Advertisement
Camille Cottin: «È molto dura essere genitori oggi. Con i figli va sempre rinegoziato un equilibrio»

L'attrice torna al cinema in Ricomincio da me, dove interpreta la madre di cinque figli, divisa tra la gestione famigliare e il desiderio di reinventarsi professionalmente. Dal 28 dicembre in sala.
di Paola Casella

mercoledì 6 dicembre 2023 - Incontri

È stata la volitiva Andréa di Chiami il mio agente!,  è apparsa in film francesi d’autore come L’hotel degli amori smarriti (guarda la video recensione) o Il mistero Henri Pick (guarda la video recensione) ma anche internazionali come Allied, La ragazza di Stillwater, House of Gucci e Assassinio a Venezia. Ora Camille Cottin torna nei cinema italiani - dal 28 dicembre - con Ricomincio da me di Nathan Ambrosioni dove interpreta una madre 43enne con cinque figli più o meno adolescenti e con un unico successo canoro alle spalle, che deve cercare di far quadrare la sua vita famigliare, e allo stesso tempo reinventarsi come lavoratrice e come persona.

Ancora oggi per le donne c’è il dilemma di scegliere fra famiglia e lavoro?
Purtroppo sì, molte devono ancora affrontare la scelta se pagare una persona a tempo pieno per stare dietro ai figli mentre loro lavorano fuori casa, una decisione che sembra riguardare principalmente le donne, o gli uomini che crescono da soli i loro figli. È molto dura per un genitore single, padre o madre che sia, deve fare molti sacrifici ed è difficile che riesca a costruirsi una propria identità personale e professionale.  In questo ormai uomini e donne sono uguali.

Lei è molto impegnata nel difendere le pari opportunità.
Sono attiva nell’associazione 50/50 che si batte nel cinema per ottenere sovvenzioni per le professioniste del settore, e che ha fatto in modo che ci sia sempre una persona, rigorosamente estranea al team di produzione, a cui le lavoratrici del cinema possono rivolgersi se hanno qualche problema sul set.
Sono anche impegnata contro la violenza di genere come madrina di una Casa delle donne creata da una ginecologa libanese che si è accorta che molte vittime di violenza non osavano curarsi nel suo ospedale perché si vergognavano di essere viste dagli altri pazienti. Dunque la dottoressa ha raccolto finanziamenti per fondare una casa in cui le vittime possono entrare da una porta sul retro, portando con sé i propri figli. Nella Casa c’è un team tutto femminile di dottoresse, avvocate, psicologhe sia per le donne che per i loro bambini, e ci sono laboratori per ricostruirsi attraverso la scrittura, il teatro o il disegno. Io cerco di attirare l’attenzione dei media su questa istituzione, e di esserci quando organizza eventi pubblici di fundraising.

In Ricomincio da me lei dà ad ognuno dei suoi figli attenzione individuale e accoglienza, ma non sempre loro la ripagano con altrettanto altruismo.
Noi genitori (Cottin ha due figli, nda) cerchiamo di insegnare ai nostri figli a mettersi nei panni degli altri, ma i teenager sono egocentrici per natura, e per loro non sei più un’eroina, come quando da bambini ti dicevano che eri la donna più bella del mondo. Adesso tuo figlio adolescente ti zittisce e ti raccomanda di non dargli un bacio davanti ai compagni di scuola perché lo metti in imbarazzo. E non vale solo nel rapporto  madre-figli: come si vede nel film, tutti i componenti della famiglia devono rinegoziare il proprio equilibro l’uno rispetto all’altro a mano a mano che crescono.

Lei è una delle rare attrici europee con una vera carriera internazionale, ed è riuscita a non farsi etichettare come la francese dello stereotipo. Come ci è riuscita?
Innanzitutto sono stata molto fortunata. Fino ai 35 anni avevo fatto solo teatro, e non pensavo che alla mia età il cinema o la televisione si sarebbero accorti di me.  Poi è arrivato il successo globale di Chiami il mio agente!, che nessuno si aspettava. Così mi sono fiondata a Londra per presentarmi a qualche agenzia e ho trovato due professionisti meravigliosi che mi hanno proposto vari ruoli interessanti.

Dopo il ruolo di Andréa pensavano che lei fosse gay?
Gay no, ma dura e fredda sì! In generale le persone si stupiscono quando mi incontrano perché sono molto diversa da quel personaggio. Le persone gay sono state spesso vittime di pregiudizi e Andréa è diventata tosta perché ha incassato qualche colpo, ha dovuto imparare a rialzarsi ed è diventata una combattente.

Che cosa le piaceva di lei?
La libertà: Andréa è una che va a prendersi quello che vuole, senza chiedere né scusa né permesso, e allo stesso tempo spesso inciampa e cade, il che la rende molto umana e suscita la nostra tenerezza. E mi è piaciuta anche la sua disinvoltura sessuale: molto liberatoria!


VAI ALLA SCHEDA DI RICOMINCIO DA ME

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati