Titolo originale | Toni |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Nathan Ambrosioni |
Attori | Camille Cottin, Léa Lopez, Thomas Gioria, Louise Labeque, Oscar Pauleau Juliane Lepoureau, Catherine Mouchet, Guillaume Gouix, Florence Muller, Saadia Bentaïeb, Benoît Giros, Cyrille De Gonzalgue, Sophie Payan, Fred Épaud, Mathieu Lourdel, Laure Rivaud-Pearce, Frédéric Jouve. |
Uscita | giovedì 28 dicembre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,02 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 dicembre 2023
Toni è autrice di un brano pop di successo mondiale, che anni dopo si ritrova madre single di cinque ragazzi, con un quotidiano molto pesante. In Italia al Box Office Ricomincio da Me ha incassato 47,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Antonia, detta Toni, ha 43 anni e vent'anni prima ha registrato un disco che ha ottenuto un notevole successo. Ora, con cinque figli da crescere da sola, canta la sera in un locale ma senza troppa soddisfazione. Vorrebbe dare una svolta alla sua vita finché è in tempo. Ma è in tempo?
Nathan Ambrosioni, al suo secondo lungometraggio, riesce a cogliere con sensibilità i sentimenti di una madre che non vuole ridursi solo al ruolo genitoriale.
Incontriamo Toni in auto nel momento in cui è andata ad assistere al saggio di danza della figlia maggiore e deve gestire le questioni, grandi o piccole che siano, tra gli altri quattro. Il padre non c'è (e scopriremo solo molto avanti nel film per quale motivo) e tutto ricade sulle sue spalle.
La distanza di età tra i figli è poca, quindi siamo nell'area o della piena adolescenza o in quella limitrofa. Questo fa sì che, data l'affinità di caratteri ma, al contempo, il bisogno di profilarsi individualmente, i motivi di frizione tra loro ed anche con la madre non manchino. Sono cinque ego che, al contempo e con tutta la contraddittorietà che la vita comporta, cercano l'indipendenza ma hanno bisogno del sostegno e soprattutto dell'ascolto materno.
In tutto ciò la protagonista, una Camille Cottin molto brava nel dare a Toni le espressioni di una donna che cerca di trovare in se stessa la forza necessaria per rispondere alle esigenze di chi la circonda, vorrebbe poter ripartire. Non è facile descrivere la quotidianità della vita di una famiglia senza cadere negli stereotipi ed evitando colpi di scena per movimentare la storia. Qui, con la necessaria leggerezza, si scava però in profondità nel sentire di una donna sola che non sta cercando un compagno ma se stessa.
Toni non rifiuta l'essere madre (anche se ha dei momenti in cui non regge più il carico delle aspettative/pretese della prole) ma vuole avere davanti a sé un futuro che si apra anche ad altre prospettive. Ambrosioni si chiede di fatto quanto una persona possa continuare a dare in positivo nell'ambito familiare se, intimamente, sente di stare progressivamente spegnendo qualsiasi spinta ad uscire dalla routine quotidiana.
I figli, è un dato incontrovertibile, non hanno chiesto di essere messi al mondo e a volte, anche senza volerlo veramente, si trovano quasi ad accusare i genitori per le difficoltà che incontrano sul loro cammino e che appaiono loro come insormontabili.
Tutto questo, e anche di più, emerge in un film che non ha effetti speciali quanto piuttosto una pretesa non di poco conto: mettere alcune spettatrici (e magari anche chi da loro pretende il possibile ed anche l'impossibile) di fronte ad uno specchio. Con l'opportunità di tornare a porsi domande forse troppo a lungo posposte.
È stata la volitiva Andréa di Chiami il mio agente!, è apparsa in film francesi d’autore come L’hotel degli amori smarriti (guarda la video recensione) o Il mistero Henri Pick (guarda la video recensione) ma anche internazionali come Allied, La ragazza di Stillwater, House of Gucci e Assassinio a Venezia. Ora Camille Cottin torna nei cinema italiani - dal 28 dicembre - con Ricomincio da me di Nathan Ambrosioni dove interpreta una madre 43enne con cinque figli più o meno adolescenti e con un unico successo canoro alle spalle, che deve cercare di far quadrare la sua vita famigliare, e allo stesso tempo reinventarsi come lavoratrice e come persona.
Ancora oggi per le donne c’è il dilemma di scegliere fra famiglia e lavoro?
Purtroppo sì, molte devono ancora affrontare la scelta se pagare una persona a tempo pieno per stare dietro ai figli mentre loro lavorano fuori casa, una decisione che sembra riguardare principalmente le donne, o gli uomini che crescono da soli i loro figli. È molto dura per un genitore single, padre o madre che sia, deve fare molti sacrifici ed è difficile che riesca a costruirsi una propria identità personale e professionale. In questo ormai uomini e donne sono uguali.
