Anno | 2015 |
Genere | Sentimentale, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Andrea Preti |
Attori | Andrea Preti, Stefania Rocca, Andrea Renzi, Maurizio Donadoni, Mariella Valentini Gerardo Amato. |
Uscita | giovedì 14 maggio 2015 |
Distribuzione | White Wolf Production |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,63 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 maggio 2015
Stefania Rocca e Andrea Preti sono i due protagonisti di questa storia romantica che gli permette di affrontare punti cruciali della loro vita. In Italia al Box Office One More Day ha incassato 35,1 mila euro .
CONSIGLIATO NO
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Emanuele ha perso il padre in un tragico incidente stradale e vive con la mare depressa e incapace di superare quel lutto. Frequenta l’università dove un compagna lo coinvolge nel corso di recitazione gestito dall’acting coach Germano. Al corso partecipa anche come osservatrice una psicologa, Giulia, che attira da subito le attenzioni di Emanuele, e che sembra prestare un’attenzione particolare al ragazzo. Giulia, come scopriremo, nasconde parecchi segreti, che rispecchiano i blocchi psicologici di Emanuele – gli stessi che Germano cerca di aiutarlo a convogliare nella recitazione, usando anche metodi insoliti come le lezioni di boxe.
Tratto da una storia vera, One more day è il lungometraggio di esordio di Andrea Preti, anche cosceneggiatore e protagonista. Il background di modello di Andrea di rivela attraverso il narcisismo con cui la cinepresa insiste sulla fisicità del ragazzo e la tendenza a trattare ogni scena come uno spot pubblicitario o un videoclip con musica a palla, ralenti, primissimi piani e romanticismo da fotoromanzo.
Dispiace trattare con severità un giovane evidentemente animato da ottime intenzioni, ma il risultato cinematografico del suo film d'esordio è davvero modesto. La sceneggiatura salta completamente quei passaggi graduali che dovrebbero spiegare i rapporti fra i personaggi, come l’attrazione di Emanuele per Giulia, la fuga della madre o l’interessamento dell’acting coach. Mancano le transizioni narrative fra una scena e l'altra, sostituite dai montaggi musicali di cui sopra. C’è poi un personaggio misterioso, interpretato da Maurizio Donadoni in chiave quasi parodistica, il cui senso non è mai chiarito, e la cui presenza si rivela del tutto superflua alla storia. Anche i dialoghi sembrano una sequela di massime zen (non a caso Donadoni legge Pirsig) e di frasi fatte senza alcuna credibilità reale.
One more day risulta presuntuoso nella sua scarsa conoscenza del linguaggio cinematografico e della sua grammatica più elementare, un debutto tutto immagine e poca sostanza, nonostante i temi poderosi che mette in campo.
In un tripudio di dissolvenze, esplosioni musicali, primi piani, sguardi profondi, si consuma l'esordio cinematografico dell'italo-danese Andrea Preti, famoso modello internazionale conteso da L.Vuitton e D&G con tanta voglia di trasferirisi dalla passerella al grande schermo . In attesa di decidere cosa farà da grande eccolo alla sua prima prova da attore-sceneggiatore-r [...] Vai alla recensione »
Ah-ah-ah, una risata disperata, è anche troppo come commento.
Mai visto un film cosi noioso e senza un filo logico. Scene lunghe, inutili, sono state tagliate parti importanti e riprodotte parti indecenti... Non è un film comprensibile, è stato uno strazio
Per essere un film d'esordio non è per niente male, toccante a tratti commuovente, mai forzato. Ha un incedere calmo, rilassato, come una passeggiata in centro il sabato, apparentemente senza meta. Buoni i dialoghi, profondi ma non da "Bacio Perugina" per intenderci. Forse la dizione di Andrea Preti potrebbe migliorare anche se in effetti dà al tutto più naturalezza [...] Vai alla recensione »
Storia vagamente ricalcante il ben più notevole Birdman, recitazione dilettantistica su sceneggiatura inesistente. Le noiosissime lunghe scene di silenzi sottolineate da musica lagnosa che nell'intenzione del regista probabilmente dovevano preludere ad un qualche colpo di scena portano invece ad uno scontato e prevedibile seguito. E ci si poteva anche risparmiare le scene di sesso [...] Vai alla recensione »