de Calais gentile con tutti, anche con i musulmani, è figlia di un militante comunista e tutti la amano. Inoltre il dottore e politico Philippe Berthier la conosce bene ed è determinato a convincerla ad accettare di partecipare alle prossime elezioni per il RNP, che è solo un altro modo per dire Front National. Anche la leader del partito, la combattiva Agnès Dorgelle, ritiene che sia la candidata perfetta, ma sorge un problema quando Pauline si innamora di Stéphane, detto Stanko, insegnante di calcio di suo figlio. Stanko conduce infatti una doppia vita, ben nota a Berthier, perché la notte partecipa ad azioni punitiva insieme alla sua squadraccia xenofoba. Rappresenta dunque l'immagine da cui il RNP cerca con tutte le proprie forze di ripulirsi, preferendo alle azioni violente la campagna di notizie fasulle e virulente in rete, in cui si lancia il figlio di un'amica di Pauline.

Accolto dalle proteste del Front National già all'apparizione del trailer, A casa nostra è stato lanciato in Francia il 22 febbraio, per avere il massimo impatto possibile sulla campagna elettorale presidenziale e ricordare all'elettorale l'anima nera che si nasconde sotto i messaggi della Le Pen.

L'operazione è dunque tanto politica quanto cinematografica e il regista, Lucas Belvaux, veste per l'occasione panni fieramente militanti ma senza sacrificare il racconto e i personaggi, a parte per il finale troppo programmatico e sbrigativo. Interpretata dall'indimenticata Rosetta dei fratelli Dardenne Émilie Dequenne, Pauline ha davvero un calore umano convincente e contagioso, inoltre la sua relativa ingenuità è giustificata dai molti problemi che affronta contemporaneamente e a cui deve prestare attenzione, come l'istruzione dei figli e il padre che non si vuole curare. In più Pauline, per quanto si ritenga vagamente "di sinistra" non si interessa di politica da decenni e ha stima del dottor Berthier, che è stato molto generoso con la sua famiglia.

Ed è proprio qui la forza del film: nel raccontare come anche una persona perbene, cresciuta con valori progressisti, possa facilmente scivolare nelle maglie di una retorica suadente, che ha attentamente rimosso le parole più incendiarie. Infatti assistiamo in più scene a Berthier e alla Dorgelle spiegare che non si può usare un linguaggio razzista, ma basta dire delinquenti e la gente capirà, anche perché se gli elettori usano quel tipo di linguaggio non c'è bisogno di correggerli, è una scelta loro. Un sofisticato gioco di detto e non-detto per cui si rivendica, come recita il titolo internazionale This Is Our Land, che questa terra è "nostra" quando si intende soprattutto che non è "loro".

Giovano a A casa nostra anche le interpretazioni di un suadente e insidioso André Dussollier e di una energica Catherine Jacob nei panni dell'alter ego della Le Pen. Il suo personaggio per altro nasce in un romanzo, "Le Bloc", scritto dallo stesso sceneggiatore del film Jérôme Leroy, che affrontava più o meno lo stesso tema, ossia la mutazione di un partito razzista e fascista grazie a un rinnovo dell'immagine portato dalla più rassicurante figlia del capo.

A casa nostra è così realistico da risultare spaventoso, molto più di tanti thriller, e proprio per questo risulta artificioso e non necessario l'inserimento di un elemento da thriller, con dossier sul passato di Stanko e di Berthier di cui si minaccia la rivelazione in più punti. A questi si deve una conclusione troppo netta, affrettata e per certi versi quasi rassicurante, dove l'unico elemento d'inquietudine che rimane è affidato da due personaggi minori, tra cui un adolescente che impesta la rete di messaggi complottistici deliranti. Si perde invece la credibilità della protagonista e ancora di più quella di Stanko, ma ormai poco importa: il teorema è stato tracciato con efficacia e rimane preoccupante.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 30 aprile 2017
vanessa zarastro

Chez nous è un film franco-belga molto duro e, purtroppo, estremamente attuale. Il populismo dei movimenti nazionalisti fa leva sui malumori delle persone, sulle difficoltà economiche della gente, ma prevalentemente sul problema dell’immigrazione e dell’odio razzista. Il regista belga Lucas Belvaux fa svolgere la vicenda in una piccola cittadina del Pas-de-Calais, nel Nord [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 giugno 2020
matteo

L'ascesa dell'estrema destra nelle parole e nella retorica si infiltra tra le persone comuni facendo leva sulla paura dell'altro, dello straniero quale capro espiatorio per il malessere della società.  Questo dato di fatto che è comune a tutto l'occidente ma non solo è mostrato in modo efficace in una narrazione coinvolgente.

martedì 2 maggio 2017
Flyanto

 "Chez Nous" , letteralmente tradotto in italiano "A Casa Nostra" , è un film che affronta l'attuale, grosso e delicato problema dell'immigrazione nei paesi europei, e qui precisamente in Francia, annesso a quello della più o meno pacifica convivenza con coloro che arrivano da terre lontane. La protagonista della storia è una giovane donna che, [...] Vai alla recensione »

domenica 20 agosto 2017
bergat

Il film nel suo insieme è piacevole e racconta la storia di Pauline, coinvolta suo malgrado ad entrare nel fronte nazionale per presentarsi come capolista nelle comunali della sua città. Dico suo malgrado, perchè non si è mai interessata di politica, ma allo stesso tempo accetta di entrare nella squadra, perchè ritiene effettivamente di poter aiutare la gente della sua città.

Frasi
- Ora o mai più. Li prendiamo tutti a calci in culo, porca miseria!
- Ma chi?
Dialogo tra Pauline Duhez (Émilie Dequenne) - Nathalie Leclerc (Anne Marivin)
dal film A casa nostra - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 27 aprile 2017
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Intrigante, pur se fazioso, dramma francese, uscito, non casualmente, in patria alla vigilia delle presidenziali. Protagonista la candida Pauline, infermiera di una cittadina del Nord, convinta dal suadente medico di famiglia a candidarsi come sindaco nel Raggruppamento Popolare. Evidente l'allusione al Front National di Marine Le Pen, presente in un molo caricaturale.

giovedì 27 aprile 2017
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Avvertenze per l'uso: è il film politico puntato sulla campagna elettorale francese contro il Front Nazional della Le Pen (una somigliante Jacob). In questo, si sforza di tenere un orientamento non deterministico o, peggio, fazioso, affidando contenuti e dubbi alla peripezia della protagonista (la cresciuta "Rosetta" dei Dardenne), scrupolosa infermiera di provincia, figlia di comunista, individuata [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 aprile 2017
Roberto Nepoti
La Repubblica

Il cinema non rappresenta solo i mostri dell'horror, vampiri o zombi che siano; con A casa nostra ci mette davanti altri mostri ben più reali: quelli generati dal sonno della ragione. In una cittadina del Nord della Francia, regione devastata dalla de-industrializzazione, vive l'infermiera a domicilio Pauline Duhez. Divorziata, si prende cura come può dei suoi due bambini e del padre, antico operario [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 aprile 2017
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Manipolazione di innocenti, delle coscienze e della verità. Di questo e non solo si nutrono i movimenti nazionalistici, quando si aprono a un populismo scientificamente organizzato. In perfetta simultaneità con i fatti politici francesi, il dramma antro-politico del belga Belvaux si carica dei detriti della cronaca contemporanea volgendola in finzione.

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