Lei è molto impegnata nel difendere le pari opportunità.
Sono attiva nell’associazione 50/50 che si batte nel cinema per ottenere sovvenzioni per le professioniste del settore, e che ha fatto in modo che ci sia sempre una persona, rigorosamente estranea al team di produzione, a cui le lavoratrici del cinema possono rivolgersi se hanno qualche problema sul set.
Sono anche impegnata contro la violenza di genere come madrina di una Casa delle donne creata da una ginecologa libanese che si è accorta che molte vittime di violenza non osavano curarsi nel suo ospedale perché si vergognavano di essere viste dagli altri pazienti. Dunque la dottoressa ha raccolto finanziamenti per fondare una casa in cui le vittime possono entrare da una porta sul retro, portando con sé i propri figli. Nella Casa c’è un team tutto femminile di dottoresse, avvocate, psicologhe sia per le donne che per i loro bambini, e ci sono laboratori per ricostruirsi attraverso la scrittura, il teatro o il disegno. Io cerco di attirare l’attenzione dei media su questa istituzione, e di esserci quando organizza eventi pubblici di fundraising.
In Ricomincio da me lei dà ad ognuno dei suoi figli attenzione individuale e accoglienza, ma non sempre loro la ripagano con altrettanto altruismo.
Noi genitori (Cottin ha due figli, nda) cerchiamo di insegnare ai nostri figli a mettersi nei panni degli altri, ma i teenager sono egocentrici per natura, e per loro non sei più un’eroina, come quando da bambini ti dicevano che eri la donna più bella del mondo. Adesso tuo figlio adolescente ti zittisce e ti raccomanda di non dargli un bacio davanti ai compagni di scuola perché lo metti in imbarazzo. E non vale solo nel rapporto madre-figli: come si vede nel film, tutti i componenti della famiglia devono rinegoziare il proprio equilibro l’uno rispetto all’altro a mano a mano che crescono.
Lei è una delle rare attrici europee con una vera carriera internazionale, ed è riuscita a non farsi etichettare come la francese dello stereotipo. Come ci è riuscita?
Innanzitutto sono stata molto fortunata. Fino ai 35 anni avevo fatto solo teatro, e non pensavo che alla mia età il cinema o la televisione si sarebbero accorti di me. Poi è arrivato il successo globale di Chiami il mio agente!, che nessuno si aspettava. Così mi sono fiondata a Londra per presentarmi a qualche agenzia e ho trovato due professionisti meravigliosi che mi hanno proposto vari ruoli interessanti.
Dopo il ruolo di Andréa pensavano che lei fosse gay?
Gay no, ma dura e fredda sì! In generale le persone si stupiscono quando mi incontrano perché sono molto diversa da quel personaggio. Le persone gay sono state spesso vittime di pregiudizi e Andréa è diventata tosta perché ha incassato qualche colpo, ha dovuto imparare a rialzarsi ed è diventata una combattente.
Che cosa le piaceva di lei?
La libertà: Andréa è una che va a prendersi quello che vuole, senza chiedere né scusa né permesso, e allo stesso tempo spesso inciampa e cade, il che la rende molto umana e suscita la nostra tenerezza. E mi è piaciuta anche la sua disinvoltura sessuale: molto liberatoria!
Toni (Camille Cottin, star della serie francese "Call My Agent") è una madre vedova con cinque figli adolescenti. Se un figlio ti cambia la vita, cinque la disintegrano: Toni, che in passato ha avuto successo come cantante con una sola hit, sbarca il lunario con i sussidi di stato e qualche nostalgica comparsata. Il resto del tempo lo dedica ai figli anche se ognuno di loro si sente trascurato, per [...] Vai alla recensione »
L'attimo fuggente di Peter Weir, il cult del 1989 con Robin Williams, era stato chiaro: carpe diem. Alcuni, scherzando, lo traducono con "oggi pesce", invece i latini intendevano "afferra il giorno", non lasciarti scappare nulla. Oltre a essere uno dei versi più famosi del poeta Orazio, è anche un mantra che al cinema, e non solo, è diventato imprescindibile.
Da giovanissima Antonia era stata una cantante di successo: aveva inciso dischi con il nome d'arte di Toni e buoni risultati di vendite, tanto da poter vivere di una discreta rendita. La donna si era poi ritirata dall'attività per dedicarsi alla famiglia e a crescere i cinque figli, riservandosi soltanto qualche serata in un locale vicino a casa. Raggiunti i 43 anni, con i ragazzi ormai grandi e pronti [...] Vai alla recensione »
Cinque figli adolescenti e una vita da single militante. Un passato da cantante, anche se il successo non durò, e una madre che ancora tenta di mandarle a casa la tv per raccontare la sua vita, naturalmente senza chiederle il permesso. Un figlio che fa il suo bravo coming out, ma niente va come credeva. E una figlia rassegnata a viaggiare nel baule dell'auto perchè tutti sui sedili non ci stanno.
