Titolo originale | Chambre 212 |
Titolo internazionale | On a Magical Night |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Christophe Honoré |
Attori | Chiara Mastroianni, Vincent Lacoste, Camille Cottin, Benjamin Biolay, Stéphane Roger Harrison Arevalo, Carole Bouquet, Kolia Abiteboul, Marie-Christine Adam, Claire Johnston, Gabriel Onnée, Clara Choï, Antony Moro, Nassim Rachi, Tommy Schlesser, Charlie Morgan, David Sauderais, Anthony Fulrad, Victor Bergeon, Selim Zahrani, Nabil Taleb, Anthony Devaux, Cyril Metzger, Nathan Lepiller, Claudine Gayet. |
Uscita | giovedì 20 febbraio 2020 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Officine Ubu |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 febbraio 2020
Una donna decide di lasciare il marito e trasferirsi nell'hotel di fronte. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office L'hotel degli amori smarriti ha incassato 108 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Maria e Richard sono sposati da vent'anni. Una sera lui scopre che lei ha un amante: si tratta di un suo studente dell'università. Non valgono a nulla le motivazioni che Maria adduce. Richard è sconvolto. Lei decide allora di lasciare il domicilio coniugale senza andare però troppo lontano: la stanza numero 212 dell'hotel di fronte a casa. Da lì può avere una visione a distanza sul consorte e sul suo matrimonio. Ma non sarà sola in questa riflessione.
Christophe Honoré da qualche film a questa parte (più precisamente da Les bien-aimés datato 2011) ha abbandonato quella vena che si sarebbe potuto definire tardoadolescenziale secondo la quale era indispensabile provocare lo spettatore con situazioni o strutture narrative spesso fini a se stesse.
Anche in questa occasione, intendiamoci, non opta per una sceneggiatura lineare ma ora ogni variazione risulta motivata. Perché non appena Maria si installa nella stanza di hotel di fronte all'appartamento dove Richard non riesce a dormire per il tormento che lo ha assalito nello scoprire il tradimento della moglie, si materializza accanto a lei...Richard. Sì proprio lui ma com'era quando lo aveva incontrato, innamorandosene, due decenni prima. Da quel momento prendono corpo (nel senso anche più sessualmente completo del termine per Richard) e anche parola diverse persone che hanno incrociato il loro percorso con lei nonché la 'fiamma' che già in fase puberale aveva acceso Richard. Honoré si diverte così a rendere fisici e materiali i ricordi che ognuno di noi può avere, mettendoci di fronte a una commedia brillante e ricca di colpi di scena ma anche a una riflessione sul divenire. Sarà anche vero, come affermano i nutrizionisti, che siamo ciò che mangiamo ma siamo anche (soprattutto?) ciò che abbiamo vissuto. Anche quando pretendiamo di potercelo lasciare alle spalle o di trattare le persone con cui abbiamo avuto una relazione come eventi che non lasciano traccia stiamo solo cercando di ingannare noi stessi.
Chiara Mastroianni, attrice che ha attraversato gran parte del suo cinema, si trova qui come consorte Benjamin Biolay, che lo è stato nella realtà, e le viene offerta l'occasione di essere il perno attorno a cui ruota tutta la vicenda potendo anche mostrare come lo scorrere degli anni non abbia lasciato tracce sul suo corpo. Grazie a lei Maria può finalmente e nerudianamente confessare a se stessa di avere vissuto. Cosa che molti, nella realtà, non osano o non vogliono fare.
L'HOTEL DEGLI AMORI SMARRITI disponibile in DVD o BluRay |
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Chi si aspetta di vedere la solita spumeggiante commedia-champagne francese può restare deluso, ma, se lascia da parte aspettative e preconcetti, troverà davvero originale questo film, dal titolo italiano molto più bello di quello originale (Chambre 212).Cominciamo con un dettaglio apparentemente secondario. Il film è ambientato a Montparnasse, in Rue Delambre, ricostruita negli studios (quella che [...] Vai alla recensione »
L'ho visto ieri sera e non riesco a smettere di pensare a questo film. Ha qualcosa che ti rimane dentro. Che è quello che vorremmo sempre dal cinema. Il regista usa un linguaggio originale per affrontare un tema complesso come quello della crisi di coppia e del disamore, maneggiando i sentimenti con maestria, mette in scena un'opera meravigliosa per intensità e poetica. Il [...] Vai alla recensione »
Uno dei film più INUTILI che io abbia mai visto. Attori improbabili, soggetto stupidamente surreale, dialoghi ridondanti. Insomma un film da perdere.
Premetto che a me i film francesi piacciono molto, di solito. Non è questo il caso. Ho assistito ad un film che parla di una coppia in crisi con continui rimandi ad amori adolescenziali, a occasioni mancate fra l'onirico e la fantasia il tutto avvolto in un amalgama di personaggi stucchevoli . Voleva forse essere un film particolare? Un film all'avanguardia? forse bizzarro? non [...] Vai alla recensione »
Il mio nuovo film preferito sul matrimonio. Un fantastico viaggio tra i ricordi di amori sognati e perduti. Chiara Mastroianni è strepitosa!
Un messaggio Whatsapp letto per sbaglio mette in crisi il ventennale matrimonio di Richard e Maria. È lo schermo del cellulare (nostro inseparabile diario non così segreto) che rivela al marito la relazione extra-coniugale della moglie. Lui è sconvolto, lei decide di prendersi una notte di pausa per osservare la sua vita a distanza, rifugiandosi dietro a un altro schermo: la finestra dell'Hotel Lenox, [...] Vai alla recensione »
È un Tre Stelle a Montparnasse. Si chiama Hotel Lenox. Sulla facciata ha un'insegna al neon lampeggiante come quella dell'Empire Hotel dove vive Judy in Vertigo di Hitchcock. Ma là l'insegna era verde, e proiettava all'interno un necrofilo senso di morte, qui invece è rossa e immerge gli interni in una calda luce sensuale. Maria (Chiara Mastroianni, premio come miglior attrice a Cannes nella sezione [...] Vai alla recensione »
Se è vero che "ogni storia d'amore è una storia di fantasmi" come scriveva David Foster Wallace, L'Hotel degli amori smarriti di Christophe Honoré ne è l'esatta rappresentazione cinematografica. Protagonista di questa piacevole commedia romantica è Maria, interpretata da Chiara Mastroianni, nel ruolo di una docente universitaria di procedura penale, una donna matura, avvenente e seduttrice seriale [...] Vai alla recensione »
Due mosse per costruire l'impianto del racconto e studiarne l'anatomia. La prima è sulla cronaca con la citazione, nel film, di un fatto legato a un donna arrivata a dissotterrare il marito per impedirgli di andare da lei in sogno; per poi giustificarsi davanti al giudice affermando che non si trattava di sogni perché lui veniva davvero ogni sera a picchiarla mentre era morto già da due anni.
Da diversi anni Maria, professoressa universitaria, intrattiene relazioni extraconiugali, spesso con uomini più giovani di lei. Colta sull'ultimo fatto da suo marito Richard, la donna decide di passare la notte in una stanza d'hotel davanti al proprio appartamento, per controllare le reazioni del marito di fronte alla possibilità di perderla. Durante la notte però nella stanza d'albergo si materializzano [...] Vai alla recensione »
Si gioca un po' a Truffaut-Lelouch in questa commedia dell'instabilità amorosa quando si fanno i conti di una vita di relazioni. Diciamo intorno ai 50 anni? Pilotata da una Chiara Mastroianni incostante tra marito (stanco e deluso) e amanti (tanti e giovani) la signora attraversa la strada e spia la sua casa di fronte. Ma non è il Wakefield del racconto di James.
In questo hotel (nel titolo originale Chambre 212, è solo una stanza, espansa) idealmente alloggiano in tanti, dall' Ingmar Bergman di Scene da un matrimonio, al Michel Gondry di Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Il regista Christophe Honoré nei titoli di coda ne ringrazia tanti altri, da Woody Allen a Philip Roth, a dare ragione del suddetto affollamento.
Premiata per la miglior interpretazione a Canoro 2019 sezione Un certain Regard, Chiara Mastroianni ne "L'Hotel degli amori smarriti" è una donna che non ha più un dialogo col marito e lo tradisce da tempo finchè lui se ne accorge e il rapporto precipita. Avrebbe potuto essere una commedia come tante con questo semplice assunto, in mano a un autore che non fosse come Christophe Honoré, cinquantenne [...] Vai alla recensione »
Dopo il dramma sentimentale Plaire, aimer et courir vite, Christophe Honoré opta per una commedia dall'insolente leggerezza sull'usura della coppia e sull'adulterio. Maria (Chiara Mastroianni) va via di casa dopo che il marito Richard (Benjamin Biolay) scopre che lei lo tradisce. Nell'arco di una lunga notte, la comparsa di diversi "fantasmi" le dà l'occasione di ripensare al loro matrimonio.