Antonia, detta Toni, è una mamma single che ha cresciuto da sola i suoi cinque figli, lasciandosi alle spalle una promettente carriera musicale dopo l'incisione venti anni prima di una hit di grande successo. Quando i suoi ragani più grandi iniziano il college e lasciano il nido, la donna si iscrive all'università domandandosi se sia ancora in tempo per riprendere in mano la propria vita, Diretto da [...] Vai alla recensione »
Il titolo didascalico non rende giustizia a questo film che fa delle sfumature il suo punto di forza. Al centro della storia c'è Toni che a 43 anni, con un passato da cantante, si ritrova a crescere da sola i suoi cinque figli (il padre non c'è e solo verso la fine, in una scena bellissima, se ne scoprirà il motivo). Le sue sono assorbite da loro, tra problemi scolastici, di identità e sentimentali. [...] Vai alla recensione »
Commedia di equivoci in famiglia col morto, estratta da un repertorio fiacco e usurato. Archiviata la simpatia per un Pierino partenopeo che cerca casa tra il Pappagone di Peppino e il calesse di Troisi, da anni il Siani di Buon Anno potremmo anche risparmiarcelo. A parte tutto (ed è proprio tutto: sceneggiatura, recitazione, personaggi) qui ci sono anche alcune incongruenze di montaggio, di logica [...] Vai alla recensione »
Da giovane Antonia, detta Toni, ha conosciuto il suo momento di gloria grazie a un disco di successo. Ma sono passati vent'anni e Toni ha collezionato cinque figli, occuparsi dei quali è un lavoro a tempo pieno. In più, di sera canta in un ristorante per rimediare i soldi del sostentamento familiare. Ora che i due più grandi si preparano a lasciare casa per l'università, si chiede se a quarantatrè [...] Vai alla recensione »
Antonia è una madre single, di 43 anni, con cinque figli da crescere. Giornate dense, malumori, la sensazione di non essere mai all'altezza e il desiderio di cambiare lavoro segnano la sua agenda quotidiana. Altra bella commedia francese (tanto per cambiare), con una bravissima Camille Cottin capace di rappresentare al meglio le nevrosi di una donna, in affanno nel doppio ruolo di madre e lavoratrice. [...] Vai alla recensione »
Un'altra donna del cinema francese che reclama la sua storia nel mondo di oggi, capovolgendo la gerarchia della famiglia: Toni, vedova, cantante, una sola hit presto dimenticata, madre di 5 adolescenti ognuno a suo modo terribile, è oltre la crisi di nervi e decide così di ricominciare daccapo a studiare, di riavvolgere il nastro. Si mette in parità, lei diventa quasi la figliar Momenti spassosi, il [...] Vai alla recensione »
"Come ti vedi tra 10 anni?". Corre contro il proprio tempo Antonia, detta Toni, madre vedova di cinque figli che la occupano quasi completamente. Ha 43 anni e vent'anni prima aveva inciso una hit di grande successo ma poi non ha potuto proseguire la carriera musicale. Ora canta di sera nei locale per sostenere la famiglia, ma si chiede spesso cosa sarà della sua vita, soprattutto quando i figli, ormai [...] Vai alla recensione »
Avere cinque figli. Avere cinque figli adolescenti. Essere una madre sola. Trovare del tempo per sé. Prendersi cura della casa, delle ambizioni di ciascun figlio, dei cambiamenti propri e altrui. Antonia ha 42 anni e sente la necessità di fare un passo avanti, ma non sa in che direzione. Attorno a lei una giostra di eventi, emozioni, movimenti centripeti e centrifughi.
Contro il logorio della vita moderna. Anche se a essere assediato non è Ernesto Calindri, seduto a un tavolino accerchiato dal traffico cittadino come si vedeva in una nota pubblicità cara ai boomer, ma Toni, madre quarantenne di ben cinque figli adolescenti, che ha perso il marito e che un tempo, in età giovanile, aveva inciso una canzone diventata una hit molto popolare.
Ricomincio da me (trailer), titolo italiano dell'originale Toni, è la storia di una madre di cinque figli. Giunta ad un punto della sua vita in cui gli anni l'avvicinano alla mezza età, Antonia (Camille Cottin),detta Toni, riflette sul suo percorso lavorativo e personale. Vent'anni prima il suo ultimo singolo da cantante aveva confermato il suo talento e la sua fama, ma negli ultimi anni quest'ultima [...] Vai alla recensione »