Una donna (Chiara Mastroianni) «vede» il riflesso di tutti gli amori della sua vita da una stanza d' albergo di fronte alla casa dove abitava con il marito da cui si è appena divisa. Film introspettivo fin troppo pasticciato, con una carrellata di uomini smarriti, svaniti e rimpianti. Paradossale l' eco dell' anziana madre che le ricorda le leggerezze di gioventù.
Entra subito nel mezzo della storia, precipitandosi nelle vite dei suoi personaggi senza preamboli o perifrasi. Come aprire la tenda, dietro alla quale si era nascosta Maria, e rompere in mille pezzi lo specchio della leziosa finzione d'amore. Christophe Honoré costruisce L'hotel degli amori smarriti sul corpo della sua protagonista, una Chiara Mastroianni generosa, con l'espressione mesta e la faccia [...] Vai alla recensione »
Dopo vent'anni di matrimonio Maria confessa al marito di avere come amante un suo studente. Richard non la prende bene, nonostante la coppia sia intellettualmente aperta. Maria così se ne va. In realtà non troppo lontano. Attraversa la strada e prende una camera, la 212 (da cui il titolo originale del film: "Chambre 212"), e guardando dalla finestra spia i movimenti del consorte all'interno della casa, [...] Vai alla recensione »
Se non avete mai visto un film diretto da Christophe Honoré - situazione peraltro altamente probabile vista la pressoché inesistente distribuzione dei suoi film in Italia - L'hotel degli amori smarriti (in originale il più significativo Chambre 212) è un buon compendio di un lavoro "autoriale", eclettico, metafilmico, che si è strutturato in maniera stilisticamente ed esteticamente marcata nell'ultimo [...] Vai alla recensione »
Il numero 212 della camera che nella versione originale dà il titolo al film fa riferimento all'articolo del codice civile francese che regola il vincolo matrimoniale: «I coniugi si devono mutuo rispetto, fedeltà, aiuto e assistenza». È un riferimento ironico, o forse una provocazione, perché da sempre Christophe Honoré considera la volontà individuale l'unica forza generatrice dell'amore.
Maria, docente universitaria, è sposata da vent'anni con Richard ma lo tradisce di continuo, convinta che i piaceri della vita sessuale non scalfiscano quella coniugale. Ma una sera il marito la scopre e resta sconvolto. Così lei si trasferisce nella stanza 212 dell'hotel di fronte. Una camera con vista sulle finestre di casa loro, sul marito affranto, sugli anni di vita insieme.
Letterario, introspettivo, sempre a fuoco tra disorientamento e memoria, L'hotel degli amori smarriti è un bilancio nel mezzo del cammin, un tirar le somme con le canzoni pop che riempiono la vita (incluse Caterina Valente e la Vanoni) e la neve che cade a Montparnasse. Mesto, crepuscolare ma anche ironico, è la proiezione dell'inconscio di due sposi in crisi.
Alla fine dei titoli di coda del nuovo film di Christophe Honoré sfilano, tra i ringraziamenti, i nomi dei registi per lui cari, da Bergman in poi. Manca Jacques Demy, il riferimento più presente tra le ispirazioni del francese, come se quelle storie di fantasmi che sono le storie d'amore fossero anche storie di ingratitudine. E in effetti di questi temi parla Chambre 212, di una coppia che si separa [...] Vai alla recensione »
Dopo l'impegno e di Plaire, aimer et courir vite (2018), in Concorso qui a Cannes lo scorso anno, Christophe Honoré cambia tema, ispirazione e direzione tornando a un cinema più svagato ma non per questo meno brillante, ragionato e intelligente del solito. Chambre 212 racconta la crisi coniugale di una coppia di mezz'età dalla prospettiva femminile, portando però l'analisi su un piano totalmente astratto, [...] Vai alla recensione »
Si inizia con un pedinamento per le strade di Parigi che sembra un'altra dichiarazione d'amore di Christophe Honoré a Chiara Mastroianni. È la stessa immagine con cui il film si chiuderà, con un fermo immagine di lei che cammina su un marciapiede dopo aver salutato Richard, il marito con cui è in crisi. Maria (Mastroianni) lo tradisce con ragazzi più giovani.
Dopo vent'anni di matrimonio, Richard scopre che Maria lo tradisce. Lei decide di lasciare casa e di trasferirsi nell'hotel d fronte, dal quale avrà una vista privilegiata sul suo appartamento, su Richard e sul loro matrimonio. Nella stanza 212 Maria riceverà delle visite inattese dal suo passato, con le quali rivivrà i ricordi di amori sognati e perduti in una magica notte che le cambierà la vita. [...] Vai alla recensione »